La quale mi hanno diagnosticato una ernia iatale

Sono una persona di circa 71 anni, kg.72 non fumatore, iperteso con fibrillazione atriale dal 1996, trattato attualmente con 1 cp di zoprazide e 2 cp ritmonorm 300 die. Nel 1998 su consiglio del medico curante mi sono sottoposto ad una esofagogastroduodenoscopia con la quale mi hanno diagnosticato una ernia iatale da scivolamento non complicata. Stesso esame ripetuto nel 2006 non ha evidenziato peggioramenti. Il gastroenterologo mi ha pescritto una cura iniziale con dicoplus 100, 1 cp die - normix 1 cp ogni 8 ore per 5 giorni, prepulsid 1 cp 3 volte die alternato con peridon, parntorc 20 mg 1 cp die a digiuno e mylicon una boccettina die per tre giorni. Successivamente pantorc 20 mg per 28 giorni in primavera e autunno, mylicon e peridon al bisogno. Sono stato bene per parecchi anni (con alti e bassi) tanto che avevo più che dimezzato le pastiglie del cuore. Dal mese di ottobre 2011, soprattutto dopo una cura per le ossa con axin c e flexart plus le cose sono peggiorate moltissimo tanto che ho dovuto far ricorso per due volte al ricovero ospedaliero in quanto la fibrilazione, pur aumentando le midicine non si è risolta spontaneamente. Come aggravante faccio presente che molti anni fa da un esame radiologico del torace è stata riscontrata una impronta arciforme sull'esofago baritatao da parte dell'atrio sinistro. Dopo opportuni accertamenti il cuore è risultato completamente regolare, ha solo un ispessimento esterno che si incunea nell'esofago. Sono più che convinto che le cause delle mie fibrillazioni sono collegate principalmente a riflessi dell'ernia iatale sia perchè ogni crisi è sempre preceduta da soffoco, ma soprattutto da un gran gonfiore allo stomaco con necessità di espellere aria ed un aumento della P.A. non avvertendo tuttavia acidità o bruciore in gola. Attualmente per evitare extrasistole che poi diventano aritmie debbo dormire con tre cuscini quasi seduto. Tutto ciò premesso chiedo un vostro orientamento e se ci sono alternative alla attuale terapia con pentaprozolo 20 per 28 giorni, peridon 2 cp die e mylicon al bisogno e per quale durata posso prendere i predetti medicinali senza interruzione. L'intervento chirurgico oggigiorno è consigliabile?
Ringrazio dell'attenzione e mi scuso per la lunga esposizione.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
>>Tutto ciò premesso chiedo un vostro orientamento e se ci sono alternative alla attuale terapia con pentaprozolo 20 per 28 giorni, peridon 2 cp die e mylicon <<


Gentilissimo,

il reflusso gastroesofageo è solitamente cronico e necessita di una terapia spesso continuativa. Riprenda pure il farmaco per altri 45-60 giorno a dose piena e poi riduca il farmaco alla dose minima pernon accusare i disturbi.



Cordialmente


Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Gentile signore,
in considerazione di quanto esposto, la terapia farmacologica con pantoprazolo dovrà essere protratta e se alla eventuale sospensione, si dovessero ripresentare i sintomi, andrà prolungata in modo indefinito.
Accanto a ciò, ovviamente, è necessario instaurare - se il cardiologo lo ritiene opportuno - adeguata terapia cardiologica.
L'opportunità di intervento chirurgico potrà essere stabilita dal chirurgo sulla scorta di una completa valutazione delle condizioni cliniche.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
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ringrazio per la tempestività della risposta