I.p.p. stabilizzata o in fase di guarigione???

Buongiorno a tutti gentili dottori. La mia domanda nasce da alcune perplessità nate dopo aver avuto a che fare con questa strana malattia.
Parto dal principio cercando di sintetizzare: ho 31 anni. i primi dolori avvertiti risalgono a fine aprile(non ricordo nessun trauma), mi sono sottoposto a visite andròlogica con ecocolordoppler e veniva evidenziata una iperconicita del setto dorsale. Con foto del pene in erezione curvatura circa 40' verso l alto e a sx, abbiamo deciso di attendere qualche mese per osservare la naturale evoluzione della malattia sottoponendomii alla sola cura con vitamina e.
A settembre sono stato nuovamente dall andrologo che mi consigliava di iniziare una nuova cura fatta di iniezioni peniene. Il primo appuntamento x la prima iniezione, era a sei mesi dai sintomi cioè ottobre. Così prima di iniziare questa cura l andrologo mi ha rivisitato e con mio stupore ha definito la malattia in stabilizzazione, e che quindi non serviva più la cura e che all 80 85% non ci sarebbero state evoluzioni negative e mi ha rinviato a controllo dopo 6 mesi( curvatura stabile, dolore quasi del tutto assente, erezione valida, al tatto nessuna calcificazione.) io ho interpretato tutto questo positivamente, solo che i dubbi e preoccupazioni sono all ordine del giorno. potrebbe ancora peggiorare la malattia? Potrei addirittura pensare a una guarigione spontanea? Come interpretereste la diagnosi del mio medico? Quando potrò con certezza dire ok pericolo scampato? Grazie a chiunque voglia rispondermi.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
sapere quello che il Peyronie è difficile, in quanto scarsamente prevedibile. Critici sono: le dimensioni, l' ecogenicità della placca, le deformità, la presenza di malattie concomitanti. L' importante è non prenderlo sottogamba, cosa che mi pare non sia stata fatta. In poche parole: vigile attesa e non mi pare scorretto.
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dopo
Utente
Utente
Grazie x la sua immediata risposta. È' possibile quindi, caro dottore, avere grossi miglioramenti anche in un solo mese tanto da far preferire al mio medico di non effettuare nessuna terapia specifica come le iniezioni di verapamil? E se la malattia evolve con calcificazioni sarebbe un errore non averle fatte visto che in seguito sarebbero del tutto inutili? Io ho piena fiducia nel mio medico, le mie titubanze nascono unicamente dal fatto che una malattia del genere a 31 anni ti fa davvero vedere e immaginare sorci verdi! In pratica dopo essersi scottati, le rassicurazioni non sono mai troppo.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Possibile, raro ma è capitato anche a me. lE CALCIFICAZIONI NON HANNO NESSUN SIGNIFICATO CLINICO E SI SCIOLGONO CHE è UN PIACERE: IL VERAPAMIL SERVE ANCHE A QUELLO. Va bene così. Tranquillo.