Bisturi al laser o lama tradizionale?

Cari dottori,
spero che qualcuno possa avere la pazienza di leggere la mia storia e darmi un consiglio, ne ho davvero bisogno. Devo sottopormi a un intervento di sfinterotomia per curare una ragade associata a ipertono, tutti i medici che ho consultato mi hanno assicurato che si tratta di una procedura semplice, con una risoluzione pressocché immediata della sintomatologia dolorosa e tempi di recupero rapidissimi. per quanto mi sforzi e riponga fiducia nel parere dei professionisti, una parte di me tende a diffidare di tutte queste rassicurazioni. ho 40 anni, ho sempre avuto problemi di salute e mi sono già sottoposta a 12 interventi chirurgici (nulla a che fare con l'ambito della colonproctologia), ma in tutto il mio calvario non ho mai incontrato un medico, tanto meno un chirurgo, che abbia usato davanti a me la parola "dolore" per descrivere i postumi di un trattamento, limitandosi al massimo ad adottare termini come fastidio, malessere, disagio, postoperatorio... per questo quando mi sento dire che un intervento è una passeggiata, non posso fare a meno di ripensare a quanto mi è già toccato camminare. sono decisa a farmi operare e non temo affatto le eventuali complicanze dell'operazione (ascessi, incontinenza ecc...), mi spaventa soltanto il dolore, per quanto esso possa essere tenuto a bada o sotto controllo coi debiti farmaci. qui arrivano i miei dubbi. mi ha visitato un proctologo che usa il bisturi al laser co2, pur assicurandomi che negli interventi di sfinterotomia i disagi postoperatori sono minori di quelli dati dalla ragade quale che sia la lama usata per l'intervento, afferma che col laser il sanguinamento della ferita operatoria è minimizzato, il taglio è più preciso e al contrario dei bisturi elettrici il danno da calore ai tessuti circostanti non c'è. parere del tutto opposto ho invece riscontrato in altri due proctologi che usano lame a freddo e sconsigliano qualcunque bisturi a energia proprio per prevenire eventuali danni da calore. mi ha spiazzato trovarmi di fronte a due posizioni così lontane, a pelle ho come avuto l'impressione che ogni medico difendesse la tecnica che utilizza, ma non capisco se lo fa perchè la conosce meglio ed è l'unica che ha a disposizione (il laser non è presente in tutti gli ospedali) o perchè davvero crede sia la strada migliore per il paziente. per questo vorrei ricevere un parere super partes. capisco che i miei dubbi possano sembrarvi superflui, dato che tutti concordano nel dire che l'intervento è semplice e peggio di come sto non posso stare, ma per me anche la più piccola differenza in termini di tempi di recupero o minimizzazione dei disagi farebbe la differenza. se poteste darmi un'opinione in merito ve ne sarei molto grata.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Utente
Comprendo il suo problema, ma entrambi hanno ragione.
Personalmente eseguo l'incisone dello sfintere interno a lama fredda con tecnica chiusa.
Questa si esegue praticando una incisione cutanea inferiore al centimetro con una piccola lama da bisturi, la stessa lama ruotata eseguirà la sfinterotomia.
Con tale tecnica, che ritengo la meno invasiva, non è possibile usare un "bisturi laser".

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
L'intervento di cui lei parla non e' affatto semplice: magari si potra' dire che sia tecnicamente meno complesso, che so, di una resezione intestinale, ma di certo non e' il caso di banalizzare questa procedura. Anche sul dolore io ci andrei molto cauto: meglio dare al paziente le informazioni reali piuttosto che minimizzare e trovarsi poi col paziente impreparato ad affrontare i disagi: quello lei che puo' fare e' parlare con l'Anestesista e farsi aiutare con i mezzi trapeutici piu' moderni per ridurre appunto il dolore che senz'altro sara' presente. Non sono invece in grado di darle una risposta definitiva circa il bisturi da utilizzare: entrambi hanno vantaggi e svantaggi, e ovviamente ognuno utilizza cio' che sa utilizzare meglio; lasci ai Chirurghi le scelte tecniche, lei pensi invece a scegliere il Chirurgo!
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ringrazio entrambi per le celeri risposte.

Dott. Spina, comprendo e apprezzo il suo invito a scegliere un chirurgo prima di tutto, ma la scelta dal mio punto di vista è legata a un insieme di fattori tra cui la tecnica impiegata... a parità di riuscita del trattamento chirurgico, vorrei operarmi nel modo più indolore e meno invasivo possibile, ma non essendo un medico nè avendo competenze specifiche alle spalle non è così facile fare tale scelta. entrambi concordate nel dire che le due lame presentano vantaggie e svantaggi, e altrettanto si potrà dire delle tecniche impiegate per eseguire l'intervento (es. sfinterotomia aperta o chiusa), ma senza essere del campo è difficile per un paziente mettere tutti i pro e i contro sul piatto della bilancia e fare una scelta consapevole. Per esperienza posso affermare che la priorità del chirurgo è la riuscita tecnica dell'intervento, ed è giusto che sia così, ma per me, oltre a questo, anche un giorno in più o in meno di dolore postoperatorio fanno la differenza. temo invece che non tutti i medici darebbero la stessa importanza a questo aspetto e la cosa mi ha sempre spaventato. al contempo non voglio fare una scelta emotiva, affidamdomi al chirurgo che mi sorride di più o mi fa aspettare di meno in sala d'attesa, ma anche qui non è facile per un paziente valutare l'esperienza di chi hai di fronte (io mi faccio spesso fuorviare dall'età, dando per scontato che un chirurgo più maturo abbia effettuato un maggior numero di interventi, laddove in realtà la differenza nel mio caso la fa anche il numero di sfinterotomie eseguite e magari un medico giovane che ha lavorato sempre in una clinica specializzata nel trattamento delle patologie proctologiche ne ha eseguite di più di uno più anziano che si è fatto le ossa in un reparto di chirurgia generale). ovviamente sto estremizzando, è solo per farvi capire come cose che potrebbero sembrare il punto di partenza, quali la scelta del chirurgo, spesso diventino un sofferto e non del tutto consapevole punto di arrivo.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Utente
Pur comprendendo il suo dramma,non è possibile aiutarla nella scelta del chirurgo.
Ma ci tengo a precisare che per una sfinterotomia non è necessario ricorrere a "strumenti" particolari che ,certamente, non influiscono in maniera determinante sul decorso post operatorio e sul dolore.
Condivido con lei che non è l'età a fare la differenza , ma l'esperienza, questa potrà sicuramente incontrarla in Cirurghi Colonproctologi "dedicati"che sapranno sceglire per lei,senza trascurare le sue esigenze,la soluzione migliore.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Non sono completamente d'accordo con lei. Prima di tutto se la priorita' del Chirurgo che la deve operare e' la riuscita tecnica dell'intervento meglio che lei si rivolga ad un altro: la priorita' infatti dovrebbe essere il bene del paziente, nella sua accezzione ovviamente piu' ampia; il che vuol dire che se e' inevitabile arrecare qualche sofferenza al paziente per dargli un beneficio nel medio-lungo termine questa sara' la scelta da fare. Se il Chirurgo pensa solo alla riuscita tecnica di una procedura meglio che cambi mestiere, e lei e' meglio che gli stia lontano.
Seconda cosa: se lei avesse un bel terreno e volesse costruirci la sua nuova casa cosa farebbe? Si affiderebbe ad un Ingegnere oppure stabilirebbe lei che tecnica utilizzare per la costruzione dei pilastri? Si fiderebbe delle sue scelte o preferirebbe lasciare agli esperti la responsabilita' di costruire una casa che non crolli il giorno dopo? Allo stesso modo non credo (con tutto il rispetto) che lei sia in grado di decidere quale sia la tecnica migliore per poter trattare il suo caso. E badi bene, ho scritto "il suo caso" e non "la malattia", perche' ogni paziente e' diverso dall'altro e non e' detto che cio' che funziona per uno vada automaticamente bene per tutti. Il Medico deve curare la persona, non la malattia: se cosi' non fosse, ripeto, bisogna cambiare Medico!
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio ancora per la comprensione e gli spunti di riflessione.

Gent.le Dott. Spina, mi permetto di ribattere alla sua affermazione, non per polemizzare ma perché credo possa essere stimolante per un paziente, e perchè no, qualche volta anche per un medico, guardarsi attraverso gli occhi dell'altro. concordo con lei quando dice che io non sono un ingegniere e quindi non potrei decidere come fissare i pali di una costruzione, proprio per questo nel mio messaggio precedente concludevo definendo la scelta del chirurgo come 'non del tutto consapevole'. lo stesso discorso si potrebbe estendere, per assurdo, anche al cosidetto consenso informato, che nella pratica può rivelarsi un miraggio. è vero che un medico può dare al paziente tutte le informazioni possibili su una determinata terapia o una procedura chirurgica che dir si voglia, ma la comprensione che il paziente avrà di queste informazioni sarà legata al suo background socio culturale (a prescindere da una laurea in medicina, chi ha conseguito solo la terza media potrebbe avere meno strumenti per recepire tutte le informazioni ricevute rispetto ad altri). ma se posso contropoporre un esempio a quello da lei fatto, io mi sento come se dovessi comprare delle tende senza essere un sarto o intendermene di tessuti e sentirmi dire in un negozio "le compri di cotone, perchè non si infeltrisce", in un altro "il cotone si rovina, è meglio il poliestere", dove al posto dei filati si tratta di laser o bisturi tradizionale di cui al mio quesito. non avendo conoscenze alle spalle per stabilire quale delle due posizioni sia la più ragionevole, cerco di raccogliere altri pareri da chi diversamente da me tali conoscenze le ha.
il mio sogno sarebbe incontrare un proctologo che esegue tutte le diverse tecniche di sfinterotomia ad oggi in uso con tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e dica "per il SUO caso, io opterei per questa tecnica e questa lama", ma i proctologi che mi hanno visitato dicevano più che altro: "per I MIEI PAZIENTI io uso questa lama."
Di qui i miei dubbi, ma capisco anche la posizione del Dott. D'Oriano (per altro, pur con sfumature diverse, condivisa da tutti i medici che ho consultato) sul fatto che il tipo di bisturi incida relativamente sul decorso operatorio. il fatto è che quando stai male come è capitato a me su quel 'relativamente' o 'poco di diverso' ti ci aggrappi con tutte le forze per raccontarti che meglio di così non potevi capitare.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Lei non ha tutti i torti, ma del resto spesso i Chirurghi si specializzano in un certo tipo di intervento e tendono a fare quello anche perche' gli riesce meglio di altri dove hanno meno esperienza. Scegliere da chi farsi operare per il paziente non e' facile, lo capisco perfettamente, ma nemmeno sarebbe saggio costringere un Medico (ammesso che si facesse costringere!) a fare qualcosa di cui non e' convinto...
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Utente
Quando le ho risposto :Entrambe hanno ragione, era per farle capire che entrambe, i proctologi consultati, avevano preso in considerazione il suo problema(rapido decorso post operatorio, dolore post intervento e rapida guarigione).
Il primo (laser), affrontandolo con la precisione del taglio e con una emostasi perfetta, l'altro, con l'uso della lama fredda, con assenza di ustioni dolorose, ma che avrebbe potuto aver bisogno, forse, di qualche punto di sutura emostatico e procurare, forse, dolore postoperatorio. Questo è per spiegarle ulteriormente, nel fine di tranquillizzarla, che cosa si intende "Incide relativamente" il tipo di lama.