Transfert con psichiatra.

Buona sera.
Da alcuni mesi vado dal nuovo psichiatra, ma ci sono andata due volte e alcune volte ho telefonato per chiedere informazioni o chiedere se andare a fare la visita visto il peggioramento del panico.(devo ancora capire se è veramente bravo come psichiatra, visto che non mi fido mai). La prima volta che l'ho visto me ne sono innamorato, aveva un comportamento diverso da tutti gli altri psichiatri che ho visto, è empatico, parla e fa parlare rispetto agli altri. Sia nella prima visita che per telefono sembrava di avere un comportamento più da amico o proiettava fisicamente messaggi subliminali, ma non so se lo faceva apposta o ero io che li percepivo così, oppure per telefono sembra di più che desse appuntamento alla persona e non al paziente. Ma poi quando andavo sembrava che non si ricordasse nemmeno di me. Nei mesi scorsi credendo di essere innamorata o provare solo affetto mi sentivo meglio ma lui incoraggiava a migliorare. ma poi mi era passata e non mi ricordavo nemmeno la sua faccia, ma ero gelosa ancora fosse sposato, ma io essendo moralista già sapevo che non sarebbe successo nient e e la mia moralità non mi avrebbe permesso di fare niente, ma avevo le tentazioni di dirgli di volergli bene,ma non potevo nemmeno farlo perchè c'erano altre persone. Questa settimana sono andata a visita e lo guardato bene e mi dissi che non mi sarebbe mai piaciuto, alla seduta lo guardai per vedere se mi riconosceva come paziente e lui disse che si ricordava (i specialisti non si ricordano mai dei pazienti), non credo che io gli interessi .Appena entrata nella stanza mi venne un forte attacco di panico e ansia e non c'è la facevo a stare e non riuscivo a camminare, lo psichiatra stese le mani e voleva che le stringessi per farmi calmare poi mi misi a parlare.
All'uscita aumento di nuovo l'attacco di panico e mi ci volevano tre persone per farmi camminare. dovrei andare di nuovo per vedere se la nuova terapia funziona, ma ho paura ad andarci ancor ami viene il panico e ho fatto brutta figura. Ora non mi vedo bene in questo transfert perchè penso ancora lui mi vede in quello stato e mi vergogno, ma non so ancora se sono ancora innamorata.Da una parte penso inconsciamente già al matrimonio e un figlio, dall'altra razionalmente penso che è una di quelle rare persone che mi fa sentire bene e mi da sicurezza.Da un altra parte penso che sia capitata questa persona che mi potrebbe far cambiare con le mie patologie e la mia vita ma devo ancora verificare ancora come vanno le sedute e terapia dei farmaci.
E' normale che accada questo?
Cosa dovrei dirgli?
Cosa dovrei fare?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

- è uno psichiatra farmacologo da cui si reca, o un collega psicologo psicoterapeuta che la segue in psicoterapia?
- oppure è lo psichiatra che la segue farmacologicamente con cui fa anche sedute di psicoterapia? Se sì, in che consistono queste sedute? Come si svolgono?
- che diagnosi le è stata fatta?
- che terapia farmacologica assume?

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Veramente sono 15 anni che ho ansia di cui qualche anno non avevo ansia e da 5 anni Anche Agorafobia con panico e depressione leggera cronica. In 15 anni non mi hanno mai detto o fatto una diagnosi, In 15 anno ho visto solo 4 psichiatri di cui con il primo ero guarita subito anni fa ma prendevo per poco tempo mezza pillola di ansiiolitico.Il secondo mi aveva fatto venire un trauma e non ci ero andata più, poi il medico mi mandò dal neurologo (così facevano i medici di base), il primo meurologo mi fece la cura per l'ansia e altri disturbi che avevo quando ero peggiorata molto, ma allora nel 2013 i sintomi principali erano le vertigini, prendevo già xanax gocce e mi aveva dato Mutabon mite che mi fece migliorare molto.Il secondo neurologo mi mantenne la cura aumentando solo di qualche goccia lo xanax.Poi trovai lo psichiatra (i medici di base non sapevano nemmeno che in paese veniva lo psichiatra) ma questa psichiatra non faceva bene il suo lavoro e non voleva rispondere alle mie domande dicendo che non era il suo settore, ma visto che potevo cheidere finalmente ad un psichiatra, dopo le risposte dei neurologi, questa non mi rispondeva e mi ha solo aumentato le gocce dello xanax. Io chiedevo pure se la dura dovesse durare tanto ma niente.Hanno cambiato psichiatra e ora questo nuovo è totalmente diverso dagli altri psichiatri, (l'assistente sociale del paese disse che era una persona umana). Questo psichiatra che però sono andata due volte e una terza mandai mia sorella per portare delle carte e ci ho parlato a telefono per informazioni. E' dirigente medico psichiatra, ora non so se dirige il CSM della provincia o è solo psichiatra normale che scrive farmaci, ma coma lavora sembra un psicoterapeuta,Ma in 15 anni è stato il primo che ha detto di fare psicoterapia e visita psicologica e test psicologici (ma non li posso fare a causa del mio panico e non ho nessuno che mi porti). Poichè con la cura che faccio da quasi 4 anni mi sono passata alcune cose ma è peggiorato il panico e agorafobia.Ora mi ha dato le compresse di xanax 1 mg a rilascio prolungato (se non funziona dovrò prendere quelle da 2 mg) ma sono 6 giorni che prendo la nuova compressa e sembra che non funzioni. Lo psichiatra per come si comporta incoraggia, parla bene e da confidenza è gentile, io devo parlare ogni volta delle mie esperienze che hanno causato i miei problemi, che poi lui le dimentica. E' che mi fa stare bene e mi incoraggia, ma quando faccio le visite mi trovo a disagio perchè lo psichiatra credo non sia molto più grande di me e mi vergogno di dire certe cose e poi nella stanza ci sono troppe persone oltre a mia sorella, c'è l'assistente medico che però mi aiuta, poi il psichiatra e poi l'altra visita dividevano la stanza con un altra dottoressa della guardia medica estiva, e sentiva tutte le cose che sentivo e non so se questo ha influito sul mio attacco di panico perchè non mi piaceva che stesse là, ma l'asl non ha organizzato bene le cose perchè quei dottori non sapevano della cosa.
Ora dovrei andare ad un altra visita ma non so se c'è la faccio. Mi vergogno pure adire allo psichiatra che 13 giorni per vedere se funziona la pillola è poco e poichè mi deve venire il ciclo i sintomi aumentano e dovrei aspettare almeno un mese.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Mi ero dimenticata di scrivere che dal nuovo psichiatra mi ero fatta scrivere la diagnosi delle mie patologie psicologiche e se pura mi ha visto per poco ha scritto le cose che avevo:Ansia generalizzata,distimia,Agorafobia e panico. Mi serviva la diagnosi perchè me la chiedevano altri psichiatri.

Per il TRANSFERT: Dalla prima volta che vidi lo psichiatra per come mi parlava e incoraggiava (l'opposto dei miei famigliari) come se mi ero innamorata di lui, pensavo sempre a lui ed ero contenta e andai a fare visite ed esami che avevo paura di fare a causa del panico. Ma poi non ricordavo nemmeno più la sua faccia e poi ero gelosa ancora fosse sposato, ma sapevo che non sarebbe successo mai niente era solo la mia risposta quando le persone sono gentili con me. Quando l'ho visto la seconda volta l'ho visto bene ma mi dicevo che non mi piaceva per niente, Vedendo che stavo male con il panico stese le braccia e voleva che le stringessi per farmi calmare, ma riuscivo a stringere una sola mano perchè dal panico ero curva sulla sedia.Poi ho parlato ma ho parlato delle cose che mi creano stress e panico. Poi mi scrisse un esame al cuore e io chiesi a cosa serviva e lui si disturbò dicendo che era anche medico. Dal punto di vista psicologico e di tranfert in psicologia, lo psichiatra non rappresenta e non assomiglia a nessuno che conosco. Forse ho pensato che sarebbe stata una svolta se essendo innamorata anche solo platonicamente sarebbe stata d'aiuto a farmi cambiare e migliorare e avere coraggio di fare le cose come facevo in passato quando avevo l'ansia, perchè l'amore mi faceva fare qualsiasi cosa ed ero migliorata dall'ansia di allora, ma so che questa cosa ora non servirà a niente, visto anche l'ultima visita dove ho avuto il panico e ancora ora lui mi vede male e ho vergogna di andare di nuovo e ancora mi vede come una persona non normale. Inconsciamente g+ da prima che c'era il nuovo psichiatra la mia mente sognava di sposarmi e avere un figlio anche se nella realtà non lo farei mai. Ma non so o s emi sbaglio, io non sono bella e so che non piaccio molto come donna, ma lo psichiatra quando parlavamo mi sembrava di essere con un amico al bar, o per come si stiracchiava o si muoveva o guardava forse qualcosa gli piacevo.Ma io non dirò nulla e non farò nulla ho pure paura di decidere di non andarci più più per aver avuto il panico in sua presenza che il tranfert.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

alcuni suggerimenti che spero le possano tornare utili.

-Per quanta ansia/paura possa avere nel pensare di tornare in visita dallo psichiatra, è bene che capisca che l'ANSIA e/o PAURA sono SOLO EMOZIONI e come tali devono essere intese. Quindi: Se il suo timore dovesse consistere nel poter avere un attacco di panico mentre è lì -in presenza del medico- o anche prima o dopo la visita, sappia che l'attacco di panico altro non è che una forma di ansia acuta che non porta a morire, ad impazzire o perdere il controllo. E che dopo breve tempo, l'ansia tende fisiologicamente a calare da se..

- quello che descrive, avviene più frequentemente di quanto lei possa pensare. Interi manuali di psichiatria e psicologia clinica, narrano di storie in cui il/la paziente si infatua del proprio curante, e la soluzione a questo consiste proprio nel parlare al suo medico di quello che prova, sente, avverte emotivamente per lui. Anche questo fa parte del processo terapeutico di cura e guarigione. Altre strade non esistono. Lo faccia! Vedrà che ne trarrà beneficio per la terapia stessa.

Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Pensavo ancora criticasse le mie cose scritte, ma è stato garbato e gentile.

Per il transfert, poichè con i medici di qualsiasi genere e anche viste le brutte esperienze con i passati psichiatri, vista la mia natura ansiosa ho diffidenza e non mi piacciono mai, anche con il mio nuovo medico di base anche se mi sforzassi non mi piace, in passato ho avuto attaccamento e fiducia con il neurologo che mi curava e mi fidavo ma era diverso e purtroppo era morto prima che gli facessi vedere che ero migliorata nel 2014.

Con il nuovo psichiatra già gli volevo dire o per telefono o di persona che fosse sempre lui lo psichiatra del mio paese e che sto meglio quando parlo con lui e gli voglio bene. Ma mi vergogno a dirglielo perchè ci sono altre persone, alle mie sorelle glielo detto e si sono messe a ridere. Ma poi quando andavo a visita o gli telefonavo poi si dimenticava un pò chi ero e parlava diversamente, Per questo a telefono disse che dovevo a far visita per forza.e ci andai e disse che ero stata coraggiosa ad andare per il panico. Altre volte mi faceva complimenti e mi chiese se ero medico perchè quando parlo per me è normale che usi termini medici e quando parlavo dei disturbi che avevo lui mi stava a guardare e mi sembrava di fare un esame di medicina e pensai chissà se conosceva le cose che gli dicevo. Non so mai come comportarmi perchè normalmente i psichiatri sono più freddi dei psicologi e razionalizzano le cose. ma con questo è diverso.Enfatizzo la cosa perchè con i miei problemi psicologici vivo male il rapporto con i miei famigliari che come si sa i famigliari non sanno gestire in modo migliore queste cose egli amici non ne capiscono niente anche se non in modo esplicito.

Ma ora ho paura e mi vergono sia per il panico che ancora lo psichiatra vedendomi con il panico addosso ancora pensa male di me come "Una malata".



Grazie per le sue parole.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Lei dice di vergognarsi a parlare con lo psichiatra, probabilmente perché ha la paura di essere giudicata come "malata". Ma né noi psicologi, né gli psichiatri siamo giudicanti con chi abbiamo di fronte. Il nostro lavoro consiste nel valutare il paziente (valutare è ben diverso da giudicare) e trovare le terapie più opportune al caso.

Ci vada. Non si pentirà di essere andata a parlargli. È il nostro lavoro...
Le farà bene!
Scommettiamo?

Cari saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, vorrei scriverle altre cose sul trasfert con lo psichiatra, perchè vorrei capire bene le cose. Io in amore in generale sono sempre stata un pò tarda e gli uomini dopo poco tempo cambiavano idea, o al contrario io prendevo iniziativa e poi non facevo nulla.

Poichè le persone hanno molti modi di esprimersi in generale.
Con lo psichiatra già dalla prima visita io pensavo chissà come sarà, sarà come al solito freddo e io sarò diffidente.
Invece la seduta mi era sembrata come se fossimo due amici o fidanzati al bar, lo psichiatra si esprimeva fisicamente o lanciava forse involontariamente segnali subliminali. alla seconda seduta all'inizio era freddo e poi di nuovo i stessi comportamenti, non so se è anche perchè io quando incomincio a parlare non mi fermo e dico la mia storia in relazione con i miei disturbi che non ci credono mai. visto che si dimenticava di me come pensavo io, lo avevo guardato e lui subito ha detto che si ricordava di me, mentre parlavamo mi ha guardato la maglietta e ha letto la scritto in inglese che significa,bellissimo.quando ero seduta e ricurva su di me dal panico lui stese le braccia sulla scrivania e voleva che gli stringessi le mani ma riuscii a stringere una sola mano e sentii la sua mano calda e mi calmai e lo pensai come un orsacchiotto,dal panico come se ero diventata quasi cieca,non vedevo niente, nemmeno mia sorella ma solo lui.Poi mi accorsi anche io gli lanciavo segnali sublimali e anche lui le lanciava di attrazione, ma credo involontariamente. Ma i miei sentimenti sono affettivi e attrazione sessuale quando non lo vedo, poichè idealizzo le persone lo vedo molto meglio di quel che è, come se avessi incontrato un tesoro, qualcosa che mi aiuta a migliorami e desiderare di guarire, indipendentemente con quello che succederebbe con il transfert. Finalmente come se avessi trovato una persona che mi sta a sentire emi incoraggia e non fa il contrario.

Ma non crede che se gli dico le cose peggior ala situazione?

Io per paura già pensavo di non andarci più e se poi peggioro con i miei problemi psicologici, dove vivo io nella provincia ci sono pochissimi psichiatri.
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

penso che lei abbia semplicemente bisogno di sentirsi ascoltata e supportata e che, incontrando un medico diverso da quelli che ha conosciuto in precedenza, abbia sviluppato dell'affetto che è comprensibile, se ha tanto bisogno di essere aiutata.

Lei ci chiede pareri e conferme, ma le è già chiaro che non prova nulla dal punto di vista sessuale per il dottore:

" i miei sentimenti sono affettivi e attrazione sessuale quando non lo vedo, poichè idealizzo le persone lo vedo molto meglio di quel che è, come se avessi incontrato un tesoro, qualcosa che mi aiuta a migliorami e desiderare di guarire, indipendentemente con quello che succederebbe con il transfert. Finalmente come se avessi trovato una persona che mi sta a sentire emi incoraggia e non fa il contrario",

ma che gli vuole bene perchè all'inizio l'ha accolta in maniera "umana", trattandola come una persona e non come una paziente. Questo può averle fatto pensare di aver trovato una una sorta di amico o di persona familiare, ma poi, rivedendolo, le è stato anche chiaro che non si ricordava di preciso del suo caso e che quindi fra voi non c'è un rapporto terapeutico consolidato. Immagino che le visite si svolgano a distanza di diverso tempo una dall'altra e questo non è sicuramente sufficiente per creare un rapporto terapeutico e per considerarle come una psicoterapia, ma solo come visite medico-psichiatriche di controllo.
Fra l'altro la presenza di altre persone nella stanza dovrebbe essere da lei autorizzata, per motivi di privacy, e a mio avviso rappresenta un'anomalia perchè le visite mediche sono tutelate dal segreto professionale e normalmente non avvengono in presenza di altri che non siano il paziente e il medico stesso.

In ogni caso lo psichiatra le ha detto chiaramente che deve essere seguita dal punto di vista psicologico, perchè lui si sta occupando solo dei farmaci e questo non è sufficiente ad aiutarla:

"in 15 anni è stato il primo che ha detto di fare psicoterapia e visita psicologica e test psicologici (ma non li posso fare a causa del mio panico e non ho nessuno che mi porti)".

E' sicura di non poter trovare il modo di farsi accompagnare dallo psicologo del CSM? Visto che il suo problema prosegue da tanti anni e che con i farmaci non lo ha risolto è davvero necessario che effettui anche una psicoterapia.
Ha provato a verificare la presenza di altri psicologi nella sua zona, magari più facilmente raggiungibili?

Per quanti riguarda i farmaci, al momento cosa sta assumendo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#9]
dopo
Utente
Utente
I psichiatri del CSM della mia provincia si occupano solo dei farmaci, come dei precedenti puasichiatri, non parlano molto o non fanno parlare, con solo poche ore di lavoro devono sbrigare pazienti e fanno il giro dei paesi della provincia dell'aSl a cui appartengano, poi i pazienti, poi dipende dai casi clinici, vengono visti a distanza di tempo o di due mesi o 6 mesi e i psichiatri si dimenticano dei pazienti, ma accade con tutti i specialisti, poi si ricordano dei pazienti leggendo la scheda.
Con il nuovo psichiatra è da marzo che vado ma andavo quando stavo meglio e non mi dava altri incontri a breve termine. Poi a giugno è peggiorato il mio panico e da allora lo psichiatra vuole che vada ad ogni visita perchè mi ha cambiato medicina per vedere come va.
Quando gli telefonerò gli dirò pure che le visite devono essere private, al massimo può stare l'assistente medico.
anche la precedente psichiatra nella stanza c'erano vari assistenti e mi chiedevo cosa ci facevano lì se uno deve parlare dei suoi problemi, ma così accade qui, ma il mio primo neurologo si arrabbiava se qualcuno entrava non ci doveva essere nessuno.
Il fatto che non si ricorda di me è quasi normale, tutti i specialisti e anche il mio medico di base si dimentica le cose.
Le medicine che prendevo forse non funzionavano più ma non me le cambiavano perchè i psichiatri e neurologi qui a me non sembrano molto bravi ma non si possono cambiare e non si impegnavano a cambiare le cose.Ora il nuovo psichiatra si è accorto che lo psicofarmaco lo prendo da troppo tempo e me lo farò cambiare o se lo dic e lui. Ma le medicine che prendo finora hanno funzionato mi hanno fatto passare alcuni disturbi.Quello che non sopporto è che ogni volta devo raccontare le cose che mi hanno causato i miei disturbi e questo mi crea ansia.
Per l tranfert:
Il fatto che non provo attrazione fisica o sessuale in sua presenza è perchè quando vado a fare visite o in altri posti so che devo fare quella visita e basta poi dopo a casa elaboro le cose.Quando ero adolescente avevo tabù ed ero moralista, mi blocca il fatto ancora lo psichiatra sia sposato e non posso immaginare cose con persone sposate. Ma forse inconsciamente ho forti pulsioni sessuali perchè il mio corpo percepisce questa persona come un probabile compagno e padre, quando sto a casa mi immagine già tutte le cose come sarebbero se io fosse sposata con lo psichiatra. Ma realisticamente s che non accadrà niente anche per il ruolo che lui ha.
Come ho scritto in precedenza lo psichiatra è una delle rare persone che mi parla bene e mi trovo bene, non posso andare a fare psicoterapia perchè dovrei andar e nella città vicina e i miei famigliari con auto non mi vogliono portare, ho rimandato vari esami e visite e non ho potuto fare la fisioterapia ciclica perchè non mi volevano.I miei famigliari con i miei disturbi psicologici invece di aiutarmi mi sgridano e criticano e non voglio che vada a fare visite ed esami. La prossima volta che dovrò andare dallo psichiatra mi deve portare l'assistente medico dello psichiatra, così è successo un altra volta, da questo punto di vista mi aiutano.

Il mio problema da qualche anno è Agorafobia e panico quando esco o vado a fare visite, con questo problema non posso prendere mezzi pubblici per andare nelle altre città con strutture sanitarie e i mie famigliari non mi vogliono portare perchè lavorano. Ho chiesto anche al comune,volontari,servizi sociali ecc ma non mi aiutano, ma con estranei mi troverei male perchè s emi verrebbe il panico ho bisogno di aiuto a camminare, l'ultima visita dallo psichiatra è stato un disastro, ero andata con mia sorella con il Taxi, ma mi venne il panico dallo psichiatra e mi feci aiutare oltre da mia sorella, dall'assistente medico dello psichiatra, perchè di lui mi sono abituato e lui e lo psichiatra mi aiutano molto.

Per i farmaci sono quasi 4 anni che li prendo Mutabon mite e xanax, ora lo psichiatra mi ha cambiato l'ansiolitico con uno più forte e dobbiamo vedere come va. MA negli anni passati ero molto migliorata, a me fa che per 3 mesi miglioro e 3 mesi peggioro con il panico. se no l'ansia è sempre leggera.

Un altra cosa, ho preso il nuovo ansiolitico ma sembra che non mi ha fatto niente, perchè i sintomi li avevo lo stesso ma dipendeva anche dal ciclo che mi doveva venire r vorrei aspettare di più, ma se lo devo dire allo psichiatra mi vergogno perchè questo è un pò giovane, credo più ho meno della mia età, se lo dico al mio medico che ha pochi anni più di me non mi vergogno, ma con lo psichiatra si, poi con tutte quelle persone che ci sono nello studio come posso dire le cose ancora più private?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"non posso andare a fare psicoterapia perchè dovrei andar e nella città vicina e i miei famigliari con auto non mi vogliono portare, ho rimandato vari esami e visite e non ho potuto fare la fisioterapia"

Sua sorella la accompagna alle visite psichiatriche, quindi lei può fare in modo che lo psichiatra le dica chiaramente che ha bisogno di una psicoterapia e che la collaborazione della famiglia è necessaria in questo momento, se lei non esce e non si allontana da sola.
Gli chieda anche di spiegarle che la sua è una patologia e non "mancanza di volontà" o cose simili, perciò non ha senso che la rimproverino come se il disturbo dipendesse da lei.

Sarebbe comunque auspicabile che la cura farmacologica le permettesse di sentirsi di uscire da sola proprio per poter effettuare la psicoterapia: di solito i farmaci servono a questo, nei casi di forte ansia, e cioè a consentire che il paziente stia sufficientemente bene da poter effettuare una psicoterapia che risolverà il problema e consentirà quindi di fare a meno dei farmaci.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Non è lo psichiatra che non mi capisce, lui con la prima visita dopo avergli raccontato le cause della mia ansia e panico mi aveva detto di fare psicoterapia e visita psicologica e test psicoogici, ma poi la psicoterpia se ne dimenticato, e io non potendo andarci in questo periodo non glielo detto, ma mi sono fatta scrivere la visita psicologica e test che poi ci volevano due mesi di attesa e visto che allora stavo meglio speravo di poterli fare ma li ho disdetti visto che ora mi viene il panico quando esco e se pure ci andavo con il panico non sarei stata in grado di farlo. Lo psichiatra la prima volta che mi aveva visto si è accorto delle mie mani e dissi che avevo la fissazione di lavarle spesso, non se ne era accorto mai nessuno, ma questa fissazione mi venne dopo la morte di mia madre 31 anni fa.

Quelli che non sanno aiutarmi o che non mi capiscono anche se pure a loro vengono disturbi psicologici ma in modo leggero, ma invece di incoraggiarmi lo fanno gridando,arrabbiandosi,criticandomi, che sono fissazioni, parole brutte e pure parolacce, o dicono che devo uscire o vogliono che io devo stare a casa e non disturbare e fare questa vita, non vogliono che mi devo fare esami e visite ma alla fine li convinco e ogni volta che li vedo mi viene l'ansia, e anche loro in passato sono stati la causa della mia ansia perchè si sono sempre comportati così e con il panico mi è venuta la paura delle persone e delle strade. Con il primo attacco di panico, quando ricominciai ad uscir emi portavo mia sorella e mi mettevo a braccetto perchè oltre all'Agorafobia e ansia dovevo stare attenta alle vertigini e una specie di attacchi che mi facevano cadere a terra come se perdevo conoscenza, queste cose mi erano venute a casa e alcune volte mi facevo male e facevo chiamare il 118. Cerco di camminare da sola, ma non posso uscire da sola perchè è pericoloso per me.
Ho chiesto consigli i al mio medico, ai servizi sociali, alle persone che conosco ma niente, riesco a rimediare solo qualche passaggio per fare qualche visita o esame, questi famigliari sono fratelli,sorelle e cognati, solo una nipote mi capisce, e un fratello e sorella che mi aiutano che vivono con me. Una volta volevo fare un semplice esame del sangue perchè erano 9 anni che non lo facevo e mia sorella e suo marito che mi avrebbero portato a 5 minuti di auto da casa non volevano che facessi l'esame e dallo stress il giorno dopo mi venne un attacco con caduta e un attacco di ansia forte.Per esempio nei mesi che va meglio riesco ad uscire per 15 minuti alla volta e ancora ad aprile dopo anni sono andata in farmacia e giornalaio. quando vado a fare le visite o esami se sto molto tempo ad aspettare mi viene ansia e panico e non riesco a camminare, se sto mezzora non mi viene niente.Per questo ho bisogno di persone fidate che mi aiutano a camminare.

Tutti i miei problemi psicologici sono dovuti ai miei parenti che per molti anni non mi trattavano bene e specialmente mio padre che poi fu mandato via dai carabinieri.
Ma io fino al 2011 anche con ansia e vertigini facevo una vita normale, facevo molte cose e viaggi e d escursioni e tante cose, con il panico mi peggiora tutto.

Devo rimandare psicoterapia,fisioterapia e altre visite ed esami quando starò meglio.

Lo so come funziona la psicoterapia, allo psichiatra gli ho raccontato come sono i miei famigliari e che non sono io che penso quelle cose visto che mia sorella mi è stata sempre testimone, ma lo psichiatra non ci crede che le persone possano essere così anche i passati psichiatri non ci credevano che la mia famiglia fosse così. Io la mia identità di persona l'ho acquistata a 25 anni e da allora ho incominciato veramente a vivere e tenevo nascosto tutto ai miei famigliari, dopo 10 anni si sono accorti che ho questi problemi psicologici, ma loro non sanno che la colpa è pure loro. io invece mi sono comportata sempre bene e mi ero occupata della famiglia e di due famigliari con handicap mentali con cui vivo ancora e non ho pensato alla mia vita. Solo dal 1998 al 2011 ho fatto una vita normale anche se avevo ansia dal 2001.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Lo psichiatra mi aveva chiesto di telefonargli per vedere se andare giovedì alla visita e per il nuovo farmaco che mi ha dato. egli ho detto che il nuovo farmaco non mi ha fatto effetto perchè in queste due settimane mi si è scaricato il panico, vari sintomi di ansia e altri sintomi e in più il ciclo che fa aumentare i sintomi e oggi mi sono svegliata con una forte vertigine (mi viene raramente) e in questi giorni non me la sento di andare alla visita perchè non mi sento tanto bene, poi ho detto che 13 giorni son pochi per vedere se un farmaco fa bene o no, e per lo psichiatra va bene così mi ha spostato la visita al mese prossimo.

Per la stanza occupata da n altra dottoressa ho detto le cose che ci vuole privacy e ai pazienti può dare fastidio, ma li aveva già preso provvedimenti ma non si può fare niente, deve fare che deve far uscire fuori la dottoressa della guardia medica estiva quando ci sono in visita pazienti che non vogliono la sua presenza. Ma lui lo aveva già capito.

Transfert: Gli ho parlato anche di questo e lui lo ha preso in modo professionale che può essere d'aiuto alla cura, era distaccato e nessuna emozione. Questo mi ha rattristato un pò. Mi stava venendo il panico o ansia quando dicevo queste cose.Come se sono sempre sfortunata.So che si è comportato in modo professionale.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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