Rinoplastica con riduzione dei turbinati
Cari Dottori,
oggi sono stata dal chirurgo per una prima visita di valutazione per rinoplastica estetica. Nella visita mi ha riscontrato un turbinato ipertrofico rispetto all'altro e mi ha quindi detto che, oltre alla correzione estetica, si procederebbe a ridurre il turbinato in questione.
La cosa mi ha lasciata un po' sorpresa, in quanto respiro bene. Mi chiedo se sia davvero necessario intervenire in modo più invasivo. Il dottore opera in anestesia locale e senza tamponi (vista l'assenza di sanguinamento), se dovessi far correggere il turbinato ci sarebbe sanguinamento? (ossia, viene utilizzato il laser, oppure è una procedura invasiva, che comporta "tagli" e sanguinamento?). Essendo comunque sveglia e cosciente, vorrei che il tutto durasse il meno possibile e senza sentire sanguinamenti fastidiosi (purtroppo a causa di un precedente intervento alle adenoidi, al cui risveglio ho rimesso molto sangue, sono un po' traumatizzata!).Grazie per un vostro parere.
oggi sono stata dal chirurgo per una prima visita di valutazione per rinoplastica estetica. Nella visita mi ha riscontrato un turbinato ipertrofico rispetto all'altro e mi ha quindi detto che, oltre alla correzione estetica, si procederebbe a ridurre il turbinato in questione.
La cosa mi ha lasciata un po' sorpresa, in quanto respiro bene. Mi chiedo se sia davvero necessario intervenire in modo più invasivo. Il dottore opera in anestesia locale e senza tamponi (vista l'assenza di sanguinamento), se dovessi far correggere il turbinato ci sarebbe sanguinamento? (ossia, viene utilizzato il laser, oppure è una procedura invasiva, che comporta "tagli" e sanguinamento?). Essendo comunque sveglia e cosciente, vorrei che il tutto durasse il meno possibile e senza sentire sanguinamenti fastidiosi (purtroppo a causa di un precedente intervento alle adenoidi, al cui risveglio ho rimesso molto sangue, sono un po' traumatizzata!).Grazie per un vostro parere.
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Gentile utente,
di solito un turbinato ipertrofico presuppone una minima deviazione del setto. Se respira bene non è necessario intervenire sulla componente funzionale. Tuttavia la riduzione del turbinato è una procedura poco invasiva e non allunga i tempi dll'intervento, di solito si coagula con il bisturi elettrico e non aumeta il sanguinamento.Per quanto mi riguarda trovo un'inutile tortura effettuare una rinoplastica in completa anestesia locale ed inoltre non si può prevedere una totale assenza di sanguinamento in quanto lei per fortuna è un essere vivente, ovviamente si mettono in atto procedure che lo riducono il più possibile, di conseguenza per questo e per altri motivi tecnici non è sempre un vantaggio rinunciare all'utilizzo dei tamponi anche solo per un paio di giorni.
di solito un turbinato ipertrofico presuppone una minima deviazione del setto. Se respira bene non è necessario intervenire sulla componente funzionale. Tuttavia la riduzione del turbinato è una procedura poco invasiva e non allunga i tempi dll'intervento, di solito si coagula con il bisturi elettrico e non aumeta il sanguinamento.Per quanto mi riguarda trovo un'inutile tortura effettuare una rinoplastica in completa anestesia locale ed inoltre non si può prevedere una totale assenza di sanguinamento in quanto lei per fortuna è un essere vivente, ovviamente si mettono in atto procedure che lo riducono il più possibile, di conseguenza per questo e per altri motivi tecnici non è sempre un vantaggio rinunciare all'utilizzo dei tamponi anche solo per un paio di giorni.
Dr. Pierluigi Bello
www.pierluigibello.it
[#2]
Gentile Utente,
credo che molto spesso sia presente una modesta ipertrofia dei turbinati che, se non comporta problemi respiratori,non implica la necessità di un intervento. E' comunque opportuno in questi casi effettuare indagini quali una TAC del massiccio facciale ed una rinomanometria che completano la fase diagnostica.
Se sarà opportuno agire sui turbinati, questo potrà essere fatto nel corso della settorinoplastica. Francamente preferisco sicuramente non effettuare l'intervento in anestesia locale, ma in anestesia generale.
Cordialmente
Dott. Daniele Fasano
credo che molto spesso sia presente una modesta ipertrofia dei turbinati che, se non comporta problemi respiratori,non implica la necessità di un intervento. E' comunque opportuno in questi casi effettuare indagini quali una TAC del massiccio facciale ed una rinomanometria che completano la fase diagnostica.
Se sarà opportuno agire sui turbinati, questo potrà essere fatto nel corso della settorinoplastica. Francamente preferisco sicuramente non effettuare l'intervento in anestesia locale, ma in anestesia generale.
Cordialmente
Dott. Daniele Fasano
Dr. DANIELE FASANO
[#3]
Gentile utente,
il reperto di una ipertrofia dei turbinati non è raro anche in pazienti asintomatici che respirano bene. In questi casi , secondo l'esperienza mia e degli otorino con cui spesso collaboro, è sempre opportuno provvedere alla correzione del o dei turbinati perchè dopo la rinoplastica, a seguito delle osteotomie, avviene una riduzione della valvola nasale di circa 2 millimetri e quindi l'eventuale ipertrofia dei turbinati potrebbe incidere negativamente sulla respirazione. Certo che oggi la tecnica operatoria del trattamento dell'ipertrofia è molto meno aggressiva ( es. radiofrequenza) e quindi ,pur essendo una procedura chirurgica in più, non allunga in maniera sostanziale la rinoplastica estetica.
Anch'io preferisco sempre l'anestesia generale che, se associata a quella locale-tronculare , rimane molto superficiale ma consente di avere i parametri vitali ( frequenza cardiaca, atti respiratori, pressione arteriosa, ecc...) stabili, al contrario della semplice anestesia locale. Ma queste sono scelte individuali del chirurgo che non le devono creare dubbi....
saluti
Dr. Claudio Bernardi
www.claudiobernardi.it
il reperto di una ipertrofia dei turbinati non è raro anche in pazienti asintomatici che respirano bene. In questi casi , secondo l'esperienza mia e degli otorino con cui spesso collaboro, è sempre opportuno provvedere alla correzione del o dei turbinati perchè dopo la rinoplastica, a seguito delle osteotomie, avviene una riduzione della valvola nasale di circa 2 millimetri e quindi l'eventuale ipertrofia dei turbinati potrebbe incidere negativamente sulla respirazione. Certo che oggi la tecnica operatoria del trattamento dell'ipertrofia è molto meno aggressiva ( es. radiofrequenza) e quindi ,pur essendo una procedura chirurgica in più, non allunga in maniera sostanziale la rinoplastica estetica.
Anch'io preferisco sempre l'anestesia generale che, se associata a quella locale-tronculare , rimane molto superficiale ma consente di avere i parametri vitali ( frequenza cardiaca, atti respiratori, pressione arteriosa, ecc...) stabili, al contrario della semplice anestesia locale. Ma queste sono scelte individuali del chirurgo che non le devono creare dubbi....
saluti
Dr. Claudio Bernardi
www.claudiobernardi.it
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
[#4]
buon giorno vorrei intervenire in questa discussione inquanto se un turbinato è ipertofico ma non causa alcuna problematica si consiglia e sono dell'opinione di non intervenire per non compromettere una struttura ricca di recettori utile alla funzionalità nasale.
Aggiungo inoltre che una rinoplastica anche estetica dovrebbe essere eseguita in anetssia generale perchè più sicura per il paziente ( ricordiamo purtoppo l'ultimo caso con esito infausto avvenuto nel pavese in un paziente sottoposto a rinoplastica in anestsia locale e sedazione.
non metto in dubbio che la rinoplastica possa essere eseguita in anestsia locale e sedazione ma nessuno spiega il maggior rischio ( materiale ematico cioè sangue che può raggiungere le vie respiratorie causando notevole irritazione o peggio ) acui il paziente può essere esposto.
le consiglio vivamewnte di valutare bene la modalità dell'intervento.
Aggiungo inoltre che una rinoplastica anche estetica dovrebbe essere eseguita in anetssia generale perchè più sicura per il paziente ( ricordiamo purtoppo l'ultimo caso con esito infausto avvenuto nel pavese in un paziente sottoposto a rinoplastica in anestsia locale e sedazione.
non metto in dubbio che la rinoplastica possa essere eseguita in anestsia locale e sedazione ma nessuno spiega il maggior rischio ( materiale ematico cioè sangue che può raggiungere le vie respiratorie causando notevole irritazione o peggio ) acui il paziente può essere esposto.
le consiglio vivamewnte di valutare bene la modalità dell'intervento.
Dr. andrea di leo
[#5]
Mi sento di concordare VIVAMENTE con i colleghi sul concetto di anestesia generale per una rinosettoplastica, seppur estetica. Viceversa, l'anestesia locale potrebbe essere prevista nella chirurgia della punta del naso.
Per quanto concerne i turbinati, essendo una tecnica mini-invasiva, ritengo che se funzionalmente non precludono problemi, si porebbe trattare in un secondo tempo.
Per quanto concerne i turbinati, essendo una tecnica mini-invasiva, ritengo che se funzionalmente non precludono problemi, si porebbe trattare in un secondo tempo.
Distinti saluti
Dr. Giuseppe Liardo
www.giuseppeliardo.it
[#6]
Ricordo come fosse ora un congresso di chirurgia plastica italiano, circa 20 anni or sono in cui l'anziano professor Mayer, svizzero, una autorità nel mondo ed un pioniere anche sulla rinoplastica si alzò alla fine della tavola rotonda e disse più o meno " ..credo sia una cosa ingiustificata e poco etica sottoporre ad una anestesia generale per una rinoplastica un paziente..lo standard mondiale da anni comporta la anestesia locale con sedazione per questo intervento.." Ricordo ancora che al congresso c'era anche il prof Ponti. Chissà se c'era anche qualche collega che oggi è sul web.
Questo per dire, si sarà capito, che io non ho mai fatto nessun tipo di rinoplastica o settoplastica o turbinectomia, anche complessa se non con sedazone più la anestesia locale e ne sono felicissimo. Non credo che vi sia relazione fra il caso di morte di cui ha detto il collega Leo ed il fatto che sia stato fatto in locale con sedazione. Io credo che che la anestesia generale aggiunga comunque un rischio in più, mi sembra difficile sostenere il contrario. Naturalmente ognuno fa ciò su cui è più sicuro. Si operi tranquillamente e ne sarà felice!!
Questo per dire, si sarà capito, che io non ho mai fatto nessun tipo di rinoplastica o settoplastica o turbinectomia, anche complessa se non con sedazone più la anestesia locale e ne sono felicissimo. Non credo che vi sia relazione fra il caso di morte di cui ha detto il collega Leo ed il fatto che sia stato fatto in locale con sedazione. Io credo che che la anestesia generale aggiunga comunque un rischio in più, mi sembra difficile sostenere il contrario. Naturalmente ognuno fa ciò su cui è più sicuro. Si operi tranquillamente e ne sarà felice!!
Dottor Amedeo Moscati
Chirurgo Plastico Estetico con studio a Roma, Napoli, Salerno, Potenza.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 9.4k visite dal 05/10/2009.
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