Un accesso che ha perforato la parete intestinale

Salve,
mi chiamo Tomassi Dino, ho 38 anni, di Rieti, mi è stata segnalata la vostra struttura come un'eccellenza in ambito sanitario per quanto concerne le casistiche dell'apparato digerente. Vi scrivo questa mail proprio perché vivo abbastanza lontano dalla Vostra sede.
Nel maggio 2015 sono stato sottoposto d'urgenza ad una resezione di un tratto dell'intestino per una diverticolite evoluta in un accesso che ha perforato la parete intestinale con conseguente peritonite addominale.
L'apparato è stato sottoposto a stomia per un tempo di 3 mesi fino alla ricanalizzazione avvenuta il 31 agosto 2015. La degenza in ospedale è durata circa 10 giorni con alimentazione quasi completamente liquida.
Dopo un primo periodo di circa 15/20 giorni di particolare sofferenza per i dolori dovuti alla peristalsi intestinale,è iniziata la fase di miglioramento con 1/2 evacuazioni giornaliere di normale consistenza.
Ovviamente i primi periodi non ho svolto alcuna attività fisica e indossavo giornalmente una fascia post-operatoria per contenere la zona.
Dopo un primo periodo in cui le cose sembravano andare per il verso giusto, da un mese a questa parte le feci sono particolarmente dure coperte di sangue rosso vivo.
Inoltre 5/6 mesi ho ricominciato poca attività in palestra con esercizi leggeri e, nell'allenare la zona addominale ho notato una protuberanza nell'addome. Ho eseguito una tac addominale con il seguente referto:
"Lo studio mirato alla parete addominale, mostra focali fenomeni degenerativi fibro-adiposi della porzione intermedia laterale del muscolo retto dell'addome di destra e di sinistra. Coesiste diastasi dei muscoli reti in particolare in sede craiale-intermedia con distanza media di circa 58 mm, ove sono presenti anse addominali libere senza segni di incarcerazione. Non falde di versamento addominale"
A tal proposito ho ricevuto diverse indicazioni riguardo la possibilità/necessità di essere sottoposto ad un intervento in laparoscopia per l'applicazione di una rete addominale.
Inoltre sono in attesa della possibilità di eseguire una colonscopia per verificare lo stato dell'intestino e individuare le cause del sangue nelle feci.
Vorrei conoscere, se possibile, il vostro parere in merito per capire se si possa/deve intervenire o se è necessario sottopormi ad altri esami.

Grazie
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
Gentilissimo, credo che il primo passo da fare sia la colonscopia per capire la natura del sanguinamento. Poi si valuterà con visita diretta anche la parete addominale, ma è importante il risultato della colon.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)