Si può essere persone di successo nonostante la terapia?

Mi spiego: sin dall'infanzia ero tra i primi della classe, sono sempre stato tra i ragazzi più stimati ed apprezzati, da compagni di scuola e professori, avevo una marea di interessi e tutti mi dicevano sempre "sei un grande, avrai una lunga strada davanti.." questo idillio è durato fino al secondo anno di università quando d'un tratto mi sono ritrovato bloccato da un esame che continuavo a ripetere ingiustamente.. sempre più svogliato e nervoso, con i colleghi che ormai mi sorpassavano e doppiavano, ho iniziato a procrastinare sempre di più i miei doveri tra passatempi futili e insensati, come l'uso compulsivo di internet e youtube, a isolarmi dal gruppo, finchè un pomeriggio a ridosso di un esame decisivo, mi trovai a combattere con un pensiero ossessivo quanto futile.. seguirono paure di ogni genere, associazioni negative, evitamenti, un anno fuoricorso, finalmente un'illuminazione e da lì una lenta ripresa.. uscendo dalla comfort zone e sforzandomi di riprendermi la mia vita.. rimanevano alcuni blocchi sporadici, sempre di matrice ossessiva, soprattutto nello studio, ma iniziavo ad andare avanti e nel frattempo ricominciavo a raccogliere qualche soddisfazione.
Ma la libertà piena era lontana.. in un momento di difficoltà decisi di iniziare una terapia psicologica che tuttavia, dopo due anni e qualche piccolo progresso, tra esercizi vari e "mantra" non mi soddisfa.. frustrato e sconfortato, in continua lotta tra il dovere di darmi una accelerata e le continue distrazioni, talvolta ossessive, contro il parere dello psicologo, decisi di usare per la prima volta un integratore di erboristeria contenente serotonina, ed i risultati sono stati a dir poco straordinari.. di nuovo i complimenti di tutti, il prof che mi offre la tesi, i colleghi che si congratulano per il mio stile..
mi chiedo allora, cosa sarebbe successo se avessi iniziato molto prima una terapia con qualche farmaco serotoninergico a piccola dose?
il mio psicologo sostiene che una volta che si entra nell'orbita dei farmaci, purtroppo non ne si esce più.. se non a dosi via via crescenti..

Io mi chiedo, si può essere in terapia da uno psichiatra, magari per adattare l'uso di tali farmaci o integratori serotoninergici alla bisogna e allo stesso tempo.. vivere una vita di successo, come desideravo un tempo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Il mio psicologo sostiene che una volta che si entra nell'orbita dei farmaci, purtroppo non ne si esce più.. se non a dosi via via crescenti.."

Il suo psicologo non sa di cosa parla, visto che non ha studiato medicina né psichiatria.
Ci sono anche psicologi che però hanno idee generali corrette sulle terapie mediche (che non sono solo i farmaci, anche alcuni tipi di psicoterapia sono una terapia biologica, quindi rientrerebbero nella stessa categoria).

La domanda corretta è: si può essere di successo nonostante la malattia ? La terapia corregge la malattia. Se uno stesse meglio con la malattia che con la terapia, chiaramente i conti non tornano.

Inoltre parla di serotoninergici (presumo antidepressivi) e di disturbo ossessivo, ma la cosa è un concetto generico.

Comunque, la sciocchezza sui farmaci per cui se si entra nell'orbita non se ne esce è veramente sorprendente. Questo tipo di informazioni spingono molte persone a non curarsi, curarsi tardi, curarsi poco e male. Scommetto che dietro c'è l'idea che i farmaci curano il sintomo e aggravano la malattia, mentre la psicoterapia cura la radice. Ecco, se così fosse avremmo toccato il fondo delle idiozie concettuali.

Tutti i tipi di terapia si dividono in: indicati e non indicati, efficaci e non efficaci, e si deve sempre specificare per che cosa e su che cosa.
Poi si passa a vedere se sono farmaci, stimoli fisici, interattivi etc.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
1) "Scommetto che dietro c'è l'idea che i farmaci curano il sintomo e aggravano la malattia"

Esattamente questo è da sempre stato il mio timore, e peggio ancora diventare dipendente dai farmaci, un'idea marcata a più riprese dal mio psicologo.

2) Lei dice inoltre
"anche alcuni tipi di psicoterapia sono una terapia biologica.."

può farmi un esempio? magari una scuola in particolare?

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ecco, infatti l'ho anticipata perché tanto la serie di idiozie dette sul tema sono sempre quelle tre o quattro, dietro cui c'è un concetto fondamentale, oltre che ignoranza della materia (peraltro neanche fuori luogo, visto che lo psicologo per sua formazione non studia i farmaci, non sa cosa sono e come funzionano, né studia medicina in generale).
Purtroppo gli psicologi spesso si riferiscono a "un solo" tipo di farmaci (i tranquillanti), però a questo punto non saprei su che base, perché non sono i farmaci indicati per queste malattie. Purtroppo invece la svalutazione delle terapie mediche è un viziaccio che è diffuso, sia come idea culturale che come indicazione da parte di professionisti del settore (qui però non ci dovrebbe essere).

Le scuole hanno poca importanza. Se mai ce ne sono alcune che non hanno fondamento biologico, cioè parlano di cose che in biologia non si capisce cosa siano.
Se uno si espone a uno stimolo e si esercita per superarlo, o impara un esercizio per contrastare un'ossessione, o semplicemente vorrebbe placare l'ansia ma non ci può riuscire (senza alcuna terapia, per le circostanze), si innescano alcuni meccanismi nel suo cervello che possono portare al miglioramento dei sintomi e alla risoluzione del suo problema. Lo stesso fanno alcuni farmaci agendo direttamente su alcuni "interruttori" del cervello.

Ammesso che uno possa diventare "dipendente" da un farmaco, dalla psicoterapia non può essere la stessa cosa ? Poi, diventare dipendenti non significa che se lo prendi stai bene, ma se non lo usi torni a star male. Questa si chiama medicina, è una delle situazioni più tipiche della medicina. Detto questo, si faccia consigliare da uno psichiatra una cura adatta.
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