Eiaculazione precoce, psicologia

Salve,
scrivo per avere dei consigli riguardo al mio partner che frequento da poco tempo. E' un ragazzo affascinante, intelligente e sensibile e credo di tenere già molto a lui e di avere con lui una buona intesa. Tuttavia sin da subito ho capito che c'era qualcosa di strano. Era chiaro per me che fosse fortemente attratto da me, ma per quasi tutto il primo mese ha cercato di evitare situazioni che potessero portare a rapporti sessuali completi. Alla fine ha ceduto al desiderio e in una buona occasione ci siamo ritrovati a fare sesso. Tuttavia l'atto sessuale non si è concluso. Ad un certo punto (prima ancora di iniziare sul serio) lui si è fermato e mi ha rivelato il suo problema. Mi ha detto che soffre di eiaculazione precoce, ha provato in qualche modo a regolarla da solo ma senza successo. Dice che sa benissimo che se tentasse di penetrare o anche solo mettere il preservativo eiaculerebbe in meno di un minuto. Si è totalmente bloccato perdendo così anche l'erezione. Mi ha riferito di avere questo problema da sempre e che già gli ha causato problemi con altre ragazze. Era molto spaventato di fare brutta figura con me, che io potessi non essere soddisfatta e che non lo volessi più come partner. Ammetto che questa cosa mi ha frustrato e deluso parecchio perché prima di lui ho avuto altri partner e ho sempre avuto rapporti abbastanza soddisfacenti svolgendo anche un ruolo attivo nel rapporto sessuale. Dopo la sua confessione ho preferito non forzarlo, ho parlato con lui a lungo e cercato di tranquillizzarlo: non lo giudico per questo e non lo lascerò per questo (ma ammetto che alle lunghe potrebbe essere un problema). Mi ha detto che ha pensato di rivolgersi ad un esperto ma si vergogna molto. Io ho cercato di incoraggiarlo dicendogli che potremmo andare insieme e per quello che potrò cercherò di aiutarlo, potremo sperimentare soluzioni insieme. QUesto lo ha tranquillizzato ma ovviamente non ha risolto il problema. Dopo di ciò ci siamo scambiati effusioni di vario genere. E' rimasto tuttavia abbastanza passivo come a non voler eccitarsi troppo. Purtroppo ho iniziato anche io a sentirmi insicura su come toccarlo o stimolarlo. Durante le nostre effusioni ho notato che di tanto in tanto egli aveva delle erezioni con perdita di un po' di sperma (ma non una relae eiaculazione) seguite da una perdita di erezione che a sua dire era causata dalla sua ansia perché non voleva eiaculare. Le mie domande sono: 1) Come dovrei comportarmi per aiutarlo e non farlo sentire in colpa 2) in che misura il problema è risolvibile? 3) lui ha anche paura di usare i preservativi (per paura di eiaculare al solo contatto o di perdere l'erezione) ma io non posso prendere la pillola perché in passato ho manifestate controindicazioni importanti. E temo che se lui non troviamo una soluzione il rapporto andrà deteriorandosi. Come potrebbe essere risolto questo problema?; 4) Quale specialista è migliore in questo caso un andrologo/urologo o un sessuologo?

Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

ai numerosi suoi quesiti può trovare una precisa risposta consultando gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/194-quando-il-rapporto-finisce-troppo-presto-eiaculazione-precoce.html

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1253-news-dal-pianeta-eiaculazione-precoce.html

ed ancora mi può ascoltare a questo link:

https://www.medicitalia.it/public/video/pillole-salute/37-eiaculazione-precoce-beretta-27-02-14.mp3

All'ultimo quesito poi le rispondo che bene, in primis, sentire l'andrologo di fiducia del suo compagno e poi, esclusi eventuali problemi organici, anche un esperto psicologo con chiare competenze sessuologiche.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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