Chiusura pfo solo dopo ischemia?

Buongiorno,
vorrei tanto avere da voi un parere nella confusione che adesso sto vivendo:
A seguito di un'infiltrazione di ozonoterapia per problemi di ernia discale, ho avuto una parestesia alla gamba ed al braccio destro, durato una decina di minuti. Il medico che mi ha assistita mi ha poi indirizzato accertamenti per sospetto PFO, transcranico con test delle bolle che conferma la pervietà e il successivo transeesofageo di cui trascrivo referto:"mostra aneurisma del setto inter-atriale con sbandieramento a dx e a sx, Non si mette in evidenza shunt di flusso al color doppler mentre si mette in evidenza il passaggio di microbolle dall'atrio destro all'atrio sinistro sia basalmente che durante la manovra di Valsalva", A seguito di questo accertamento sono stata messa in lista per eseguire la chiusura del pfo, ma quando il cardiochirurgo ha visionato rm cerebrale ha invece sospeso l'intervento, facendomi capire che non ero elegibile all'intervento in quanto non si legge nessun ictus pregresso.
Inoltre ho una carotide ostruita al 50% (trattamento con cardioaspirina), e ipercolesterolemia familiare in trattamento con statine.
Mi rendo conto dell'utilità dei protocolli da rispettare ma la domanda che mi faccio e che pongo cortesemente alla vostra attenzione è la seguente: "tutti i pazienti accettati per la chiusura del pfo devono aver avuto un ictus?"
Ho una storia pregressa di sincopi, la prima nel 2014 dove mi hanno anche praticato respirazione artificiale in quanto non davo nessun segno di vita, poi un altro episodio in aereo dove sono stata con bocca e occhi aperti senza sentire nulla a detta di mio marito, io non ricordo nulla, so solo che sono stata malissimo. ultimo episodio sincopale a dicembre 2018 e anche qui dopo essere stata portata via con autombulanza la diagnosi è sempre quella di episodi sincopali di origine vasovagale. la qualità della mia vita inutile dirlo si è molto modificata, vivo con la paura di non risvegliarmi oppure con la paura che questi episodi possano invece essere dei piccoli attacchi ischemici. la scoperta del PFO secondo il medico internista che mi segue, potrebbe anche essere collegata agli episodi sincopali accaduti, ma c'è sempre un "potrebbe". Sinceramente avrei accettato la chiusura del pfo anche per affrontare eventuali altri episodi sincopali con meno paura!!
Ma per il "protocollo" la chiusura del pfo alla sottoscritta non può essere effettuata, vi sembra giusto questo???
Scusate lo sfogo sperando in un vostro gradito parere, un cordiale saluto e un augurio generale di buona salute per tutta la comunità
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Concordo con lei
Lei deve essere sottoposta a chiusura del difetto e nel frattempo almeno assumere antiaggreganti piastrinic
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta gentile dott. Cecchini, questo potrà darmi la forza per continuare nella mia "ricerca" anche se con una certa amarezza in quanto non è certo un intervento estetico quello che sto chiedendo, ci illudono con il termine "prevenzione" in ambito sanitario ma alla fine sono i protocolli che vincono e quindi sono solo le statistiche dei morti.
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Fossi in lei consulterei un altro centro.
Arrivederci
[#4]
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
mi rifaccio viva in quanto il giorno 24 c.m. ho avuto ultimo incontro con il cardiochirurgo che mi aveva prescritto una nuova risonanza cerebrale encefalo ma con contrasto per vedere se le indicazioni alla chiusura del pfo potevano sussistere. La risonanza (come io immaginavo) ha dato esito negativo, o almeno non positivo quanto avrebbe voluto vedere. Certo se avevo avuto un ictus penso che ne avrei avuto evidenti segni. Comunque ho voluto continuare a seguire questa strada essendo un Centro molto importante per la chiusura del PFO a Roma e mi sembrava giusto dare seguito alle sue indicazione.
Per completezza di indagine ho anche eseguito un nuovo ecocolor doppler alla carotide ,che rileva non un 50% di restringimento ma un 30/%. e anche questo ho voluto riaccertarlo in quanto era un dato dubbio e al quale il cardiochirurgo in questione adduceva come rafforzamento alla non chiusura del pfo.
Ripeto io non sono medico e non ambisco certo a diventarlo di me stessa, mi ha detto segua la sua vita, lei ci è nata, (penso che tutti quelli con pfo lo siano) e che comunque non ci sono le indicazioni alla chiusura e che anzi potrebbe essere controindicato.
Sembrava quasi volermi proteggere o invece stava proteggendo se stesso da eventuali problematiche che comunque ogni intervento chirurgico può comportare?
Adesso mi ritrovo a dover chiedere obbligatoriamente un altro consulto e mi trovo combattuta, io non ho certo tutto questo desiderio di farmi mettere le mani nel cuore se non c'è questa necessità!!! Rischio di farmi operare da chi è interventista e magari non c'è questa necessità??
Grazie solo per avermi riascoltata, forse spererei da lei qualche indicazione in qualsiasi posto anche fuori roma.
Abbia pazienza
Buona giornata
[#5]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Le ho detto il mio parere.
Provvederei alla chiusura del forame senza aspettare una ischemia cerebrale

Arrivederci
[#6]
Utente
Utente
Grazie mille, comprendo.
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