Ricostruzione seno dopo carcinoma

Gentili dottori,
sono stata operata un anno fa per un tumore (carcinoma duttale infiltrante) al seno. All'età di 31 anni ho subito una mastectomia e durante lo stesso intervento mi è stata ricostruita. Dal momento che mi è stata asportata anche l'area areolare, vorrei ricostruire areola e capezzolo e fare una mastoplastica all'altro seno per portarlo allo stesso livello. La mia domanda è: questo tipo di intervento è correlato alla malattia e quindi posso rivolgermi ad una struttura pubblica senza dover affrontare ulteriori spese?
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità e auguro a tutti buon lavoro e buona giornata.
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Dr. Guido Zannetti Chirurgo plastico, Chirurgo generale 7
Gent.ma Signora,
la ricostruzione del capezzolo e l'eventuale mastoplastica di simmetrizzazione controlaterale possono essere eseguiti presso una struttura pubblica, essendo una conseguenza della malattia di base. E' chiaro che ci saranno dei tempi d'attesa che possono variare a secondo della struttura sanitaria a cui Lei si rivolgerà.
Grazie e cordiali saluti

Dott. G. Zannetti
Specialista in Chirurgia Plastica
guido.zannetti@aosp.bo.it

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Ho aspettato la risposta dello specialista di chirurgia plastica con il quale concordo ovviamente per confermarLe che ha diritto ad un intervento correttivo anche se diffusa è la tendenza a NON CONSIDERARLO IN RELAZIONE ALLA MALATTIA DI BASE.

Ne tenga conto quando inoltrerà la Sua richiesta.

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie mille per la disponibilità dimostrata. Vorrei porre se possibile un'altra domanda, che forse è più di pertinenza del Dr. Salvo Catania. Il mio tumore aveva delle dimensioni di 3.5 cm, mi domando: in quanto tempo può essersi formato? Può arrivare a tali dimensioni in meno di un anno? Considerata la mia età, 31 al momento dell'intervento.
Ringrazio ancora per la cortesia e auguaro buona giornata e buon lavoro
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non è facile rispondere alla Sua domanda perchè la velocità di crescita è variabile da tumore a tumore ed è in relazione alle sue caratteristiche biologiche.

In generale la crescita segue una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera progressivamente all'aumentare della massa del tumore. La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico: raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto più velocemente e può diventare rilevabile con visite mediche ed esami strumentali; purtroppo però, spesso i sintomi iniziali vengono ignorati o sottovalutati.

Nel Suo caso poteva essere presente da tempo e si è reso rilevabile solo negli ultimi tempi al momento della scoperta. Si tratta ovviamente solo di ipotesi teoriche.
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie mille per la risposta. Voglio essere franca ed esporle le mie perplessità riguardo un medico dal quale mi recavo per effettuare dei controlli. Non più di 9 mesi prima la scoperta del tumore (scoperto perchè era evidente alla vista e al tatto) avevo eseguito una ecografia che nn ha rilevato assolutamente nulla, se nn delle cisti da tenere sotto controllo ma che nn comportavano alcun rischio. Mia madre ha subito 5 anni fa lo stesso intervento e quindi ero particolarmente attenta e rigida nei controlli. Nel momento in cui ho sentito sotto le dita il tumore mi sono recata dallo stesso medico che effettuando l'ecografia si stupiva di quello che vedeva e non si spiegava cosa fosse. mi ha consigliato un ago aspirato dicendo che molto probabilmente si trattava di infiammazione e che con una cura antibiotica sarebbe passato. Il giorno dopo il mio chirurgo solo toccandomi ha capito cos'era e i controlli effettuati a meno di 24 ore da qsta ecografia hanno evidenziato linfonodi ingrossati che lui nn aveva notato, cisti di 3 cm che secondo lui si erano riassorbite e che invece si erano solo spostate. Ho cominciato a pensare che forse poteva trattarsi di negligenza da parte di qsto medico e che se 9 mesi prima avesse notato qualcosa forse non avrei subito l'intervento che ho avuto e non avrei affrontato chemio e tutte le cure che ora porto avanti.
la ringrazio vivamente per la risposta che mi ha dato e le chiedo se può ancora una volta rispondermi se una eventuale gravidanza terminata la cura con kessar e enantone che al momento seguo può causare recidive o essere in qlche modo pericolosa.
Ancora grazie infinite per la disponibilità
buon lavoro e buona giornata
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
In una paziente dopo un carcinoma spesso diventa esigenza fondamentale diventare madre dopo il trattamento e che merita la massima attenzione.

Tenendo conto dell'influenza degli ormoni sessuali femminili sul carcinoma mammario, e la gravidanza corrisponde ad una "tempesta"
ormonale, e tenendo conto che le profonde modificazioni indotte dalla gravidanza possano rappresentare uno stimolo proliferativo
per eventuali foci micrometastatici, sicuramente la Sua richiesta potrà essere presa in considerazione.

Gli studi in corso inducono a ritenere che il maggior lasso di tempo trascorso dopo la diagnosi ed il trattamento rappresenti di per sè un indicatore di miglior prognosi e che non sia la gravidanza ad influenzare la sopravvivenza di queste pazienti.
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