Disfunzione erettile, in una persona vergine in età adulta

Buonasera,

Sono un uomo di 37 anni, vergine fine a poco tempo fa. Ma da più di un mese ho intrapreso una relazione con un donna più grande di me di 5 anni. Questa persona è ancora impegnata in una relazione con un altro uomo che è il padre sua figlia. Sin dal primo rapporto avuto con questa donna, da cui sono profondamente molto preso, ho avuto difficoltà ad avere un erezione. Data la mia inesperienza, ho forse paura di deluderla, anche se inizialmente questo blocco, pensavo che il problema fosse legato al luogo in cui ci incontravamo, infatti i nostri primi incontri sono avvenuti in macchina. Ma anche quelle poche volte che abbiamo provato a farlo a casa, non è andata molto meglio, per raggiungere un minimo di erezione ho dovuto masturbarmi, dopo aver pensato a soddisfare lei con il sesso orale. E nonostante il suo aiuto e la sua comprensione, non sono riuscito ad avere mai una piena erezione che consentisse una buona penetrazione. E' probabile che il mio sia solo un problema psicologico, perchè da solo e mi basta poco per avere un'erezione, inoltre non mancano le erezione mattutine più o meno vigorose. Mi chiedevo quindi se il mio problema, possa rientrare nelle casistiche delle difficoltà di chi ha i primi rapporti sessuali o necessità di un'indagine più approfondita? Premesso che la mia verginità prolungata, non è stata scelta, ma "semplicemente" dovuta una timidezza che mi ha sempre caratterizzato nell'approccio con l'altro sesso e che mi ha indotto sempre a soddisfare i miei bisogni sessuali da solo, facendo uso di pornografia. Ma potrebbe anche essere legato alla consapevolezza, di non essere molto dotato, anche se alla mia compagna non sembra interessare o ancora potrebbe essere legata al fatto che non sento questa donna completamente mia, visto che ancora vive col padre di sua figlia?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

non è sicuramente semplice iniziare ad avere una vita sessuale con una partner alla sua età e dubbi e insicurezze sono perfettamente normali.
Il precedente uso di pornografia inoltre può aver instillato nella sua mente convinzioni erronee che la portano ad essere ulteriormente insicuro e a misurarsi con un immaginario condizionato da ciò che ha visionato in film e siti di quel tipo.

Immagino inoltre che il confronto con il/i precedente/i partner della sua compagna non l'aiuti ad essere sereno, ma è importante che riconosca che lei è soddisfatta della vostra relazione e che quindi il problema è percepito esclusivamente da lei stesso.

Perchè non parla con un mio collega di come si sente per avere un aiuto in questo momento di difficoltà?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche nota a quelle della Dottoressa Massaro.

Nella sua richiesta di consulenza ci sono parecchie inesattezze:

1-La sua verginità.
2-La verginità subita e non voluta
3-Il suo problema è "soltanto" psicologico
4- L'utilizzo della pornografia

Provo a dirle come la penso, punto per punto.

1- la verginità nell'uomo non esiste, ma quanta condizione è esclusivamente della donna, si parla infatti di imene, di deflorazione, di verginità
Se lei adopera questa dicitura è decisamente ghettizzante

2- un quadro di astinenza e di ritardo sessuale, non è mai subito, ma voluto "inconsciamente", che trattasi di paura, di un nucleo finisco, di una problematica uro- andrologica, di assenza di educazione sessuale, di educazione rigida, di altro....bisogna sempre analizzarlo con cura.

3- se l'etiologia del suo d.e, non fosse organica, lo deve stabilire l'andrologo, non si possono fare esercizi di far ansia, psiche e soma non sono disgiunti....
"Solo" psicologico non significa nulla. Significa che si deve scoperchiare il vaso di Pandora di " altro" rispetto a quello organico.

4- l'utilizzo della pornogtafia, è un tema complesso che necessita di una diagnosi differenziale
: può venire prima o dopo il disagio sessuale, può cioè essere causa o effetto della sua complessa problematica






Provi a leggere queste letture,ma se volesse approfondire nel mio sito personale e blog troverà tanto altro materiale e delle video/audio interviste sul tema da lei richiesto.


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie, per la sua risposta Dr.ssa Massaro,

In genere sono un tipo ansioso ed ho avuto sempre sentito la necessità di dover controllare tutto, ma mi rendo conto che ciò è possibile solo se le cose dipendono esclusivamente da te, anche se non alla fine non vivi bene in questo modo. Ultimamente però ho imparato a vivere più rilassato cercando di preoccuparmi sempre meno di cose, che di fatto non sono rilevanti. Purtroppo nella mia vita,almeno fino al periodo universitario, ho dato sempre priorità ad altre cose che ritenevo più importanti, come lo studio e la necessità di dover dimostrare di essere migliore di altri e il che mi ha portato a trascurare tanti aspetti della vita sociale ed ad isolarmi per un lungo periodo e questo ovviamente ha inciso sulla mia vita sessuale. Finita l'università mi sono reso conto, di ciò che per me è veramente importante ed ho cominciato a rivalutare quali fossero le mie priorità, cosi ho cominciato gradualmente a riprendere ad avere una vita sociale ed in questo lo sport mi aiutato molto. La mia timidezza in molti casi ha avuto sempre la meglio, ma devo dire che in questo percorso durato circa 10 anni, sono migliorate tante cose e la paura di relazionarmi con gli altri, frutto del mio isolamento dalla vita sociale si è molto attenuata. Negli ultimi anni ho cercato di approcciare delle donne, con scarso successo ed ho sempre addossato la colpa a me stesso, senza tener conto che evidentemente le cose non vanno sempre come si vuole e che magari il mio desiderio di stare con una persone mi portava a forzare delle situazione che sarebbero venute naturalmente con un po di tempo, tempo che credo di aver sprecato finora. Poi ho incontrato questa donna meravigliosa, di cui mi sono innamorato, certo la situazione in cui lei si trova adesso non è delle più semplici, vivendo ancora con il padre di sua figlia, i nostri incontri sono sempre fugaci e in pubblico dobbiamo fare finta di nulla. Non so se sia il fatto di avere sempre il tempo contato, il non poter decidere quando vederla ed il fatto di dover vivere una relazione nascosta che mi inibisce o se il mio problema si dettato dalla mia inesperienza e dalla volontà di volerle dimostrare di essere alla sua "altezza" dal punto di vista sessuale. Forse vista la mia età ed i miei trascorsi, sarebbe stato meglio iniziare con una relazione più semplice, ma è successo così tutto all'improvviso ed ora mi sento come mai mi sono sentito in tutta la mia vita per questo ho paura che questa mia attuale condizione possa compromettere tutto. Come dice lei forse sarebbe il caso di parlarne con un suo collega, ma anche riguardo a questo ho avuto sempre la dannata ostinazione a cercare di risolvere i miei problemi da solo.
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dopo
Utente
Utente
Grazie della sua risposta Dr. ssa Randone.

So che la verginità nell'uomo non esiste ed ho usato il termine impropriamente per indicare il fatto che non avevo avuto ancora rapporti sessuali, se non che con questa donna che frequento attualmente.

Per quanto riguarda il ritardo nella mia vita sessuale non se quanto scritto nella risposta alla Dr. ssa Massaro, sia sufficiente a giustificare la mia condizione.

Sono anche consapevole che per la mia d.e. il problema dovrebbe essere valutato da un andrologo ed ho già preso un appuntamento per una visita. Anche se ripeto da solo al solo pensiero di stare con la mia compagna ho delle erezioni soddisfacenti e che si presentano anche al mattino. Comunque è giusto verificare che tutto sia apposto dal punto di vista fisico altre che psicologico.

Infine per quel che concerne la pornografia, ho smesso di farne uso da quando ho iniziato questa relazione e ho notato che le cose sono un po migliorate, nel senso che reagisco meglio agli stimoli della mia compagna anche se ancora il risultato non è quello atteso.

Invece per quanto riguarda i suoi articoli una cosa in cui mi sono ritrovato è lo spectatoring cioè il fatto di controllare continuamente perchè l'erezione non avviene piuttosto che concentrarmi sulle sensazioni che mi da la mia compagna ed inoltre forse il primo insuccesso avuto in macchina credo mi abbia condizionato, ma ovviamente sono solo mie deduzioni!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che la natura dei vostri incontri, fugace e clandestina, non possa non condizionare il suo stato d'animo e tutto ciò che ne consegue.

Avete fatto dei progetti per il futuro?
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dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Massaro, si penso anch'io che a condizionarmi sia il fatto di non potersi vedere liberamente e di dover cercare di avere un po d'intimità nel poco tempo a disposizione e sempre con la consapevolezza di doverci provare perchè probabilmente non ci saranno altri momenti. Per quanto riguarda i progetti futuri, beh anche se è poco che stiamo insieme, siamo molto presi l'uno dall'altro, ma di mezzo c'è anche una bambina e la mia compagna teme e si sente responsabile dell' infelicità della piccola. In quanto lasciando il padre della bambina, questa non potrà più vederlo quotidianamente, e la piccola è molto legata a suo padre. E' questo che la frena a fare un passo di rottura con il passato, pur dicendo di non amare il padre della figlia. E d'altronde io sentendomi un po in difetto, non mi sento di forzarla a fare un passo che avrebbe dovuto fare indipendentemente da me, per quanto una cosa del genere si possa forzare.
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