Plasmacitoma e gravidanza. quali rischi!

Mia moglie di 39 anni, ha riscontrato una doppia componente monoclonale risultata dal 2003, nel 2007 dopo esser rimasta incinta per la prima volta e al 3° mese ha avuto un aborto spontaneo a cui nessuno ha saputo darci le motivazioni se ne don quelle per cause naturali. Sempre nel 2007 dopo esserci sposati abbiamo eseguito una biopsia osteomidollare che ha dato il nefasto esito di un plasmacitoma di 1° grado e confermata da un'altra eseguita nel 2009. Gli esami di controllo ogni tre mesi come da protocollo e le RM, RX, TaC-PEt ecc. non hanno dato per ora nessun segnale di evoluzione della patologia e quindi non ha eseguito ad oggi nessuna terapia a riguardo. Abbiamo eseguito esami specifici per una nuova gravidanza come la Lac e quant'altro e sembra che sia tutto in ordine per un concepimento, se non un utero setto o sella che potrebbe comportare difficoltà nell'attecchimento del feto ma ciò nella prima gravidanza il feto era ben attecchito. Vorremmo sapere quali e quanti rischi comporterebbero a mia moglie e al nascituro una gravidanza con una patologia di plasmacitoma? Potrebbe far evolvere la patologia e quindi rischiare anche di perdere il bambino o riuscire far nascere un bambino che sarà orfano di madre..., e il bambino potrà ereditare la patologia della madre, o perdere tutti e due? Le risposte finora ricevute sono da "roulette russa" o poco chiare per questo desideriamo avere una risposta più scentifica e sincera possibile? Grazie di cuore per l'attenzione!
In attesa di una risposta, porgiamo distinti saluti.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Una risposta chiara e netta non è possibile come non è possibile una quantificazione percentuale del rischio. In queste situazioni molti sconsigliano una gravidanza ma non possiamo escludere a priori questa possibilità; di certo c'è lo scoglio di eventuali terapie fatte dalla madre che potrebbero danneggiare il feto. Non ho, purtroppo, una risposta sicura e certa; anche sul fronte genetico della possibile trasmissione le posso solo dire che le indagini sui cromosomi di individui affetti da mieloma non hanno portato a conclusioni univoche sia per l'incostanza delle alterazioni che venivano osservate sia per la difficile interpretazione. Desidero aggiungere soltanto una cosa. Se veramente c'è questo desiderio di un figlio affidatevi ad equipe, ginecologhi-ematologi, ospedaliere e/o universitarie che possano seguire sua moglie in tutte le fasi di una gravidanza.

Un saluto

A. Baraldi

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Utente
Utente
GRAZIE DR. BARALDI PER LA CELERE RISPOSTA!
NON ME NE VOGLIA, MA HO DA CHIEDERLE A QUALE CENTRO/OSPEDALE SPECIALIZZATO POTERCI AFFIDARE, ESSENDO DI BARI DOVE STRUTTURE SERVIZI SANITARI E PROFESSIONALITà LASCIANO UN PO' A DESIDERARE, PER AFFRONTARE UNA GRAVIDANZA a rischio DI QUESTO TIPO (CON UN PLASMACITOMA O MIELOMA DI 1° GRADO, UTERO SETTO O SELLA, E UN HERPES ZOSTER LABIALE CHE COMPARE SPESSO PRIMA DELLE MESTRUAZIONI CURATO CON 2 CP. AL Dì DI TALAVIR 1 GR. PER 5 GIORNI UNICA TERAPIA CHE MIA MOGLIE SEGUE DAL 2005.PATOLOGIA QUEST'ULTIMA CUI VENIVA ADDEBITATA LA CAUSA DELLA DOPPIA COMPONENTE MONOCLONALE DAI VARI GINECOLOGI e Dottori. FINO A QUANDO HA ESEGUITO LA BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE CHIESTA da noi CON FORZA AD UN EMATOLOGO CHE COME ALTRI COLLEGHI Lo CONSIDERAVANO UN ECCESSO DI ZELO, ma che poi ha eseguito).
Mi scuso per la forma polemica ma le posso garantire in buona fede che ci siamo limitati molto dal descriverle tanti e tali disfunzioni subite presso le nostre struture sanitarie per non sottrale tempo prezioso!
CORDIALI SALUTI
Asma

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