Alopecia areata cause.

Alopecia areata: fattori d'insorgenza e comorbidità

L'alopecia areata (AA) è una malattia cronica infiammatoria autoimmune, che causa la perdita di capelli e peli in qualsiasi parte del corpo, indipendentemente dal sesso e/o dall’età. Spesso è influenzata da fattori psicologici: la depressione è il disturbo più diffuso, che si manifesta in una percentuale di circa il 40% nei soggetti affetti da alopecia. Vediamo quali sono le cause e i fattori di rischio di questa malattia.

Quali sono le cause dell'alopecia?

L'alopecia può avere un background multifattoriale tra cui:

  • la predisposizione genetica,
  • l'autoimmunità,
  • l'influenza dei diversi fattori ambientali,
  • gli agenti infettivi,
  • l'uso di farmaci,
  • lo stress emotivo.

Alopecia e stress

È evidente l’associazione tra eventi stressanti e l'insorgenza dell'alopecia areata, così come gli eventi di vita emotivamente stressanti. Tali eventi non solo sono fattori correlati ad alcune malattie legate allo stress quali l’ansia o la depressione, ma sembrano essere legati a un aumento di rischio di malattie in soggetti di età adulta con maggiore sensibilità allo stress.

Anche lo stress psicosociale giocherebbe un ruolo fondamentale nell'insorgenza e nell'esacerbazione di questa patologia. La percentuale di pazienti con alopecia che riportano un'esacerbazione dello stress oscilla dal 6,7 % al 96%.

Sia fattori psicologici sia psicopatologici possono rientrare quindi nella patologia di questa malattia.

Altri fattori che si ritiene possano causare effetti negativi sull'insorgenza, sulla durate e sull'esacerbazione di tale patologia risultano essere:

  • la presenza di situazioni traumatiche,
  • un livello elevato di nevrosi,
  • perdita di una persona cara,
  • divorzio,
  • perdita di lavoro (avvenuti prima della formazione di tale condizione),
  • presenza di alessitimia,
  • processi vascolari, genetici e ormonali,
  • una dieta carente di ferro,
  • disturbi del sistema nervoso,
  • fattori mentali.

Tra i disturbi mentali che risultano essere correlati all'alopecia ci sono:

Alopecia e depressione

L’alopecia sembra essere collegata ad una maggiore prevalenza di disordini depressivi.

Una depressione clinica può causare effetti negativi sul funzionamento immunologico, evidenziando come i fattori psicoimmunologici possano contribuire nell'accentuarsi dello stress in soggetti affetti da alopecia areata.

L'alopecia areata, viene infatti inclusa nel gruppo di condizioni mediche a carattere dermatologico modificate da fattori psicologico, e che hanno una certa capacità di influenzare l'assetto mentale. 

Levenson cita la ricerca dedicata ai fattori di stress nei pazienti affetti da alopecia, che indica che il 66% circa dei pazienti sperimentano eventi fortemente stressanti, mentre nel gruppo di soggetti sani, gli eventi stressanti erano riscontrati circa nel 22% dei pazienti.

Analogamente, la percentuale di eventi stressanti o traumatici era maggiore nei pazienti dermatologici. Problemi familiari sono stati riscontrati circa nel 45,6% dei soggetti affetti da alopecia areata, problemi personali sono riscontrati invece nel 35,7%.

Per approfondire:Alopecia areata femminile: risultati dopo la cura

Alopecia: quanto influisce il temperamento della persona?

Per determinare le determinanti psicologiche dell’alopecia areata, è stato sviluppato un profilo di temperamento, seguendo il concetto di Cloninger.

Le quattro dimensioni che caratterizzano il temperamento di una persona sono:

  • ricerca di novità, intesa come una predisposizione a reagire attivamente a nuovi stimoli esterni;
  • evitamento, inteso come la tendenza alla inibizione di una attività di fronte a stimoli esterni negativi;
  • predisposizione a sostenere una attività mediante rinforzi positivi,
  • persistenza, ossia la capacità di sostenere la propria attività. 

I soggetti con alopecia areata riferiscono problematiche legate alla ricerca della novità, in particolar modo nelle dimensioni cognitive, curiosità e impulsività, manifestando un livello di emotività negativa (rabbia, paura, ansia e bassa autostima) maggiore rispetto alla norma.

Pertanto, l'emotività negativa risulta essere un predittore di numerose malattie tra cui l'ipertensione, il cancro, il diabete e le diverse malattie che colpiscono la pelle (psoriasi, lichen planus o alopecia).

Alopecia e qualità della vita

L'alopecia sembra avere un forte impatto sulla qualità di vita dei soggetti, considerata peggiore in particolar modo verso i problemi emozionali, il funzionamento sociale, la salute fisica, l'attività sociale, la vitalità e l'affaticabilità.

I pazienti che soffrono di alopecia areata si sentono socialmente alienati e respinti, spesso non accettano il loro corpo o la loro malattia e si sentono stanchi di dover affrontare quotidianamente il loro disagio associato alla condizione dermatologica cronica di cui sono affetti.

Il problema dei disturbi mentali nelle condizioni mediche dermatologiche può essere affrontato in due modi:

  • da un lato si possono considerare le condizioni mentali come disturbi primari che si manifestano associati alla condizione dermatologica,
  • dall'altro lato possono essere considerati come il risultato di una condizione grave e deturpante.

Il disturbo mentale più comune nei soggetti affetti da alopecia areata risulta essere il disturbo depressivo, che si verifica nel 39% circa dei soggetti affetti da tale condizione. Pertanto, si può affermare che l'alopecia, così come psoriasi e acne, appartiene ad un gruppo di malattie associate ad un più alto rischio di depressione. Indipendentemente dal fatto che non costituisce una minaccia per il Sé, un senso di vergogna e di sentirsi stigmatizzati può contribuire all insorgere di un disagio mentale.

La presenza costante di alopecia per un lasso di tempo molto esteso può causare la presenza di disturbi mentali gravi, accentuati dalla mancanza di accettazione del proprio aspetto, ma anche dall’alienazione sociale.

La durata prolungata di emozioni negative come l'ansia e la tristezza, possono essere fonte di un marcato peggioramento nel funzionamento del sistema immunitario, portando così ad una esacerbazione dei sintomi dermatologici.

Il rischio maggiore di depressione si è verificato nei soggetti affetti da alopecia areata che hanno meno di 20 anni.

Per concludere, si può quindi affermare la multifattorialità dell’Alopecia Areata: il verificarsi di tale condizione dermatologica dipende quindi dall'interazione tra fattori genetici, fattori del sistema immunitario e/o processi ormonali, fattori psicologici, psicopatologici e alterazioni del sistema nervoso. I fattori psicologici, lo stress in particolar modo, risulta avere un ruolo particolarmente importante nell'insorgenza, nella gravità e nell'esacerbazione di tale condizione.

Per approfondire:Malattie che provocano la caduta dei capelli

Fonti:

  • Psychological and psychopatological factors in alopecia areata, Marta Kuty-Pachecka; University of Wroclaw (2015).
  • Stress and Alopecia Areata: a psychodermatologic study; Madhulika A.Gupta, Aditya K. Gupta; Gena N. Wattell; Department of PsychiatrY, University of Western Ontario, London; Division of Dermatology, Department of Medicine, University of Toronto and Department of Statistics (1997).
  • Triggering Role of Stressful Life Events in Patients with Aalopecia Areata;  Ramin Taheri;Behnaz Behnam; Jafar Allavi Tousi; Maryam Azizzade; Mohammad Rafiee Mehrdad Sheikhvatan; Semnan University of Medical Sciences, Semnan; Tehran Heart Center, Tehran University of Medical Sciences, Tehran, Iran. (2012).
Data pubblicazione: 28 aprile 2020

12 commenti

#3
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

In effetti questa patologia medica dermatologica , è frequentissima nei nostri ambulatori. Ho notato purtroppo molti casi pediatrici. Oggi ho visitato un bambino di 4 anni affetto da una forma grave, e naturalmente va estesa la indagine ad altri organi. D 'd'altronde si tratta essenzialmente di una reazione autoimmune, presente su soggetti con una predisposizione genetica. Studi della nostra società medica di Tricologia ha evidenziato studi che dimostrano la responsabilità di alcuni geni ,implicati anche nella eziopatogenesi di altre malattie autoimmuni di altri organi. Si genera una alterazione del sistema immunitario, che attacca le strutture del follicolo pilifero , che non vengono più riconosciute come self, quindi nemiche , e produce anticorpi per colpirlo. In definitiva l’attività del follicolo pilifero e la fase replicativa viene bloccata, provocando una caduta in effluvium, quindi imponente e veloce dei peli nella zona interessata dall'attacco. Non saprei obbiettivamente quantificare quanto possa contare l'aspetto stress , o depressivo, che in alcuni casi potrebbe essere un trigger, o in altri casi essere il discomfort estetico a indurre un fatto ansioso depressivo (quindi il contrario).
La gestione del tutto è ovviamente esclusivamente del dermatologo, che nei casi che lo potessero richiedere , potrà richiedere un consulto psicologico o psichiatrico

#4
Dr.ssa Silvia  Greco
Dr.ssa Silvia Greco

Carissimo Dott.
Si parla di background multifattoriale proprio per questo motivo. L insorgere di tale problema non è causato o aggravato esclusivameente da un fattore di stress, ma può contribuire nel suo corso.... Simultaneamente in presenza di altri fattoei quali la predisposizione genetica, autoimmunita', uso di farmaci etc.

#5
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Concordo Pienamente con la valutazione del Collega Dermatologo Dr Griselli ed aggiungo:
Dopo 20 anni di esperienza sull’Alopecia Areata e dopo tanti studi scientifici alcuni dei quali reperibili su pubmed, mi sento assolutamente in linea con quello che è condiviso in ambito scientifico internazionale:

La patogenesi dell’alopecia areata è in modo incontrovertibile di natura immunomediata, causata da autoanticorpi quali vanno ad Elicitare una risposta di tipo cellulo-mediata.

Il perché di questa risposta autoimmunitaria detiene diverse teorie, ma non comporta ancora ad oggi e nonostante anni di approfondimenti nella Psico neuro endocrino immunologia, una condivisione di teoria e di patogenesi.

Non voglio addentrarmi nella digressione medico scientifica dell’alopecia areata, poiché la trattazione de quo si riduce a talune osservazioni spurie di natura non medica, ma mi sento di osservare che l’aspetto Psicotropo presente in questa patologia, NON può essere definito come cardine del principio patogenetico della alopecia areata, poiché basandoci anche solamente sulla nostra esperienza clinica ormai pluriventennale su questa condizione, Possiamo semplicemente asserire che troppi sono i casi di pazienti che non hanno in modo assoluto vissuto una problematica di natura psichiatrica od ancor più psicologica nei prodromi e nei periodi immediatamente successivi alla Elicitazione di questa condizione.

La cosa che mi lascia interdetto, risiede nel fatto che la Dottoressa in Psicologia addentrandosi in questa patologia medica, non abbia menzionato in modo assoluto ed ancor più necessario, il ricorso alla valutazione medico specialistica, la quale è e rimane gold standard per qualsiasi malattia, ancor se più di natura Squisitamente dermatologica.

Da qui la necessità di ricondurre queste condizione sempre e soltanto al medico specialista in dermatologia, il quale possiede tutte le armi cliniche, diagnostiche per completare l’escurus diagnostico terapeutico il quale comprende pedissequamente l’analisi dello stato psichico del paziente affetto, senza tralasciare nulla al caso.

Raccomando, anche da decano di questo servizio, il raccordo con il medico e la complementarità eventuale con i referenti medici per decidere se approfondire dei quadri di natura squisitamente medico specialistici, i quali sicuramente non possono essere appannaggio di una disciplina non medica.

Tutto questo non per diritto di campanile, ma per il corretto e completo orientamento dei pazienti avverso patologie molto serie le quali non possono escludere il medico come faro nella valutazione del percorso clinico, diagnostico, terapeutico che tale condizione necessità.
Cordialmente
Dr Luigi Laino

#6
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Certamente. Abbiamo fatto molti congressi su questa materia , a cui hanno partecipato anche psicologi talvolta. Come saprai la SiTri ma anche altre associazioni dermatologiche si occupano di questo ed in effetti abbiamo moltissima casistica . Io stesso visito moltissimi casi di alopecia areata ed abbiamo molto materiale. Credo sia utile offrire un punto di vista di chi quotidianamente si occupa della patologia, in modo da dare una informazione più completa . Meglio mettere una scala di importanza nei fattori predisponenti per sottolineare come la ricerca genetica abbia ormai individuato i geni predisposti alla patologia autoimmune di cui sopra che può essere pluriorganica. E che colpisce tutte le età , purtroppo anche la pediatrica precoce. E che i fattori che predicono un decorso più grave della malattia sono ben definiti (ne abbiamo parlato in altri post). Naturalmente senza nulla togliere al discorso psicologico che in alcuni casi può naturalmente avere la sua importanza, e che il dermatologo senz'altro saprà cogliere nell'ottica di una collaborazione .

#7
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Luigi, scrivevamo in contemporanea non avevo ancora visto la tua risposta , che è certamente inoppugnabile

#8
Dr.ssa Silvia  Greco
Dr.ssa Silvia Greco

Forse non è stato ben identificato il focus di tale articolo, che presenta nella biografia articoli scientifici tratti da pubmed.
Non viene messo in dubbio cosa sia l alopecia areta, o lo specialista di competenza. Ma si parla di un probabile aggravarsi che può essere dettato ANCHE da fattori psicologici quali lo stress.
Si è evidenziata la multifattorialita' di tale patologia pertanto non si parla di causa unica.
Non viene detto che l alopecia sia un disturbo psicologico in quanto viene specificato che è una malattia autoimmune, ma che il suo decorso può essere influenzato da fattori secondari e psicologici come lo stress.

#9
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Si, Silvia si è capito quello che volevi fare. Ti si dice solo , da persone che hanno visitato migliaia di casi , e tra me e il Dott.Laino ci arriviamo sicuramente, quello che è realmente trattare questi casi, seguirli , fare casistica , pubblicarla , portarla ai congressi, parlarne tutti i giorni .Adesso io non so quale è la tua casistica, ma penso che avrai gestito meno casi. Quindi ci tenevamo a far passare alcuni concetti fondamentali, senza i quali il discorso rimane astratto. E da persona che può contare sulla moglie psichiatra ,universitaria , che collabora, posso confermarti che in.molti casi il nesso psicologico non c'è

#10
Dr.ssa Silvia  Greco
Dr.ssa Silvia Greco

Pareri divergenti.
Detto ciò non mi permetterei a mettere in dubbio le vostre conoscenze. Pertanto ringrazio per aver messo alla luce le vostre conoscenze frutto di tanta esperienza.

#11
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Gentile Silvia,

Non esistono pareri divergenti su questa malattia e non debbono esistere scuole di pensiero .
Esiste un percorso etiopatogenetico molto chiaro e alcuni trigger factor (compreso lo stress - che bada bene - non è psicologico ma psicotropo rispetto alle sostanze, i neuromediatori, che operano da recruitment attivi e passivi di sostanze pro-infiammatorie) i quali possono variabilmente entrare in gioco nell’innesco della fase clinica.
Direi quindi - senza offesa - di lasciare ai Medici le valutazione degli aspetti patogenetici delle malattie, senza dover supporre Inesistenti battaglie di opinione , che fanno male - non certo a noi - ma soprattutto ai malati di AA, i quali hanno squisitamente è primariamente bisogno di orientamenti in medicina.

Cordialmente.

#12
Dr.ssa Silvia  Greco
Dr.ssa Silvia Greco

Si certo.
Peccato solo che non sia stato percepito il focus del mio articolo.

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