Buon compleanno Viagra!

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Quest'anno il Viagra diventa maggiorenne e la sessuologia in andrologia ha compiuto ben quarant'anni di felice convivenza.

Anno di "festeggiamenti simbolici" ed importanti per la salute sessuale degli italiani.

 Qualche riflessione

Scagli la prima pietra chi non lo ha deglutito almeno una volta nella vita.

  • Chi per curiosità.
  • Chi per necessità.
  • Chi ancora, come elisir di lunga vita della passione coniugale.
  • Chi invece, per sentirsi potente ed onnipotente sotto le lenzuola.
  • Chi, sopratutto i giovane e gli ansiosi, come profilassi per un possibile disguido sessuale.
  • E chi, invece, per emulazione degli attori del porno.

Le diciotto simboliche candeline sono state spente la scorsa settimana, nella romantica Venezia, al congresso Siu, società italiana di urologia.

 

La hit parade delle vendite

L'Italia - e gli italiani con la loro fama da latin lover - è al primo posto della graduatoria delle vendite europee.

Sembra che, dal 1998 ad oggi, il farmaco sia stato venduto con una costanza invidiabile, e con una maggiore prevalenza al nord, soprattutto in Lombardia, piuttosto che al sud.

Le vendite non risentono della crisi, e sembra che, nel 2013 hanno superato quota 6 milioni:

12 pillole al minuto, una pillola per ogni due uomini over 40.

Pregi e difetti del farmaco maggiorenne
La pillola blu indubbiamente, ha contribuito a cambiare enormemente la cura, ed in seguito la diagnosi precoce, del deficit erettivo.

Ha consentito a molti uomini di amare ancora serenamente, ed è stata la prima terapia orale per il deficit erettivo.

(Ricordiamoci che prima del Viagra esistevano soltanto due terapie di seconda e terza linea: terapia iniettiva e protesi peniena, altamente invasive e sgradevoli per il paziente e per la sua donna).

 

Fai da te e pseudo-cure
La parola "Viagra" è entrata ormai a far parte del linguaggio comune, ed il colore blu sembra essere associato alla dimensione della potenza fallica.

In maniera trasversale, a tutte le età ed a tutte le latitudini.

Il Viagra, viene associato immediatamente alla sessualità ed alla sua cura, ma anche - purtroppo - al concerto di potenza sessuale e di auto-cura.
Cura per il deficit erettivo, ma anche, cura per l'anima e per l'autostima vacillante.
Viene spesso acquistato online senza ricetta medica, o peggio ancora dai pusher nelle discoteche; venditori di "amore e di sessualità mono dose", tanto quando basta per una serata all'insegna della disinibizione e della sicurezza sessuale.
Viene acquistato soprattutto, senza quella scrupolosa diagnosi andrologica - e quando necessita di tipo differenziale, psico-sessuologica - che, sappia orientare il clinico verso il reale concetto di "cura".

 La cura, come sappiamo, segue la diagnosi ed anche se, la famigerata pillola blu viene associata mentalmente alla panacea per tutti i mali sessuali, il legame non è sempre così semplice e dalla facile equazione.

 

La terapia combinata
Le auto-prescrizioni, o meglio i "cerotti per una sessualità sofferente" - soprattutto nei casi di deficit erettivo ad etiologia psicogena - in una prima fase leniscono l'ansia e l'ansia da prestazione, ma in realtà, nel tempo, concorrono a rinforzarla, facendo precipitare il paziente in una inscindibile associazione tra farmaco e successo erettivo.

La farmacoterapia solitamente viene prescritta dal medico di riferimento - preferibilmente uro-andrologo - spiegata alla coppia, nei casi più fortunati mediante un counselling psico-sessuologico, ed affiancata da un percorso di terapia psico-sessuale, per rendere possibile un futuro svezzamento dal farmaco.

 

Che ruolo ha l'amore nella sessualità

Quando si parla di sessualità, soprattutto oggi, si parla di prestazione e di dimensioni, di erezione e di durata del coito, e di Viagra o simili.

La dimensione "prestazionale" e l'egemonia del "principio del piacere", sembrano essere sempre in prima linea, glissando del tutto sulla "dimensione desiderante ed amorosa" della sessualità.

La sessualità diventa un vero “compito in classe”, scevro dal desiderio e soprattutto dalla dimensione reale e profonda del legame “di coppia”.

La sessualità - e per sessualità si intende intimità di pelle, di sensi e di anime - è data dall'incontro con un partner, anche se trattasi dell'incontro di una notte, e non può essere analizzata con modalità avulse dalla dimensione diadica/relazione o, peggio ancora, in maniera manichea: organico/psichico.

Questo caleidoscopico insieme di elementi che contribuiscono all’insorgenza ed al mantenimento del deficit erettivo, vanno sempre analizzati, unitamente alla disamina della storia del sintomo - quindi il significato che ha assunto la mancanza d’erezione nell'economia psichica del paziente - e degli stili di vita.
Soltanto così il clinico potrà stabilire il percorso di "cura" più consono per "quel" paziente.

Oggi in clinica si suggerisce un “approccio integrato”, proprio per la complessità somato-psichica e relazionale delle problematiche sessuologiche.

 

 

 

Fonte: http://www.repubblica.it/salute/esperti/andrologia/2016/10/15/news/il_viagra_diventa_maggiorenne_cosi_ha_cambiato_la_sessualita_degli_italiani-149833409/

 

Video consigliato:

https://m.youtube.com/watch?v=J-qC7RWVqe8

 

Letture consigliate:

Data pubblicazione: 27 ottobre 2016

2 commenti

#1

Ottimo Valeria questo approccio, auspicabile, ma non sempre presente, ad ogni modo , dal mio angolo vedo che il Viagra viene sempre più usato, con equilibrio e che anche le donne non si sentono messe in discussione come avveniva inizialmente.. quindi un progresso e un aiuto e qualche scampolo di felicità in più..Complimenti! Magda

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
grazie per le tue note sempre attuali ed utili per chi ci legge.
Hai ragione sul vissuto della donna, se coinvolta adeguatamente infatti, diventa la protagonista assoluta della riposta sessuale del partner, senza vivere il pregresso sentimento di esclusione da farmacoinfusione.
Un abbraccio

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