Bruciore di stomaco persistente

Buongiorno. è la seconda volta in poco tempo che mi rivolgo a questo sito per un consulto, purtroppo questo periodo è altalentante dal punto di vista della salute!
Le espongo il mio problema. Da inizio agosto fino ad inizio settembre sono stata sottoposta ad una terapia antibiotica per os e antinfiammatoria (oki in maniera discontinua) per una patologia ORL; inizialmente senza protettori gastrici, inseriti solo durante l'ultima settimana di trattamento. Dopo questo mese sono seguiti 10 giorni di terapia con antinfiammatorio Serrados Forte+ Flubrevix, senza gastroprotettore.
Qualche giorno dopo la fine della terapia, quindi circa un mese fa, ho avuto una forte faringite con bruciore, soprattutto notturni. Autonomamente ho iniziato ad assumere pantoprazolo 20 mg per una settimana; in seguito sono stata dal medico per consigli sulla terapia e lui mi ha risposto di usare un IPP fino alla durata dei sintomi. Non ha specificato né posologia, né tipo di IPP. Ora ho iniziato ad assumere pantoprazolo 40 mg (sono alla 2 compressa di 14 presenti nella scatola), ancora in autonomia. Avverto il bruciore soprattutto dopo i pasti, e le eruttazioni sono più frequenti.
Vorrei evitare un'ulteriore visita dal medico di base e dagli specialisti, visto che come ho riferito in questo periodo ho fatto moltissime visite (e non nutro così fiducia nel mio medico di base, visto che la terapia antibiotica da lui prescritta si è rivelata inutile secondo 2 specialisti ORL).
I sintomi perdurano da un po' ormai, con intensità molto variabile nei diversi giorni, ma temo che sia per errori nella cura piuttosto che per qualcosa di grave (ho 23 anni, donna, e non ho mai avuto problemi gastrici in precedenza; non fumo).
Vorrei sapere secondo lei come dovrei comportarmi in questo periodo: la terapia secondo lei è appropriata? Cosa aggiungere/modificare?
Infine, un'altra domanda. Assumo anche una pillola anticoncezionale EP; durante tutto questo tempo ho protetto i miei rapporti, ma vorrei chiederle se effettivamente gli IPP Interferiscono con l'azione contraccettiva, anche se presi a distanza di ore.
La ringrazio infinitamente per la disponibilità.
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
La terapia è appropriata per i sintomi da reflusso. Si potrebbe aggiungere qualche antiacido. Nessuna interferenza con in contraccettivi.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
I PPI non interferiscono con la pilloa.

Ha eseguito una gastroscopia?

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la pronta e cortese risposta.
Non ho mai eseguito una gastroscopia perché questi sono i primi problemi gastrici che ho avuto; non mi è stata indicata come un esame necessario a questo punto della sintomatologia (ad es, non ho mai avuto vomito o vomito ematico). Non vorrei eseguire questo esame fino a che possa essere considerato superfluo: ho già perso molte giornate lavorative e ho pagato diverse visite specialistiche in quest'ultimo periodo. Inoltre, per quanto posso capire, il quadro più probabile sarebbe gastrite, probabilmente dovuta ai farmaci che ho assunto il mese scorso.
So che ogni caso clinico deve essere valutato singolarmente, ma vorrei porvi altre domande sulla terapia: una volta iniziata la somministrazione anche di antiacidi (con la posologia standard indicata sul bugiardino) dopo quanto i sintomi dovrebbero sparire? In altre parole, dopo quanto tempo sarebbe per me opportuno approfondire la questione se questa non si risolve con antiacidi, PPI, alimentazione adeguata?
Infine, ancora una volta vi chiedo cortesemente se c'è interazione tra pillola EP e antiacidi.
Vi ringrazio in anticipo per la pazienza
[#4]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Cara giovanissima,

la sua patologia appare, con i limiti della distanza,
essere il reflusso gastroesofageo.

Come le ho già scritto
"I PPI (e, aggiungiamo, gli antiacidi) non interferiscono con la pillola."


Queste sue affermazioni non sono condivisibili:

<<Vorrei evitare un'ulteriore visita dal medico di base e dagli specialisti>>

<<Ora ho iniziato ad assumere pantoprazolo 40 mg (sono alla 2 compressa di 14 presenti nella scatola), ancora in autonomia.>>

Purtroppo non può e nè le consiglio di autogestirsi!

... deve necessariamente affidarsi ad un medico di sua fiducia che le consigli, dopo valutazione diretta, terapia nei tempi e nei modi adeguati.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, il medico di base mi ha soltanto detto di continuare gli IPP Per tutta la durata dei sintomi, escludendo esami più approfonditi ("in autonomia" nel senso che ho scelto io il pantoprazolo invece che altri IPP). Eventualmente questo discorso si può applicare agli antiacidi, che non mi sono stati consigliati, ma che non ho ancora mai assunto. Riformulando la domanda: visto che le mie condizioni non sono cambiate dall'ultima visita, dopo quanto tempo l'assenza di risposta in terapia sottolinea una condizione da rivalutare? Insomma, quanto durano in media questi sintomi?
Mi rendo conto che non sono un medico, e che in internet non ci sono le condizionii per una visita ma solo per un consulto da affiancare al resto; voglio comunque evitare visite superflue, ovvero andare dal medico per sentirmi ripetere le stesse terapie, avendo una idea delle tempistiche necessarie alla soluzione di queste patologie,ovviamente in media.
Grazie
[#6]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Cara ragazza,
continuo a dissentire dal suo modo di approcciare il problema:
<<nel senso che ho scelto io il pantoprazolo invece che altri IPP>>
<<avendo una idea delle tempistiche necessarie>>

... spero di essere capace di spiegare meglio cosa intendo:

... i sintomi reflussori
(laddove la mia ipotesi diagnostica, formulata con i limiti del consulto online, sia confermata da un collega esperto e valido)
non hanno tempistiche e manifestazioni omologabili, standardizzabili,
bensì possono avere durata variabile (mesi) e la terapia può essere altrettanto lunga!

Prendendo spunto da quanto scrive
<<Mi rendo conto che non sono un medico...>>

la invito anch'io ad evitare <<visite superflue>>
ma deve rivolgersi ad uno, ed uno solo, medico esperto di sua fiducia!
[#7]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Visto che il suo medico ha condiviso la terapia con gli IPP, credo 20-30 giorni possano essere considerati un periodo adeguato per capire se la terapia sia efficace o meno. Dopo sarà il suo medico o il gastroenterologo a proporre la strategia successiva (cambio/integrazione della terapia, gastroscopia, ecc.).

Cordialmente


[#8]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio ancora una volta entrambi i dottori per la disponibilità. Ascolterò i vostri consigli.
Buona serata.