Parere inizio cura con farmaci

Salve. So che serve la visita diretta ma vorrei comunque chiedervi un parere e spero mi possiate aiutare.
Ho 25 anni e vengo fuori da alcuni anni difficili ( in realtà non ne vengo ancora fuori) perché ho perso un genitore, ho iniziato l'università ( e si sa questo genera ansia) e ho avuto dei problemi di salute inspiegabili con esami negativi ma con una RM encefalo dubbia e sono stata per un po di tempo sotto controllo neurologico. All'ultima visita neurologica e all'ultima RM , ( avevo cicatrici gliotiche diffuse ma stabili e non impregnate dal MDC. Non in posti tipici di SM ma avevo sintomi suggestivi) il neurologo ha concluso che forse avessi ansia generalizzata. Dapprima sono andata da uno psicologo, poi la forte dispnea mi ha fatta tornare dal neurologo che mi ha prescritto una cura ( cipralex e xanax) che ho deciso poi di non fare. Contemporaneamente ho iniziato a soffrire di attacchi di panico con agorafobia a seguito di problemi anemici ( i primi attacchi erano per colpa del ferro che avevo a 3/4) poi si è innescata la paura di stare male in pubblico. Le cose sono peggiorate e io ora ho difficoltà anche ad andare in un negozio o a passeggiare o a godermi la vita in generale. Al bisogno prendo xanax da 0,25 o 2 da 0,25 ma il pensiero della paura di avere ansia in pubblico e/o svenire mi fa stare male. In pubblico ho capogiri, instabilità, fiato corto, tachicardia e paura di perdere i sensi da un momento all'altro. In casa no.
Per quanto riguarda invece i sintomi che avverto in generale ( anche a casa) ora il problema è passato alla colonna e allo stomaco: la RM è sostanzialmente negativa.
Vado da una psicologa e faccio training autogeno ma sinceramente non sto meglio.
Affronto comunque alcune delle situazioni che mi mettono ansia ma mi crea difficoltà e sopratutto non mi sento a mio agio mai. Ho smesso di uscire la sera perché i luoghi affollati mi fanno stare ancora peggio.
La psicologa dice che non vede ancora la cosa come molto grave per andare da uno psichiatra. Ma io mi sento in gabbia: una gabbia che ho costruito io con il mio voler essere a tutti i costi perfetta.
Voi che mi consigliate?
Grazie!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Perché, forse dallo psicologo si va quando si è lievi e dallo psichiatra quando si è gravi ?

A me sembra che ci siano abbondantemente gli estremi per chiedere una terapia psichiatrica, per lo stesso motivo per cui l'ha chiesta allo psicologo.

Non si capisce se mai perché, di fronte a questo tipo di sintomi acuti e di limiti, non sia stata data chiaramente quest'indicazione. Se come sembra si tratta di un disturbo del tipo del panico, esistono cure standard piuttosto efficaci.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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dopo
Utente
Utente
Non sono mai andata da uno psichiatra. Il neurologo che mi seguiva mi aveva dato cipralex e xanax. Cura iniziata ma fatta per soli 4 giorni. Avevo paura di ingrassare e di rovinarmi la salute con tutti questi farmaci. Inoltre io non sono sicura sia solo ansia, sono i medici ( il neurologo ) che lo credono.
Io però il panico lo sento tutto e voglio uscirne perché così non vivo la vita che vorrei.
Lei di che cure parla?
Che mi consiglia allora? La psicologa dice di aspettare.. Ancora?!?!?! Mah..
Grazie!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La cura l'aveva avuta però, e non l'ha seguita, senza motivi validi. Ricontatti il neurologo per avere la conferma della cura o per farsi visitare nuovamente.

Lei dice "mah" al consiglio di aspettare, in realtà avrebbe già ricevuto diagnosi e cura che non ha seguito, evidentemente la prima a temporeggiare è Lei.
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Utente
Utente
Perché pensa debba vedere il neurologo?
Pensa sia più indicato rispetto allo psichiatra?
PS. Cosa ne pensa della cura che mi è stata data?
Del cipralex?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Assolutamente no, ma diceva che la cura gliela aveva prescritta lui, quindi per continuità.

La cura è una comune cura per il suo tipo di problema.
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Utente
Utente
Scusi quindi il suo consiglio definitivo per quanto riguarda tutto quello che le ho scritto quale è'? Cura farmacologica o secondo lei se ne esce senza?
Ps. Quale sarebbe per lei, per questi casi, la cura ideale?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Forse non ci capiamo. Aveva ricevuto una cura logica, dal neurologo, cipralex etc, che non ha seguito. Riprenda da lì, cioè contatti il neurologo e gli chieda se gliela conferma o cos'altro.
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Utente
Utente
No io dico in generale: secondo voi da queste cose, senza farmaci, si esce o no?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non ci capiamo, ripeto. Lei fa domande indietro di qualche mossa. Lei ha già interpellato uno specialista, ha già ricevuto una cura, e non l'ha seguita.

Che senso ha chiedere una cosa del tipo "se ne esce senza cure" ?

Se la sua intenzione è di voler perseverare in questo atteggiamento di evitare le cure e poi cercare una soluzione senza cura, ovviamente è un'assurdità logica e pratica.
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Utente
Utente
Ah no dottore non mi sono spiegata.
Io non sono andata dal neurologo per avere una cura per l'ansia ma perché ero sotto controllo per la presenza di aree gliotiche. Vista la mia troppa ansia e angoscia ( che mi aveva creato questa situazione di aree gliotiche) mi ha dato il cipralex ma io non ero andata per il problema del panico.
Per questo problema vado da una psicologa e volevo sapere, da lei, se invece serva un consulto psichiatrico o meno.
Grazie!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E la risposta però è la stessa. Il neurologo le ha fatto una diagnosi e dato una cura. Cosa importa per cosa c'è andato, ci va per avere una diagnosi su una sua condizione, se il medico le dice che soffre di panico e le dà una cura, quando poi è quello che ci viene a riferire anche qui, non capisco cosa manchi.

Invece continua a insistere cosa deve fare e dove deve andare.
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Utente
Utente
Manca il fatto che non sono sicura che dal panico si esca per forza con una cura farmacologica. Vorrei capire se voi specialisti in casi del genere siete propensi a dare subito i farmaci o meno. Ho paura mi siano stati dati con troppa superficialità ecco.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il fatto che lei non sia sicura non è un criterio per scegliere le cure. Ci pensa il medico.

Essere propensi a dare i farmaci o meno è un atteggiamento privo di senso. Il medico prescrive quello che conosce come terapia funzionante.

Ovviamente la sua preoccupazione è senso unico, e dettata probabilmente dal panico, ovvero "contro" l'eventualità della terapia. E' più o meno sempre così. Mai conosciuto qualcuno che si preoccupi che non gli siano prescritti farmaci, nonostante sia arcinoto che il panico ha una cura farmacologica.

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dopo
Utente
Utente
Dottore sono due giorni che ho una fortissima dispnea. La sensazione è quella di mancanza d'aria con contestuale impossibilità di fare dei respiri lunghi e soddisfacenti perché sento che sono bloccata a livello muscolare/toracico.
L'anno scorso feci un test con broncodilatazione parzialmente positivo ad asma però altri due medici che vidi mi dissero che secondo loro era ansia.
Secondo lei può essere ansia? Sono due giorni che sto cosi. La notte non è presente.
Ad agosto mi è durato un mese intero.
Grazie!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ha una diagnosi, una cura e non la sta facendo.
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dopo
Utente
Utente
Ho deciso che iniziò la cura la settimana prossima.

Per il resto, la dispnea come la mia può avere origine ansiosa? Può durare tutti questi giorni?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Parta dalla cura, anche perché queste domande rischiano di chiedere l'ovvio, il vago, il già saputo.
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