Cirrosi epatica scompensata complicata da ernia ombelicale

Gent.mi professionisti, scrivo per chiedere un parere relativo alla seguente situazione. Mia madre(63 anni) è affetta da qualche anno da cirrosi epatica di tipo farmacologico. Nel 2013 trattata tramite chemioterapia per linfoma non Hodgking allo stomaco e nel 2015 trattata con le stesse terapie per recidiva al polmone. Segue regolarmente i controlli in ematologia che per ora hanno dato un buon riscontro, infatti il linfoma sembra non essere più presente. Presente inoltre una forte neuropatia a seguito di trattamento chemioterapico ed ha un soffio al cuore oltre ad un ernia ombelicale piuttosto grande. Da aprile presenta un peggioramento anche dovuto a principio di coma epatico per accumulo di ammonio. Ho parlato con i gastroenterologi dell'ospedale dove è seguita, che però non mi hanno dato speranze, nel senso che in questa condizione non è possibile per mia madre affrontare un intervento chirurgico di alcun genere ne per togliere l'ernia ne per un trapianto di fegato, in quanto potrebbe non superarlo. Tutto ciò premesso da figlia non voglio smettere di sperare e chiedo se vi sono ipotesi per poter migliorare la situazione, pur cosciente del fatto che guarire non sarà possibile. I Vs. colleghi che la seguono sono davvero bravi, seri ed umani tuttavia nel mio cuore spero che ci sia qualche probabilità che loro non conoscono.

Spero in un Vs. cortese riscontro anche perchè la situazione peggiora velocemente.

Vi ringrazio
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29k 1.1k 12
Ci fornisce informazioni troppo scarne per poter dare un giudizio anche solo in forma ipotetica.
Si affidi ai colleghi che hanno in cura sua madre.
Cordialmente!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta. Ho cercato di essere quanto più sintetica possibile ma in effetti ci sono molte informazioni in più. Per quanto più inerente la problematica della cirrosi, vi è stato un ricovero per encefalopatia epatica con focolaio al polmone nel gennaio corrente anno. Ad inizio aprile è stata ricoverata per coma epatico durato una giornata circa in quanto è stato eseguito clistere per abbassare l'ammonio e dopo circa una settimana, ristabilita la situazione è stata dimessa. Dopo circa 15 gg è stata nuovamente ricoverata per versamento ascitico presentando circa 20 kg in più rispetto alla condizione normale di 64 kg, il ricovero è durato circa 5 settimane per riequilibrare i liquidi e monitorare l'ammonio. Durante il ricovero dall'ernia ombelicale(presente già da ormai un anno), è fuoriuscito liquido ascitico per la forte pressione esercitata dallo stesso sull'ernia, la clinica è prontamente intervenuta con l'applicazione di un sacchetto all'ernia per permettere la fuoriuscita del liquido. Ad inizio giugno veniva dimessa in condizioni stazionarie, per quanto si possano definire tali in queste condizioni. Due mercoledì fa, avendo nuovamente accumulato liquido ascitico l'ernia si è trovata in una condizione di compressione ed ha nuovamente perso lo stesso e ho portato nuovamente mamma in ospedale. Attualmente come in precedenza viene trattata con laevolac 2 cucchiai per 3 al di, 1 Kanrenol da 100mg, 1/2 lasix al giorno, 6 compresse di normix al giorno più clistere evacuativo giornaliero con leavolac. Mi creda i medici che la seguono sono davvero bravi tuttavia vivendo noi in una piccola Provincia spero che altri specialisti del settore abbiamo magari affrontato o visto situazioni simili. Ci è stato detto dai medici che la seguono che un intervento anche solo per l'asportazione dell'ernia potrebbe non essere in grado di superarlo ma non voglio credere che per mia madre non ci sia una speranza.
Spero che queste informazioni possano esserle utili e la ringrazio per la risposta che vorrà fornirmi.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29k 1.1k 12
La situazione mi sembra (basandomi solo sul suo racconto) assai compromessa.
L'unica ipotesi (ma potrei dire una stupidaggine non conoscendo il caso) potrebbe essere quella di una correzione chirurgica in anestesia locale durante una fase di compenso.
le confesso che mi sembra una soluzione fantasiosa......
Cordiali saluti!
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio. Cercherò di capire se è una soluzione percorribile.

Cordiali saluti