Linfoma di hodgkin, varieta' a prevalenza linfocitaria, nodulare (paragranuloma nodulare)
Buongiorno,
Descrivo sinteticamente il mio caso:
il 15 giugno, a seguito di un dolore testicolare acuto, mi reco presso un PS con l'esito di: "infezione delle vie seminali da Klebsiella Oxytoca" e conseguente trattamento antibiotico; "navigo" per urologi tutta l'estate dato che il problema stenta a risolversi. Nel bel mezzo di questo problema (circa a meta' luglio 2012) affiorano alcuni linfonodi inguinali e laterocervicali. Dapprima i medici attribuiscono all'infezione l'ingrossamento, poi, quando i mesi passati sono 3 (e il problema urologico pare oramai risolto, o quasi), si decide per un consulto infettivologico, che riporta tutti gli esami nella norma.
Si arriva quindi al 20 ottobre 2012 e si prende la decisione di escindere un linfonodo laterocervicale per chiarire la situazione "una volta per tutte". L'esame istologico riporta:
LINFOMA DI HODGKIN, VARIETA' A PREVALENZA LINFOCITARIA, NODULARE (PARAGRANULOMA NODULARE).
CARATTERIZZAZIONE IMMUNOISTOCHIMICA:
CD30 ECCEZIONALI, CD15-, CD20+, CD3-, PD1-, EMA+-
L'ematologa dell'ospedale vicino a casa mi dice che si tratta di un caso raro e particolare che si pone "in mezzo" a un linfoma di Hodgkin e un Non Hodgkin; mi dice quindi che preferirebbe appoggiarsi ad un centro piu specializzato, mi suggerisce alcuni nomi e mi fa fare una PET-TC total body di cui riporto il referto di seguito:
"L'esame PET/TC ha messo in evidenza un ipermetabolismo glucidico di pertinenza linfonodale in regione retrosternale (SUV MAX 2.2) e paravertebrale sinistra all'altezza di un piano passante per D11 (SUV MAX 2). Limitatamente al potere risolutivo della metodica non si rilevano ulteriori accumulazioni del tracciante."
A questo punto mi reco a Bologna, Pavia e Genova per avere un consulto, ma, mio malgrado, arrivano 3 voci contrastanti:
- 4-6 cicli di Rituximab+ ABVD
- 4-6 cicli di Rituximab+ CHOP
- 4-6 cicli di ABVD+ radioterapia localizzata su D11
Tutti mi consigliano di eseguire un ultimo esame (la biopsia midollare) nel centro presso cui ho intenzione di curarmi.
Inutile dire che sono un po' confuso; in particolare chi mi propone R-CHOP mi dice che questo particolare caso va trattato come un Non-Hodgkin (come da recente studio americano pubblicato dall' ASH ad Atlanta nel 2011), perche come tale si comporta. Gli altri lo tratterebbero con ABVD come da protocollo per linfoma di Hodgkin classico.
Anche a livello di staging ci sono state delle differenze di valutazione del mio caso:
-2A per chi ha considerato il livello D11 "sovradiaframmatico"
-3A viceversa
Vorrei sapere un vostro parere sulle differenze tra le terapie proposte; in particolare le differenze sugli effetti a lungo termine che esse provocano, per scegliere con consapevolezza la cura. Inutile poi aggiungere che ogni parere e' ben accetto!
Aggiungo infine che ho scannerizzato le immagini della PET e, qualora qualcuno le voglia visionare sono disponibile a inviarle via email.
Grazie mille e complimenti per il servizio, veramente d'aiuto!
Matteo
Descrivo sinteticamente il mio caso:
il 15 giugno, a seguito di un dolore testicolare acuto, mi reco presso un PS con l'esito di: "infezione delle vie seminali da Klebsiella Oxytoca" e conseguente trattamento antibiotico; "navigo" per urologi tutta l'estate dato che il problema stenta a risolversi. Nel bel mezzo di questo problema (circa a meta' luglio 2012) affiorano alcuni linfonodi inguinali e laterocervicali. Dapprima i medici attribuiscono all'infezione l'ingrossamento, poi, quando i mesi passati sono 3 (e il problema urologico pare oramai risolto, o quasi), si decide per un consulto infettivologico, che riporta tutti gli esami nella norma.
Si arriva quindi al 20 ottobre 2012 e si prende la decisione di escindere un linfonodo laterocervicale per chiarire la situazione "una volta per tutte". L'esame istologico riporta:
LINFOMA DI HODGKIN, VARIETA' A PREVALENZA LINFOCITARIA, NODULARE (PARAGRANULOMA NODULARE).
CARATTERIZZAZIONE IMMUNOISTOCHIMICA:
CD30 ECCEZIONALI, CD15-, CD20+, CD3-, PD1-, EMA+-
L'ematologa dell'ospedale vicino a casa mi dice che si tratta di un caso raro e particolare che si pone "in mezzo" a un linfoma di Hodgkin e un Non Hodgkin; mi dice quindi che preferirebbe appoggiarsi ad un centro piu specializzato, mi suggerisce alcuni nomi e mi fa fare una PET-TC total body di cui riporto il referto di seguito:
"L'esame PET/TC ha messo in evidenza un ipermetabolismo glucidico di pertinenza linfonodale in regione retrosternale (SUV MAX 2.2) e paravertebrale sinistra all'altezza di un piano passante per D11 (SUV MAX 2). Limitatamente al potere risolutivo della metodica non si rilevano ulteriori accumulazioni del tracciante."
A questo punto mi reco a Bologna, Pavia e Genova per avere un consulto, ma, mio malgrado, arrivano 3 voci contrastanti:
- 4-6 cicli di Rituximab+ ABVD
- 4-6 cicli di Rituximab+ CHOP
- 4-6 cicli di ABVD+ radioterapia localizzata su D11
Tutti mi consigliano di eseguire un ultimo esame (la biopsia midollare) nel centro presso cui ho intenzione di curarmi.
Inutile dire che sono un po' confuso; in particolare chi mi propone R-CHOP mi dice che questo particolare caso va trattato come un Non-Hodgkin (come da recente studio americano pubblicato dall' ASH ad Atlanta nel 2011), perche come tale si comporta. Gli altri lo tratterebbero con ABVD come da protocollo per linfoma di Hodgkin classico.
Anche a livello di staging ci sono state delle differenze di valutazione del mio caso:
-2A per chi ha considerato il livello D11 "sovradiaframmatico"
-3A viceversa
Vorrei sapere un vostro parere sulle differenze tra le terapie proposte; in particolare le differenze sugli effetti a lungo termine che esse provocano, per scegliere con consapevolezza la cura. Inutile poi aggiungere che ogni parere e' ben accetto!
Aggiungo infine che ho scannerizzato le immagini della PET e, qualora qualcuno le voglia visionare sono disponibile a inviarle via email.
Grazie mille e complimenti per il servizio, veramente d'aiuto!
Matteo
[#1]
Ciao Matteo.
Sinceramente avrei fatto una revisione istologica (meglio dire una seconda opinione istologica) se possibile al centro di emolinfa patologia del Prof. Pileri di Bologna.
Dopo aver definito il quadro istologico a quel punto darei giudizio terapeutico.
Punto cardine credo che sia l'uso di Rituximab che è un farmaco biologico che agisce sulle cellule che esprimono il CD20 (e come vede il CD20 è espresso). Ora se associare la CHOP o l'ABVD credo che sia opportuno farlo dopo la conferma istologica.
Sono cicli diversi tra di loro, con tollerabilità diversa, con tossicità a breve e allungo diversa.
Fammi sapere.
Un grosso in bocca al lupo
Sinceramente avrei fatto una revisione istologica (meglio dire una seconda opinione istologica) se possibile al centro di emolinfa patologia del Prof. Pileri di Bologna.
Dopo aver definito il quadro istologico a quel punto darei giudizio terapeutico.
Punto cardine credo che sia l'uso di Rituximab che è un farmaco biologico che agisce sulle cellule che esprimono il CD20 (e come vede il CD20 è espresso). Ora se associare la CHOP o l'ABVD credo che sia opportuno farlo dopo la conferma istologica.
Sono cicli diversi tra di loro, con tollerabilità diversa, con tossicità a breve e allungo diversa.
Fammi sapere.
Un grosso in bocca al lupo
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[#2]
Utente
Buongiorno dottore,
La ringrazio della risposta e del tempo che ha scelto di dedicarmi.
In effetti ho omesso, per brevità, il fatto che il referto istologico fosse già un secondo parere, proprio proveniente dal centro del prof. Pileri di Bologna.
Riporto anche il referto della TAC, fatta successivamente alla richiesta di consulto:
"Presenza di centimetrici linfonodi a carico delle regioni sottomandibolari, retro angolo mandibolari e laterocervicali superiori bilateralmente (diametro max 17mm). Libere le restanti stazioni linfonodali del collo e le regioni sovraclaveari.
In ambito toracico è presente area tissutale di verosimile natura linfoproliferativa in sede retrosternale occupante la loggia timica che presenta diametri APxLL nel punto massimo di circa 20x35 mm ed estensione cranio-caudale di circa 11cm. Piccolo linfonodo (5x10mm) e' apprezzabile in sede para-a ortica destra, subito al di sopra del diaframma in assenza di altri linfonodi degni di nota a carico delle restanti regioni mediastiniche. Alcuni linfonodi a morfologia allungata, come da linfonodi reattivi, sono presenti in sede ascellare ed inguinale bilateralmente. Non alterazioni focali degne di nota del parenchima polmonare e nel contesto degli organi parenchimatosi addominali. Milza morfo dimensionalmente nei limiti (diametro long di 11cm). Non ascite ne versamento pleuro-pericardico. Indenni i segmenti scheletrici inclusi in esame."
A questo punto sarei orientato (per ragioni di "fiducia a pelle") a curarmi da chi mi propone Rituximab+CHOP21. Potrei chiederLe un parere in merito? È soprattutto potrebbe darmi ulteriori delucidazioni in merito alle differenze da Lei menzionate sulle due terapie?
Grazie ancora
Un cordiale saluto
Matteo
La ringrazio della risposta e del tempo che ha scelto di dedicarmi.
In effetti ho omesso, per brevità, il fatto che il referto istologico fosse già un secondo parere, proprio proveniente dal centro del prof. Pileri di Bologna.
Riporto anche il referto della TAC, fatta successivamente alla richiesta di consulto:
"Presenza di centimetrici linfonodi a carico delle regioni sottomandibolari, retro angolo mandibolari e laterocervicali superiori bilateralmente (diametro max 17mm). Libere le restanti stazioni linfonodali del collo e le regioni sovraclaveari.
In ambito toracico è presente area tissutale di verosimile natura linfoproliferativa in sede retrosternale occupante la loggia timica che presenta diametri APxLL nel punto massimo di circa 20x35 mm ed estensione cranio-caudale di circa 11cm. Piccolo linfonodo (5x10mm) e' apprezzabile in sede para-a ortica destra, subito al di sopra del diaframma in assenza di altri linfonodi degni di nota a carico delle restanti regioni mediastiniche. Alcuni linfonodi a morfologia allungata, come da linfonodi reattivi, sono presenti in sede ascellare ed inguinale bilateralmente. Non alterazioni focali degne di nota del parenchima polmonare e nel contesto degli organi parenchimatosi addominali. Milza morfo dimensionalmente nei limiti (diametro long di 11cm). Non ascite ne versamento pleuro-pericardico. Indenni i segmenti scheletrici inclusi in esame."
A questo punto sarei orientato (per ragioni di "fiducia a pelle") a curarmi da chi mi propone Rituximab+CHOP21. Potrei chiederLe un parere in merito? È soprattutto potrebbe darmi ulteriori delucidazioni in merito alle differenze da Lei menzionate sulle due terapie?
Grazie ancora
Un cordiale saluto
Matteo
[#3]
L'ABVD e' più tollerato, dà meno tossicità acuta e cronica, quale:
sterilità, citopenia periferica, sviluppo di neoplasie secondarie.
Entrambi i cicli danno alopecia.
Sono farmaci diversi tra di loro, ma nel dettaglio è giusto che ne parli con i colleghi che si accingono a trattarla.
In bocca al lupo e mi tenga informato.
Saluti
sterilità, citopenia periferica, sviluppo di neoplasie secondarie.
Entrambi i cicli danno alopecia.
Sono farmaci diversi tra di loro, ma nel dettaglio è giusto che ne parli con i colleghi che si accingono a trattarla.
In bocca al lupo e mi tenga informato.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.3k visite dal 11/11/2012.
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