Tadalafil, acufeni e udito
Dal 2023 provo a gestire un problema di disfunzione erettile (quantificato come lieve-moderato), con l'assunzione di Tadalafil.
Ho iniziato con un paio di mesi di terapia giornaliera (5mg), poi con un uso molto sporadico al bisogno (10mg).
Ho poi interrotto per qualche mese e ricominciato con un'assunzione di 20mg due volte a settimana (insieme con terapia psico-sessuale), durata per circa due mesi.
Constatando delle erezioni troppo vigorose, soprattutto in prossimitá della dose di 20mg, ho ridotto a 10mg, per poi finire ad assumerne 5mg 2/3 volte a settimana (sarà strano, ma a volte gli effetti di una dose da 5 mi durano tre/quattro giorni).
Il problema é: durante tutto questo tempo, non ho avuto alcun disturbo (forse un'accentuazione di pirosi da reflusso, ma nulla di significativo).
Poi, d'improvviso, noto che mi é aumentato un acufene (in realtá simmetrico) di cui soffro da bambino (roba di otiti).
Ora, io non so che correlazione stabilire tra i fatti.
Per esempio, nelle ultime assunzioni ho notato che il sintomo si attenua decorsi 6/7 giorni da una dose singola, ma che non compare prima di un paio di giorni dopo l'assunzione della dose successiva.
Onestamente, mi sembrano anche rapporti temporali poco congrui con la farmacocinetica del farmaco: secondo FDA a 48h sarebbero esaurite anche le interazioni farmacologiche con i nitrati, come é possibile che il sintomo duri o compaia DOPO quest'intervallo di tempo.
Ci elucubro tanto perché essere costretto ad abbandonarlo del tutto per farmaci on-demand spegnerebbe completamente il mio futuro sessuale: io non riesco a prendere un PDE5 con breve emicita con la prospettiva di fare sesso a comando.
É plausibile che abbia maturato un danno cumulativo?
Anche con un uso così incostante?
(Tenete presente che da 3 mesi giro ancora con la stessa scatola da 12 cpr da 20mg).
Grazie per un parere.
Chiederò un analogo consiglio in sezione ORL.
Ho iniziato con un paio di mesi di terapia giornaliera (5mg), poi con un uso molto sporadico al bisogno (10mg).
Ho poi interrotto per qualche mese e ricominciato con un'assunzione di 20mg due volte a settimana (insieme con terapia psico-sessuale), durata per circa due mesi.
Constatando delle erezioni troppo vigorose, soprattutto in prossimitá della dose di 20mg, ho ridotto a 10mg, per poi finire ad assumerne 5mg 2/3 volte a settimana (sarà strano, ma a volte gli effetti di una dose da 5 mi durano tre/quattro giorni).
Il problema é: durante tutto questo tempo, non ho avuto alcun disturbo (forse un'accentuazione di pirosi da reflusso, ma nulla di significativo).
Poi, d'improvviso, noto che mi é aumentato un acufene (in realtá simmetrico) di cui soffro da bambino (roba di otiti).
Ora, io non so che correlazione stabilire tra i fatti.
Per esempio, nelle ultime assunzioni ho notato che il sintomo si attenua decorsi 6/7 giorni da una dose singola, ma che non compare prima di un paio di giorni dopo l'assunzione della dose successiva.
Onestamente, mi sembrano anche rapporti temporali poco congrui con la farmacocinetica del farmaco: secondo FDA a 48h sarebbero esaurite anche le interazioni farmacologiche con i nitrati, come é possibile che il sintomo duri o compaia DOPO quest'intervallo di tempo.
Ci elucubro tanto perché essere costretto ad abbandonarlo del tutto per farmaci on-demand spegnerebbe completamente il mio futuro sessuale: io non riesco a prendere un PDE5 con breve emicita con la prospettiva di fare sesso a comando.
É plausibile che abbia maturato un danno cumulativo?
Anche con un uso così incostante?
(Tenete presente che da 3 mesi giro ancora con la stessa scatola da 12 cpr da 20mg).
Grazie per un parere.
Chiederò un analogo consiglio in sezione ORL.
Gentile lettore,
la correlazione tra l'assunzione del Tadalafil e la comparso di acufeni che lei hai descritto è complessa e non ovvia.
Comunque sebbene l'acufene non sia un effetto collaterale comunemente segnalato per Tadalafil, alcuni studi e segnalazioni ne indicano una potenziale associazione, anche se rara. La relazione causale non è sempre chiara.
La farmacocinetica di Tadalafil, con la sua emivita lunga (circa 17,5 ore), spiega il motivo per cui gli effetti possono persistere per diversi giorni. Il fatto che lei percepisca un cambiamento nell'acufene giorni dopo l'assunzione, e non immediatamente, non è necessariamente incongruente con l'azione prolungata del farmaco o i suoi effetti secondari.
Anche un uso sporadico di Tadalafil può potenzialmente portare a effetti cumulativi o a una maggiore sensibilità individuale agli effetti del farmaco nel tempo. L'effetto a lungo termine, anche con dosi basse e non giornaliere, non è completamente noto per tutti gli individui.
Un possibile meccanismo potrebbe essere legato a cambiamenti vascolari o neuro vascolari nell'orecchio interno, che potrebbero essere influenzati dall'azione del farmaco sulla circolazione sanguigna (Tadalafil è un inibitore della PDE5 e quindi agisce sulla vasodilatazione).
Si ricordi poi che la sua percezione del sintomo potrebbe essere influenzata dalla consapevolezza degli effetti del farmaco.
La correlazione temporale è suggestiva, ma non prova una causalità diretta.
La gravità dell'acufene (lieve-moderato) e il fatto che lei abbia sofferto da bambino dello stesso problema potrebbero rendere più difficile distinguere un'esacerbazione indotta dal farmaco da fluttuazioni naturali.
Consulti ora il suo medico curante e il suo andrologo di fiducia e con loro discuta apertamente la sua particolare situazione clinica, i dosaggi utilizzati, la tempistica e la sua preoccupazione per questa correlazione.
Un periodo di sospensione per vedere se l'acufene migliora potrebbe eventualmente aiutare a stabilire un legame più chiaro.
Se il Tadalafil sembra essere problematico, si possono esplorare altre opzioni terapeutiche per la disfunzione erettile, inclusi farmaci con emivita più breve o terapie non farmacologiche.
Come da lei previsto, una valutazione specialistica ORL potrebbe essere utile per escludere altre cause dell'acufene e valutare la sua natura.
È importante comunque non interrompere bruscamente la terapia senza consultare il medico, soprattutto se sta assumendo dosaggi regolari per la sua terapia psico-sessuale.
La decisione di continuare, modificare o interrompere il farmaco dovrebbe basarsi su una valutazione completa del suo rapporto rischio-beneficio.
Un cordiale saluto.
la correlazione tra l'assunzione del Tadalafil e la comparso di acufeni che lei hai descritto è complessa e non ovvia.
Comunque sebbene l'acufene non sia un effetto collaterale comunemente segnalato per Tadalafil, alcuni studi e segnalazioni ne indicano una potenziale associazione, anche se rara. La relazione causale non è sempre chiara.
La farmacocinetica di Tadalafil, con la sua emivita lunga (circa 17,5 ore), spiega il motivo per cui gli effetti possono persistere per diversi giorni. Il fatto che lei percepisca un cambiamento nell'acufene giorni dopo l'assunzione, e non immediatamente, non è necessariamente incongruente con l'azione prolungata del farmaco o i suoi effetti secondari.
Anche un uso sporadico di Tadalafil può potenzialmente portare a effetti cumulativi o a una maggiore sensibilità individuale agli effetti del farmaco nel tempo. L'effetto a lungo termine, anche con dosi basse e non giornaliere, non è completamente noto per tutti gli individui.
Un possibile meccanismo potrebbe essere legato a cambiamenti vascolari o neuro vascolari nell'orecchio interno, che potrebbero essere influenzati dall'azione del farmaco sulla circolazione sanguigna (Tadalafil è un inibitore della PDE5 e quindi agisce sulla vasodilatazione).
Si ricordi poi che la sua percezione del sintomo potrebbe essere influenzata dalla consapevolezza degli effetti del farmaco.
La correlazione temporale è suggestiva, ma non prova una causalità diretta.
La gravità dell'acufene (lieve-moderato) e il fatto che lei abbia sofferto da bambino dello stesso problema potrebbero rendere più difficile distinguere un'esacerbazione indotta dal farmaco da fluttuazioni naturali.
Consulti ora il suo medico curante e il suo andrologo di fiducia e con loro discuta apertamente la sua particolare situazione clinica, i dosaggi utilizzati, la tempistica e la sua preoccupazione per questa correlazione.
Un periodo di sospensione per vedere se l'acufene migliora potrebbe eventualmente aiutare a stabilire un legame più chiaro.
Se il Tadalafil sembra essere problematico, si possono esplorare altre opzioni terapeutiche per la disfunzione erettile, inclusi farmaci con emivita più breve o terapie non farmacologiche.
Come da lei previsto, una valutazione specialistica ORL potrebbe essere utile per escludere altre cause dell'acufene e valutare la sua natura.
È importante comunque non interrompere bruscamente la terapia senza consultare il medico, soprattutto se sta assumendo dosaggi regolari per la sua terapia psico-sessuale.
La decisione di continuare, modificare o interrompere il farmaco dovrebbe basarsi su una valutazione completa del suo rapporto rischio-beneficio.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 10/09/2025.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.
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