Reflusso gastro-duodeno-esofageo

Gent.mi medici,
volevo sapere qual è la terapia più efficace contro il reflusso biliare, anche quando questo va a interessare l'esofago.
Mi spiego meglio: ho letto da diverse parti che mentre la mucosa dello stomaco è in parte in grado di rispondere a un innalzamento del pH gastrico dovuto a un reflusso biliare, quella dell'esofago è invece più delicata.
Fra i farmaci abitualmente prescritti, vi è qualcuno in grado di proteggere la mucosa esofagea?

Non so se la mia interpretazione è corretta, ma fra i farmaci che conosco e che vengono usati per tamponare gastriti e reflusso vi sono:
- il Magaldrato, che è in grado, almeno in parte, di complessare i succhi biliari.
- il Sucralfato, che protegge la mucosa gastrica creando una sorta di rivestimento e inoltre funge anch'esso da complessante dei succhi biliari.
- il Sodio Alginato, che riveste la mucosa gastrica.
Immagino che il Sodio Alginato sia molto efficace per le gastriti acide, non per quelle alcaline, mentre Magaldrato e Sucralfato dovrebbero essere più idonei a questo scopo.
Questi farmaci proteggono anche la muscosa esofagea? O ne
esistono altri che sono ancora più efficaci?

Quali altri farmaci e/o integratori potrebbero essere utili per controllare il reflusso e la quantità di succhi biliari che vanno a finire nello stomaco? Colestiramina, Acido Ursodesossicolico, Domperidone, Clebopride,
Trimebutina maleato + Medazepam o degli Integratori alimentari ad azione procinetica potrebbero andar bene o ne esistono degli altri?
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre delucidazioni in proposito.
Cordiali saluti,
[#1]
Dr. Carmelo Favara Gastroenterologo 866 30 2
Noto che lei conosce più farmaci di un medico (scherzo naturalmente). la protezione dell'esofago avviene solo diminuendo il numero dei reflussi, migliorare, se alterata, la motilità e la capacità difensiva dell'esofago.
Quindi nella MRGE bisogna bloccare i reflussi sia acidi che alcalini (il sodio alginato lo trovo ottimo), per chelare la bile gastrica ok il sucralfato. se c'è un'alterazione della motilità ok il domperidone a tutto questo aggiungerei stile di vita adeguato (evitare fumo e alcool che diminuiscono le difese dell'esofago) e alimentazione adeguata.
Spero di essere stato chiaro e a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
la saluto

Dr. Carmelo Favara
www.gastroenterologi.altervista.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. Favara,
non sono un medico ma ho cercato di informarmi un po' sulla patologia, sui farmaci e sul loro meccanismo d'azione. Io no ho mai fumato e il consumo di alcolici è occasionale (1-2 volte al mese) e limitato (un bicchiere di birra, mezzo bicchiere di vino al massimo). Non bevo caffè, menta, non mangio fritti, cerco di essere salutista. Nonostante tutto da un anno mi trascino questo problema. A novembre dell'anno scorso feci una gastroscopia che riscontrò la presenza di un lago biliare. La mucosa gastrica era leggermente eritomatosa, il cardias beante, i villi appiattiti. Non vi era segno di H. pylori e non sono celiaco. L'endoscopista mi prescrisse degli IPP, un integratore con azione procinetica e il Magaldrato, ma la terapia non funzionò. I sintomi si alleviarono, solo leggermente, assumendo boldo, genziana e malva. Un gastroenterologo mi "visitò" senza neanche guardarmi in faccia dicendomi di proseguire con gli IPP e il Magaldrato. Vista l'inefficacia della terapia mi rivolsi a un altro gastroenterologo che mi diagnosticò una pirosi funzionale (o al limite di una NERD) e, a suo avviso, il lago biliare era dovuto al fatto che mi ero sottoposto a gastroscopia in tarda mattinata, dopo quindici ore di digiuno. Riscontrò la presenza di aria nello stomaco e nell'intestino e, dopo avermi prescritto una terapia massiccia a base di IPP mattina e sera, Trimebutina e Medazepam e Domperidone, concluse che la pirosi era dovuta a qualcosa che non aveva niente a che vedere con lo stomaco e che vi era una forte componente nervosa in tutto ciò. Pertanto abbandonai gli IPP e non assunsi più niente, ma il malessere non è mai sparito del tutto. Ultimamente ho avuto diversi episodi di reflusso, sento sempre la gola calda e ho dolori all'addome superiore (sotto le costole), al petto e alla schiena. Nonostante dorma con i piedini del letto rialzati mi sveglio sempre con questa condizione di malessere e durante il giorno la avverto spesso anche dopo mangiato o quando resto troppo tempo a digiuno. Inoltre avverto la fastidiosa sensazione di aria nello stomaco e nell'intestino. Sto utilizzando il sodio alginato ma non sembra darmi alcun beneficio. Durante gli spasmi più dolorosi assumevo la ranitidina, ma è comunque un farmaco che agisce sui recettori protonici, quindi sono portato a sospettare che non abbia alcuna azione su eventuali succhi biliari. Mi scuso per essermi dilungato e volevo chiederLe due cose, se ciò non Le arreca troppo disturbo:
- è più probabile che il lago gastrico biliare fosse dovuto alla condizione di digiuno o a un reflusso?
- i sintomi che avverto possono essere tipici di una gastrite alcalina, di una gastrite acida oppure sono da ricercare altrove (problemi metabolici, di malassorbimento, eventuali agenti patogeni, malfunzionamento di altri organi, problemi nervosi)?
- è il caso di sottopormi a una nuova gastroscopia oppure a pHmetria e/o manometria e/o RX con mezzo di contrasto?
- che dieta e terapia dovrei seguire per il reflusso biliare?
Mi scusi se sono stato logorroico. La ringrazio per l'attenzione e per la pazienza.
cordialmente
[#3]
Dr. Carmelo Favara Gastroenterologo 866 30 2
Stia sereno è stato molto chiaro. Alla luce delle cose che scrive io le consiglierei di eseguire una pH-metria e quindi così si riesce a capire se lei soffre di reflusso acido o alcalino o misto e successivamente alla luce del risultato si vedrà cosa fare.
la saluto e sempre a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
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