Il caso che debba rassegnarmi

Salve dottore,
ho 32 anni e premetto che si da bambino ho sempre sofferto con l'intestino, sia per una dispepsia dai 2 ai 5 anni per la quale il dottore mi fece seguire un'alimentazione senza glutine, sia per il mio carattere molto ansioso e tendente all'ipocondria. Premesso questo devo dire che ho sempre convissuto tranquillamente con i mie disturbi che non erano altro che saltuarie diarree notturne e attacchi in seguito a episodi stressanti (esami universitari, colloqui di lavoro, gare sportive). Però sono ormai tre anni che la mia fonte di stress è questo problema, quindi sono caduto in un circolo vizioso. Ora è un mese che presento i seguenti disturbi: a fine dicembre ho avuto l'influenza e il mio dottore mi ha prescritto degli antibiotici e dopo qualche giorno ho iniziato ad avere mal di pancia per diverse mattine (mai diarrea, ma feci molli con presenza di muco) e tre casi di diarrea notturna, ovviamente non tutti i giorni ma dilazionati in più di un mese. Inoltre mi capita che dopo cena (a pranzo nessun problema) abbia problemi a digerire e pancia gonfia e puntualmente la mattina dopo che ho questo disturbo ho mal di pancia. Ho fatto 2 visite specialistiche da gastroenterologi è tutti e due mi hanno confermato la sindrome dell'intestino irritabile, premetto che prima il mio medico mi ha fatto fare la ricerca completa delle feci e ricerca sangue occulto ed è risultato tutto negativo. Inoltre per via del mio lavoro (fonte di altro enorme stress per me) ci fanno ogni anno delle analisi complete sia del sangue e delle urine ed è risultato sempre tutto nella norma. In tutte le visite ho richiesto se era il caso di fare una colonscopia per sicurezza ma tutti me l'hanno sconsigliata perché non persistevano situazioni tali da giustificare un esame così invasivo. Inoltre nel periodo che corre tra un attacco e l'altro ho delle feci caprine. Ora il mio dottore mi ha prescritto dei fermenti lattici (sono 15 giorni che prendo enterolactis plus, 1 capsula la mattina) e devo dire che la situazione era notevolmente migliorata, ma questa mattina ho avuto di nuovo dei disturbi, anche se devo dire che visto che mi sentivo meglio nei giorni precedenti ho abusato di coca cola, patatine fritte e dolci oltre a dei lauti pasti. Tutte le volte che ho avuto queste acutizzazioni si sono sempre risolte nel giro di 1 o 2 settimane mentre ora è più di un mese che si alternano questi disturbi, sto bene qualche giorno e poi ricomincio. Inoltre il dottore mi ha prescritto da più di un anno il Duspatal, che devo dire ha sempre funzionato, ma in quest'ultimo periodo l'ho sospeso (ne prendevo 1 al giorno) perché dopo un pò di ore che lo prendevo (circa 5 o 6 ore) accusavo dei dolori al lato sinistro del colon, ora non so se era il duspatal a procurarmeli o magari era la fine dell'effetto del medicinale stesso. Chiedo scusa se mi sono dilungato ma ci tenevo a spiegare precisamente la mia situazione che ormai sta influendo anche nella mia vita sociale, sono sempre di cattivo umore e la notte dormo male svegliandomi più volte; inoltre da bravo ipocondriaco penso sempre di avere tra le più disparate malattie (rettocolite ulcerosa, morbo di chron o tumore al colon) tutte ipotesi che i dottori che mi hanno visitato non hanno maipreso in considerazione. Comunque vorrei avere da voi qualche consiglio su cosa fare e quale sia la migliore dieta da seguire e se è il caso che debba rassegnarmi e invece di guarire abituarmi a convivere con questi disturbi.
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio infinitamente.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
in assenza di una patologia organica piuttosto che rassegnarsi a convivere con i disturbi, è il caso di adeguare il proprio stile di vita alla suscettibilità dell'apparato gastroenterico.
Ha segnalato la comparsa della sintomatologia o la sua accentuazione in relazione a periodi di stress o ad abusi alimentari. Contenendo i secondi e imparando (con l'aiuto di una consulenza psicologica) a gestire lo stress potrà raggiungere una condizione di benessere.
I farmaci che ha utilizzato sono utili nel breve periodo, per quel che riguarda la dieta l'unico criterio valido è nel riconoscere ed evitare quegli alimenti che individualmente risultano poco tollerati.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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