Orgasmo femminile: punto G? Nient'affatto, area Cuv

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Nuove e recentissime ricerche sulla sessualità femminile hanno totalmente spostato la loro attenzione dal famigerato e tanto chiacchierato “punto G” a... tanto altro.

La ricerca

Un gruppo di studiosi italiani dellUniversità dell'Aquila e di Tor Vergata, unitamente ad autorevoli colleghi francesi e messicani, hanno pubblicato una ricerca sulla rivista scientifica internazionale Nature Reviews Urology, glissando sul tanto inquisito “bottone del piacere sessuale femminile” -il punto G- fino ad arrivare alla scoperta di una nuova zona corporea responsabile della risposta orgasmica della donna.

Gli studiosi, capitanati dal prof. Emmanuele A. Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia all'università dell 'Aquila, si sono accorti- utilizzando per primi un’indagine ecografica, in condizioni di riposo e durante i rapporti sessuali- che il punto G non solo non è un punto, ma non si chiama G.

L'area interessata è ben più estesa ed ampia e si chiama CUV.

Gli autori sostengono che la vagina non è un organo passivo, ma una “struttura altamente dinamica” - ed io aggiungerei simbolica - con un ruolo attivo nell’eccitazione sessuale.

I rapporti anatomici e le interazioni dinamiche tra clitoride, uretra e parete vaginale anteriore hanno portato al concetto di complesso clitoro-uretro-vaginale, «CUV».

I ricercatori sottolineano come sia importante preservare e custodire l’integrità di questa zona corporea femminile, evitando danni durante gli interventi chirurgici in ambito ginecologico e/o urologico, che potrebbero poi essere responsabili di problematiche relative alla compromissione del piacere sessuale femminile.

 

Note cliniche

Le ricerche scientifiche tentano in tutti i modi di trovare una “sede corporea” capace di procurare l' orgasmo alle donne.
La sessualità femminile, é una sessualità dalla difficile lettura ed è alquanto complessa e sfaccettata, diventando talvolta incomprensibile anche per le stesse donne.
L'integrità degli organi genitali è indubbiamente centrale per una sessualità appagante, ma cercare a tutti i costi una sede corporea per la risposta orgasmica femminile è -a mio parere- chimerico.
La sessualità delle donne viene detta “di mucosa”, mentre quella maschile “d' organo”, proprio per le loro sostanziali differenze e per le modalità e punti erogeni ad essa correlata.

La risposta orgasmica della donna correla con l'integrità fisica e psichica della stessa, con la conoscenza della propria geografia corporea e mappa del piacere, con l'empatia sessuale raggiunta con il partner e con un'infinità di altri fattori emozionali, raramente ascrivibili a qualche centimetro - più o meno esteso - uro/genitale.

Molte mie pazienti, integre fisicamente e reduci da rapporti sessuali lunghi ed estenuanti, sono totalmente anorgasmiche ed infelici.
In realtà vi sono tanti tipi di percorsi verso il piacere (a prescindere dalle zone corporee coinvolte), strettamente correlati al vissuto ed alle emozioni provate, all’immaginario erotico ed alla capacità di lasciarsi andare al mondo dell’altro\a e per concludere all’amore ed al coinvolgimento provato, veri amplificatori emozionali e catalizzatori del piacere.

Credo che l'approccio alla salute sessuale delle donne sia complesso ed i traguardi da raggiungere ancora tanti ed ancora lontani.

Il piacere è sempre sentinella di vita, la sua assenza va analizzata con cura e curata con competenza ed empatia.

 

Fonte:  http://www.nature.com/nrurol/journal/vaop/ncurrent/full/nrurol.2014.193.html

 

 

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Data pubblicazione: 08 settembre 2014

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