La posizione del calcolo, ma al tempo stesso sono rischiosi episodi costanti

Buongiorno Dottore,
sono una ragazza di 25 anni da molti anni soffro di Pancreatite cronica che spesso si manifesta con episodi di Pancreatite acuta.
L'ultimo evento è capitato qualche settimana fa e la diagnosi con cui sono stata dimessa è stata 'pancreatite acuta in portatrice di epatico-digiunstomia per calcolosi residua del coledoco'. Infatti dall'ultima RMN hanno riscontrato un difetto di riempiemento sospetto per calcolo del coledoco (gia noto dall'anno precedente).Al momento sono stata dimessa perche è stata la risolta la sintomatologia ma i valori di lipasi e amilasi restano comunque elevati.
La mia storia clinica pero è un po complessa, io soffro di questi episodi acuti da nove anni ormai e ho subito diversi interventi alle vie biliari che ora cerchero di riassumere.
Il prima a 14 mesi per peritonite biliare causata da perforazione del coledoco in stenosi coledocica: colecisto digiuno stomia e appendicectomia. In tale occasione emotrasfusa.
A 11 anni riscontro di calcolosi coledocica e HCV positivita.
A 13 anni sono stata soppostata a 3 sedute di litotripsia endocoledocica, a 15 anni ho fatto ERCP per rimuovere i calcoli e papillosfinterotomia.
A 16 anni (nel 2000) ho avuto il primo episodio di pancreatite e ho subito un intervento di colecistectomia, coledocotomia con rimozioni di calcoli endocoledocici, coledoco-duodono-anastomisi L-L.
Dopo tale intervento ho avuto tre episodi di pancratite acuta, cosi nel 2002 sono stata nuovamente operata. Intervento di demolizione della coledoco duodenostomia L-L e confezionamento di epatico-digiuno-stomia su ansa esclusa secondo Roux.
L'anno successivo, dopo un nuovo evento di pancratite, sono stata sottoposta nuovamente ad ERCP con dilatazione del Wirsung attreverso il posizionamento di una protesi di plastica. Nel 2004 ho avuto una pancreatite acuta lieve recidivante e in tale occasione mi hanno asportato la protesi.
Nel 2006 è stata fatta anche la diagnosi di celiachia.
L'anno scorso ho avuto l'ennesimo evento di pancreatite acuta, l'ecoendoscopia ha evidenziato la presenza di materiale nel dotto coledocico cosi sei mesi dopo sono stata sottoposta nuovamente ad ERCP per cercare di rimuovere il calcolo nel moncone coledocico ma l'esame ha dato esito negativo.
Praticamente il calcolo scoperto l'anno scorso è ancora li nel moncone coledocico, è questo calcolo a causarmi le pancreatiti?
Come posso risolvere la situazione?
Quali sono le possibili soluzioni per rimuovere il calcolo?
I miei medici pensano ad un intervento chirurgico dato l'esito negativo dell'ERCP ma dicono che è un intervento complesso data la mia storia e la posizione del calcolo, ma al tempo stesso sono rischiosi episodi costanti di pancreatite in cui i valori arrivano anche a 10mila.
Al momento ho dei valori elevati 800 amilasi e 1300 lipasi, seguo una dieta molto rigida ma la paura di stare male è costante,è possibile migliorare la situazione?In che modo?
Ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
La sua storia appare veramente complessa e particolare dove risulta particolarmente difficile fare un commento a distanza.
In effetti immagino che la soluzione terapeutica non sia di immediata identificazione, tuttavia la pancreatite acuta puo' essere una patologia molto seria con conseguenze severe, credo quindi che l' eventuale indicazione ad un intervento (chirurgico o endoscopico) da definire nei dettagli da parte dei colleghi che la seguono vada presa seriamente in considerazione pur esistendo indubbiamente rischi e complicanze. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
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La ringrazio per la risposta, sono proprio i rischi e le complicanze a fermare i medici ma nessuno mi ha mai spiegato realmente quali sono. Perche è cosi difficile sottopormi ad un intervento?Perchè l'ERCP potrebbe risultare inefficace?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Prego, per quanto valutabile a distanza, immagino che la difficoltà nasca dal fatto che ha subito nterventi e procedure che hanno modificato l' anatomia e probabilmente determinato esiti infiammatori o aderenziali.
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