Lassativi antranoidi

Buongiorno,
vorrei rivolgere alcune domande:

1 - ho letto molti rilievi a proposito dei lassativi antranoidi. Alcuni parlano di una correlazione tra il loro abuso e l'insorgenza di possibile K colon, anche se la correlazione non è compravata.
Ci sono moltissimi studi a riguardo ma nessuno esaustivo. Oltretutto mi pare si ingeneri grande confusione quando si parla di sperimentazione in vitro e in vivo.
C'è qualche certezza in merito o solo ipotesi?
All'interno dei principi attivi per contatto ho letto che in USA sono stati ritirati dal commercio farmaci a base di aloe. La polemica è infinita su questa sostanza: per alcuni è la panacea universale, altri la ritengono capace di mutagenesi.
I senossidi derivati dalla senna sembrano i lassativi per contatto più sicuri; però anche qui si trovano pareri discordanti: per alcuni studi scientifici e prove di tossicità risultano assolutamente sicuri, per altri hanno dato prova di qualche capacità mutagenica in vitro (ma non in vivo).
Vorrei conoscere il Vostro parere a riguardo?

2 - Tempo fa accusavo sintomi di stipsi e colon irritabile, con dischezia e difficoltà di espulsione (evacuazioni scarse e multiple).
Dopo una rettosigmoidoscopia negativa mi è stato diagnostico un classico IBS.
Vorrei chiedere se in questi casi si procede normalmente a fare una diagnosi differenziale con un possibile rettocele (posteriore?: dato che sono un uomo).

3 - La mia stipsi, sebbene migliorata, dura ormai da anni.
Oltre ai soliti lassativi di massa e antispastici, esistono farmaci di nuova generazione sicuri, capaci di risolvere alla radice il problema?



Vorrei ringraziare tutti per la cura e l'attenzione profusa in questo sito/forum.

[#1]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Gentile Utente, tutte le sostanze che agiscono per contatto irritando la mucosa colica possono, se assunte cronicamente per anni, essere causa di trasformazioni cellulari che a volte portano alla formazione di tumori del colon. La correzione di una stipsi si basa quindi sull'attenta analisi che la determina e quindi si interviene su più fronti (alimentare, farmacologico, stile di vita , rieducazione fisiatrica ecc). Oltre ai prodotti comunemente usati, si può fare uso di farmaci "procinetici" che stimolano la peristalsi (dove la stessa risultasse ridotta) e sostanze con il potere di trattenere più acqua nelle feci.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

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