Quando il cibo... diventa un problema

susannascartoni
Dr. Susanna Scartoni Psicologo, Psicoterapeuta

Quante volte ti è capitato di saltare il pranzo, e non solo, in seguito o preventivamente ad un pasto abbondante, con la speranza di neutralizzare i sensi di colpa generati dall’assunzione di una tale mole di calorie.

Quante volte ti sei imposto un digiuno con l’idea che esso avrebbe reso innocua la tua vorace scorpacciata, trattenendoti con tutte le forze dal mangiare anche il cibo meno calorico della terra.

Simona, un’amica mia, faceva proprio così, alternava periodi di completa astinenza a periodi di ingorde mangiate. Credendo di poter controllare il suo peso in questa maniera, nonostante la completa assenza di freno, continuava a perpetuare questo modo ’disfunzionale’ di alimentarsi con la speranza di mantenere comunque un suo peso forma.

Questo rapporto bizzarro con il cibo era in lei causa di tremendi e pietosi sentimenti di colpa e disistima che le lasciavano la sensazione di non essere in grado di controllarsi, unita all’ossessiva angoscia di ingrassare e di perdere, per questo, la stima degli altri.

Ma non riusciva fare altrimenti, in lei si era instaurato un meccanismo per cui più rinunciava più non poteva rinunciare; o meglio più Simona controllava la sua fame e i suoi pasti, più si scatenava in lei un’improvvisa perdita di controllo e più grande era la perdita di controllo e più il digiuno sarebbe stato rigido e via dicendo... Il classico cane che si morde la coda.

L’esempio di Simona è efficace per capire che non è l’astinenza dal cibo la strategia migliore per inibire gli effetti di un abbondante banchetto, tantomeno un modello di regime dietetico. Pensa, ogni volta che ti imponi di non mangiare, che ti costringi a sofferte limitazioni, inneschi la scintilla per la successiva improvvisa, irrefrenabile, angosciosa ingordigia.

Mangiare quindi più spesso e bene, senza porsi limiti eccessivi ma, al contrario, concedendosi piccole quantità giornaliere di alimenti golosi, di quelli che ti piacciono di più, non solo aiuta a mantenere la linea, ma anche e soprattutto aiuta ad eliminare del tutto comportamenti impulsivi dovuti ad un eccessivo controllo.

Aiuta a rendere quegli alimenti meno desiderabili perché non più proibiti, aiuta a ristabilire con il cibo un rapporto diverso, più sano. L’aforisma paradossale di O. Wilde per cui il miglior modo per resistere alle tentazioni è cedervi, rende ancora meglio l’idea di quanto una tentazione esista dal momento in cui è vietata. Quindi lascia che il tuo desiderio venga soddisfatto almeno una volta al giorno, magari a colazione con un piccolo pasto goloso, ” Bisogna concedersi qualcosa: se te lo concedi potrai rinunciarvi; se non te lo concedi sarà irrinunciabile" (G.Nardone).

E durante la giornata? Pasti frequenti e moderati per riattivare il metabolismo e per evitare che la fame aumenti a tal punto da renderti smisuratamente vorace

Data pubblicazione: 22 aprile 2015

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