Stipsi ostinata probabilmente legata a fattori psicologici.

buongiorno,

Il mio problema è la stipsi, in una forma che definirei "particolare". Ritengo di essere affetto da sindrome del colon irritabile con manifestazione stitica, ad ogni modo vi descrivo i miei disturbi.

Soffro di un rallentamento del transito intestinale che mi causa feci caprine, dure e evacuazioni pressochè nulle, con la formazione di fecalomi, gas, meteorismo e un senso di disagio veramente notevole.
Il problema è che nei periodi di ferie prolungate (Natale, agosto), il mio ciclo, nel giro di due - tre giorni si regolarizza e evacuo tutte le mattine alla stessa ora una quantità di feci abbondanti e soffice (per non dire molle).
Poi, non appena ricominciano i ritmi lavorativi, mi basta un giorno di stop evacuativo per ripiombare in un vero e proprio baratro nel quale la qualità della vita ne risente in modo significativo.
Ne ho parlato sia con il mio medico che con il gastroenterologo, provando farmaci (lexil, levopraid, movicol), omeopatia, ecc.. senza ottenere alcun risultato risolutivo se non di breve durata.
Preciso che da anni ho una dieta pressochè "perfetta", abbondante frutta e verdura, liquidi dai 2-3 lt, poca carne rossa, pochissimi grassi, molto pesce e pollo, pochi zuccheri, pochi carboidrati complessi (c.a 1 pane integrale al dì) e sport 1 - 2 h gg o al massimo a giorni alterni.

Ho provato ad alleviare il problema con clismi e microclismi, ma non serve. Espello piccole quantità per poi ritrovarmi con una sensazione di gonfiore e pesantezza a distanza di un paio di ore insopportabile.
Ho appena iniziato ad assumere promotility, ma non ne conosco ancora l'effetto avendo iniziato ieri, anche se sono dubbioso in partenza visti i ripetuti insuccessi.

Il problema è che, sinceramente, così non riesco più ad andare avanti.Ho sempre una sensazione di "pressione" sull'alvo molto fastidiosa, che distoglie la mia attenzione da tutto, ma pur avendo un costante stimolo ad evacuare non evacuo quasi nulla nemmeno aiutandomi manualmente (nel 90% dei casi unico modo per "concludere qualcosa"). Il gas e i dolori che ne conseguono poi rendono la mia vita sociale "difficile" anche perchè non ho assolutamente voglia di fare nulla se non di tornare a casa e provare ad eliminare quello che, dentro di me, mi causa tutto questo disagio.
Qualche medico mi aveva suggerito una colonoscopia, ma il gastroenterologo l'ha sconsigliata, vista la mia età (29 anni, maschio) e costituzione fisica sana (67 Kg per 1,85) e l'evacuazione normale in assenza di stress.
Il disagio opprimente, peraltro, a volte mi causa attacchi di fame inconsulta che proprio non mi riesco a spiegare.
Ad ogni modo, per concludere, spero mi possiate dare una qualche indicazione perchè il mio attuale tenore di vita è davvero a limiti della sostenibilità, sia per tutti i disagi che comporta, sia perchè ritengo davvero vi sia qualcosa che non va dato che non appena inizio l'atto defecatorio sento che c'è qualcosa che non funziona (spinta inadeguata) e non mi riesce mai di svuotarmi
[#1]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

mi piace e mi duole dirle che lei ha fatto e ta facendo tutto quello che le avrei consigliato sia sotto il punto di vista terapeutico, sia sotto il punto di vista di abitudini di vita sia sotto il punto di vita dei riferimenti specialistici da prendere in considerazione nelle consulenze.

personalmente se vengono realmente seguite tutte le cose che lei riferisce, un ulteriore colloquio con il gastroenterologo potrebbe essere utile, per vedere se condivide l'idea di un controllo radiologico del suo tratto digerente, questo potrebbe dare delle indicazioni utili per giustificare come mai tutti questi suoi sforzi si vanificano.

cordiali saluti e buon fine settimana

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Egregio dottore,

la ringrazio per la celere risposta.
Se permette vorrei spendere ancora due parole sulla questione.
In effetti un'evacuazione ogni due - tre giorni, a norma non dovrebbe essere innaturale, ma per me non è così. Mi spiego meglio.
La mancata evacuazione anche un solo giorno soltanto comporta un indurimento delle feci che, in seguito, si frammentano in feci caprine di difficile espulsione e che, nel giro di un paio di giorni, si aggegano formando fecalomi. A questo si aggiunge un "malessere" complessivo fatto da irritabilità, dolori, meteorismo, borbottii intestinali e presenza di gas di difficile espulsione.
All'atto di defecare poi nella parte finale del retto non scende che una misera parte di quanto dovrebbe (ovvero una qualche fece caprina staccatasi dall'agglomerato) la cui espulsione, spesso, deve avvenire manualmente perchè la pressione è tale che con una normale spinta non esce.
Sinceramente non sono sempre stato così... anni fa mi capitava di non andare per due o tre giorni (magari in occasione di un viaggio) per poi andare il successivo, ma nel frattempo - in quei due o tre giorni - non stavo MALE, pur sentendomi ovviamente un pò appesantito. Sostanzialmente potevo avere una vita normale, mentre ora non è così!Anche un solo giorno di "stop" mi causa fastidi fisici davvero invalidanti, molto più di altre patologie, in quanto tutto il gonfiore del colon e il fastidio di pressione e di dolore al retto sono quanto fagocita tutta la mia attenzione e il non riuscire a eliminarlo mi crea un'ansia e una frustrazione crescente (le lascio immaginare il lavoro e la vita sociale).

Quello che alla fine non riesco a capire è come in un solo giorno le feci possano indurirsi così tanto e frammentarsi pur bevendo molto e mangiando "correttamente", avendo provato il lattulosio, l'olio di vaselina e tutti gli emollienti possibili.
Altro dilemma è il perchè di questa spinta inadeguata, o in qualche modo ostruita, che mi impedisce di liberarmi.
Oltre a pro motility ora sto provando a prendere anche un cucchiano di magnesia alla sera, poichè i lassativi mi fanno stare peggio, aggiungendo al problema anche il mal di pancia frequente e rendendo l'evacuazione non molto più semplice.

Probabilmente proverò a proseguire con altre indagini come mi suggerisce, anche se non sono troppo convinto viste le numerose delusioni e gli insuccessi.
L'attuale stato di cose non mi permette una vita normale e spiegare veramente i sintomi e il malessere che mi affligge non è davvero semplice. Potrà sembrare un qualcosa a cui c'è di peggio - e sicuramente sarà così - ma le posso assicurare che è un fastidio incessante di 24 ore su 24 che genera ansia la quale, a sua volta, alimenta il problema.
Concludo dicendo che sono definitivamente amareggiato dal non avere un rimedio eccezionale. Mi spiego: se il clisma mi consentisse di liberarmi e di stare bene, in occasione di un viaggio di lavoro o di un impegno particolare potrei ricorrervi e partecipare, mentre allo stato attuale delle cose non ho nulla, col risultato di dover rinunciare a molte cose, anche a mio discapito, per il colon... assurdo....
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