Stimolo a urinare congiunto a quello di defecare dopo emorroidectomia
Buongiorno, sono un uomo di 67 anni e sono stato operato il 30 giugno per un intervento di emorroidectomia.
La diagnosi era prolasso muscoso del retto asimmetrico con protrusione emorroidaria ed ectropion.
L’intervento è consistito in una prolassectomia transanale, emorroidectomia radicale (Ferguson) con radiofrequenza e correzione ectropion con lembi.
Mi hanno praticato l’anestesia spinale.
Il professore che mi ha operato ha detto che c’erano due prolassi e trombi che sanguinavano.
Al risveglio, una volta svanito l’effetto dell’anestesia, sono comparsi forti dolori e ritenzione urinaria che ha reso necessario il ricorso al catetere.
Dimesso due giorni dopo, mi è stata prescritta una terapia analgesica per bocca a base di Tachipirina 1000, Brufen e, all’occorrenza, Targin (1 volta al giorno), nonché una dieta a base di verdure, cereali integrali, frutta e molta acqua che seguo scupolosamente.
Le prime due settimane sono state un inferno.
Ai dolori, infatti, si è aggiunta una difficoltà di urinare provocata dal fatto che non appena cercavo di farlo subentrava lo stimolo alla defecazione che mi impediva di svuotare la vescica.
Sono arrivato ad andare di corpo anche 10 volte al giorno e ogni defecazione provocava forti bruciori, specialmente le ultime, quantitativamente limitatissime.
Una volta evacuato cercavo di urinare ma subentravano di nuovo forti crampi, dolorose contrazioni e ulteriore stimolo a defecare, anche se non poi non facevo nulla.
Dopo riuscivo a urinare ma sempre con difficoltà e con male alla vescica, che ho dovuto sforzare, e ho temuto di dover ricorrere nuovamente al catetere.
Nelle visite di controllo, il professore mi ha detto che si tratta di una cosa normale, dovuta anche all’anestesia, giacché i muscoli dell’ipogastrio sono gli stessi per la defecazione e per la minzione, e che tutto si sarebbe risolto nell’arco di pochi giorni.
La situazione tuttavia persiste.
I dolori si sono decisamente attenuati e ormai prendo solo la Tachipirina.
La difficoltà a urinare si è attenuata anche grazie allo Xatral consigliatomi dal mio urologo.
Ma continua a esserci questo stimolo a defecare ogni volta che cerco di urinare.
Talvolta, se le feci sono molto morbide (anche se mai diarroiche), non riesco a trattenerle e mentre urino fuoriescono senza che le possa controllare.
Il che è problematico dal momento che per urinare non riesco a stare accovacciato e devo stare in piedi.
Sono molto preoccupato.
Questa continua urgenza mi provoca un forte stress.
Ci sono casi analoghi che poi si sono risolti naturalmente?
Grazie
La diagnosi era prolasso muscoso del retto asimmetrico con protrusione emorroidaria ed ectropion.
L’intervento è consistito in una prolassectomia transanale, emorroidectomia radicale (Ferguson) con radiofrequenza e correzione ectropion con lembi.
Mi hanno praticato l’anestesia spinale.
Il professore che mi ha operato ha detto che c’erano due prolassi e trombi che sanguinavano.
Al risveglio, una volta svanito l’effetto dell’anestesia, sono comparsi forti dolori e ritenzione urinaria che ha reso necessario il ricorso al catetere.
Dimesso due giorni dopo, mi è stata prescritta una terapia analgesica per bocca a base di Tachipirina 1000, Brufen e, all’occorrenza, Targin (1 volta al giorno), nonché una dieta a base di verdure, cereali integrali, frutta e molta acqua che seguo scupolosamente.
Le prime due settimane sono state un inferno.
Ai dolori, infatti, si è aggiunta una difficoltà di urinare provocata dal fatto che non appena cercavo di farlo subentrava lo stimolo alla defecazione che mi impediva di svuotare la vescica.
Sono arrivato ad andare di corpo anche 10 volte al giorno e ogni defecazione provocava forti bruciori, specialmente le ultime, quantitativamente limitatissime.
Una volta evacuato cercavo di urinare ma subentravano di nuovo forti crampi, dolorose contrazioni e ulteriore stimolo a defecare, anche se non poi non facevo nulla.
Dopo riuscivo a urinare ma sempre con difficoltà e con male alla vescica, che ho dovuto sforzare, e ho temuto di dover ricorrere nuovamente al catetere.
Nelle visite di controllo, il professore mi ha detto che si tratta di una cosa normale, dovuta anche all’anestesia, giacché i muscoli dell’ipogastrio sono gli stessi per la defecazione e per la minzione, e che tutto si sarebbe risolto nell’arco di pochi giorni.
La situazione tuttavia persiste.
I dolori si sono decisamente attenuati e ormai prendo solo la Tachipirina.
La difficoltà a urinare si è attenuata anche grazie allo Xatral consigliatomi dal mio urologo.
Ma continua a esserci questo stimolo a defecare ogni volta che cerco di urinare.
Talvolta, se le feci sono molto morbide (anche se mai diarroiche), non riesco a trattenerle e mentre urino fuoriescono senza che le possa controllare.
Il che è problematico dal momento che per urinare non riesco a stare accovacciato e devo stare in piedi.
Sono molto preoccupato.
Questa continua urgenza mi provoca un forte stress.
Ci sono casi analoghi che poi si sono risolti naturalmente?
Grazie
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Ci sono casi analoghi che poi si sono risolti naturalmente?
Il suo non è un caso isolato, ma richiede un specifico inquadramento per poter individuare il tipo di trattamento; dopo 5 mesi non credo che il tutto si possa risolvere "naturalmente".
Prego.
Il suo non è un caso isolato, ma richiede un specifico inquadramento per poter individuare il tipo di trattamento; dopo 5 mesi non credo che il tutto si possa risolvere "naturalmente".
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 15/11/2023.
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