Sindrome dell'intestino irritabile o può esserci altro?
Buonasera, da alcuni anni soffro della sindrome dell'intestino irritabile.
Premetto che sono una persona attiva/sportiva, non sedentaria.
Oggi pomeriggio, poco dopo pranzo ho iniziato ad avvertire forti dolori addominali (ho mangiato un piatto di pasta con sugo e parmigiano grattugiato, cibi che consumo normalmente ma oggi senza avere fame), qualche minuto dopo ho avuto una defecazione di piccola entità (feci caprine) ma senza avere uno stimolo impellente.
Decido poi di stendermi in posizione supina sul letto, nel tentativo di calmare i dolori che si presentavano "a momenti", probabilmente di natura crampiforme ormai da almeno una mezz'ora (dolori forti, da piegarsi).
La posizione sdraiata ha calmato i dolori e dopo circa 15 minuti mi alzo per andare ad urinare ma avverto un lieve stimolo per espellere una piccola quantità di feci caprine.
Successivamente decido di andare a camminare per stimolare la peristalsi, in quanto avvertivo una sensazione di evacuazione incompleta (in quel momento i dolori si erano momentaneamente calmati).
Dopo circa 10/12 minuti di camminata, avverto di nuovo una forte colica e poco dopo una sensazione di urgenza, quindi cerco di accelerare per arrivare a casa in tempo.
Mi libero circa due ore dopo l'inizio delle coliche.
Espello un grande quantitativo di feci (non caprine) di forma allungata ma anche parzialmente formate (diarrea), sangue assente.
Non è la prima volta che mi succede un attacco di colite di questa entità, si presentano ogni tanto, nel quotidiano solitamente avverto fastidio durante i pasti (a pranzo) a causa del riflesso gastro colico ma ogni tot di tempo si scatenano attacchi di questo tipo (specifico che evacuo con regolarità tutti i giorni, feci caprine ma nella maggior parte dei casi senza problematiche).
Gli attacchi di colite seguono un iter molto simile, coliche crampiformi (durata di qualche ora) con annesso aumento della minzione, che si esauriscono dopo un'evacuata liberatoria di notevole entità.
Vista la natura cronica del problema, conviene indagare ulteriormente con esami specifici, oppure rientra nella "normalità" della sindrome da cui sembra impossibile liberarsi?
Si può rischiare il fecaloma con l'avanzare dell'età?
In conclusione aggiungo che soffro d'ansia ma non penso possa giustificare la situazione... nel ringraziarvi per l'attenzione e per tutti gli eventuali pareri, vi porgo cordiali saluti.
Premetto che sono una persona attiva/sportiva, non sedentaria.
Oggi pomeriggio, poco dopo pranzo ho iniziato ad avvertire forti dolori addominali (ho mangiato un piatto di pasta con sugo e parmigiano grattugiato, cibi che consumo normalmente ma oggi senza avere fame), qualche minuto dopo ho avuto una defecazione di piccola entità (feci caprine) ma senza avere uno stimolo impellente.
Decido poi di stendermi in posizione supina sul letto, nel tentativo di calmare i dolori che si presentavano "a momenti", probabilmente di natura crampiforme ormai da almeno una mezz'ora (dolori forti, da piegarsi).
La posizione sdraiata ha calmato i dolori e dopo circa 15 minuti mi alzo per andare ad urinare ma avverto un lieve stimolo per espellere una piccola quantità di feci caprine.
Successivamente decido di andare a camminare per stimolare la peristalsi, in quanto avvertivo una sensazione di evacuazione incompleta (in quel momento i dolori si erano momentaneamente calmati).
Dopo circa 10/12 minuti di camminata, avverto di nuovo una forte colica e poco dopo una sensazione di urgenza, quindi cerco di accelerare per arrivare a casa in tempo.
Mi libero circa due ore dopo l'inizio delle coliche.
Espello un grande quantitativo di feci (non caprine) di forma allungata ma anche parzialmente formate (diarrea), sangue assente.
Non è la prima volta che mi succede un attacco di colite di questa entità, si presentano ogni tanto, nel quotidiano solitamente avverto fastidio durante i pasti (a pranzo) a causa del riflesso gastro colico ma ogni tot di tempo si scatenano attacchi di questo tipo (specifico che evacuo con regolarità tutti i giorni, feci caprine ma nella maggior parte dei casi senza problematiche).
Gli attacchi di colite seguono un iter molto simile, coliche crampiformi (durata di qualche ora) con annesso aumento della minzione, che si esauriscono dopo un'evacuata liberatoria di notevole entità.
Vista la natura cronica del problema, conviene indagare ulteriormente con esami specifici, oppure rientra nella "normalità" della sindrome da cui sembra impossibile liberarsi?
Si può rischiare il fecaloma con l'avanzare dell'età?
In conclusione aggiungo che soffro d'ansia ma non penso possa giustificare la situazione... nel ringraziarvi per l'attenzione e per tutti gli eventuali pareri, vi porgo cordiali saluti.
[#1]
buongiorno
in effetti i sintomi sono abbastanza tipici della sindrome dell intestino irritabile.
oltre chiaramente a consigliarLe comunque un controllo gastroenterologico per tenere sotto osservazione i sintomi le suggerirei di eseguire la ricerca del sangue occulto nelle feci su 3 campioni consecutivi
cordiali saluti
in effetti i sintomi sono abbastanza tipici della sindrome dell intestino irritabile.
oltre chiaramente a consigliarLe comunque un controllo gastroenterologico per tenere sotto osservazione i sintomi le suggerirei di eseguire la ricerca del sangue occulto nelle feci su 3 campioni consecutivi
cordiali saluti
Dott M. Di Camillo
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
dottorato di ricerca in fisiopatologia chirurgica e gastroenterologica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 30/04/2023.
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Approfondimento su Colon irritabile
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