masturbazione interrotta: effetti sulla prostata e psa?

Buon pomeriggio da anni, spesso, pratico masturbazione ma all’atto della eiaculazione la interrompo mediante pressione alla base del pene.
Questo comportamento può avere ripercussioni sulla prostata provocando congestionamento, infiammazioni o ipertrofia e conseguente aumento dei valori ad essa relativi tipo psa?
Grazie mille delle risposte
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 57.2k 1.3k
Gentile lettore,

interrompere l'eiaculazione mediante pressione alla base del pene, pratica nota anche come "edging", è un comportamento sessuale che può, in teoria, influenzare non in modo positivo la prostata, sebbene le evidenze scientifiche siano, a questo riguardo, limitate ed inconcludenti.
La prostata è un organo sensibile e il suo corretto funzionamento prevede anche l'espulsione periodica del liquido seminale che per la maggior parte è proprio costituito da secreto prostatico.
Una stimolazione sessuale prolungata senza eiaculazione completa può portare ad un accumulo di liquido nelle vie seminali e nella prostata stessa, causando a volte un temporaneo senso di pressione o fastidio.
Sebbene non vi siano prove definitive che l'interruzione regolare dell'eiaculazione causi direttamente delle infiammazioni croniche della ghiandola (prostatite), un'ipertrofia prostatica benigna (IPB) o un aumento persistente dei valori del PSA (Antigene Prostatico Specifico), alcune teorie suggeriscono che la congestione prolungata potrebbe contribuire a tali condizioni soprattutto in soggetti predisposti o in presenza di altri fattori di rischio. Un aumento del PSA può essere transitorio a seguito di stimolazione sessuale o eiaculazione, quindi è difficile stabilire un nesso di causalità diretto con l'edging senza ulteriori indagini mediche.
È importante notare che l'IPB è multifattoriale ed sembra legata principalmente all'età e agli ormoni, mentre la prostatite può avere diverse cause (soprattutto infezioni, infiammazioni non infettive).
Se lei dovesse riscontrare dei sintomi prostatici persistenti (difficoltà a urinare, dolore, aumento della frequenza urinaria ed altro), allora è sempre consigliabile consultare in diretta un urologo o un andrologo per una valutazione clinica più mirata.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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