Gastroscopia

Gentili Dottori,
ho eseguito nel dicembre 2022 gastroscopia di controllo con biopsia, Le conclusioni sono "cardias beante.
Gastropatia antrale iperemica".
Alla biopsia "gastrite non atrofica dell'antro".

Da più di un anno ero sotto terapia con LUCEN e ESOX ONE.

Non essendo stato avvisato dal medico, non ho mai sospeso la terapia prima di fare l'esame.
In più, la mattina dell'esame, ho assunto amoxicillina per la profilassi dell'endocardite.

Stamattina, all'esito del dialogo con un medico della mia città, sono rimasto terrorizzato e non poco.

Secondo questo medico, l'inibitore è in grado di mascherare, quindi in sostanza di non far vedere a occhio nudo all'endoscopista durante l'esame, oltre che alla biopsia, la presenza eventuale di metaplasia, displasia o persino tumori.
In sostanza, mi ha detto chiaramente che non aver sospeso la terapia farmacologica non consente di escludere che io oggi possa avere una di queste patologie che l'endoscopista potrebbe non aver notato di fatto durante l'esame.

Mi chiedo se sia una cosa possibile e vera, di cui nessuno mi ha mai avvertito prima, perché in questo caso dovrei subito ripetere l'esame sospendendo i farmaci, visto che quelli fatti non hanno alcuna attendibilità certa.
Cosa ne pensate?

Devo dire che chi ha eseguito l'esame mi ha detto che l'inibitore non influisce affatto sull'attendibilità dell'esame.
E' la prima volta che sento questa cosa.

Grazie.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
È più corretta l'opinione espressa dal collega che ha effettuato l'esame endoscopico: non c'è un effetto di "mascheramento" così forte su eventuali patologie neoplastiche, pertanto mi sembra ragionevole - alla luce della relazione endoscopica - poter ridurre il "terrore" che le è stato somministrato.
Aggiungo però che una terapia con esomeprazolo protratta oltre i due mesi non ha razionale terapeutico.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
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Gentile Dottore,
grazie della risposta. Purtroppo, sono costretto a questa terapia costante a causa delle mie extrasistoli e l'inibitore è l'unica cosa che le controlla.
Quando lei dice che posso "ridurre" il terrore, significa che gli inibitori non mascherano, oltre alla neoplasia, anche metaplasia o displasia? O non si può escludere del tutto? Mi perdoni, ma ho interpretato la sua risposta in termini non di certezza.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Gli inibitori di pompa non mascherano la metaplasia, ma l'uso prolungato di PPI si associa a maggiore incidenza di metaplasia. Quindi consulterei il suo cardiologo per una terapia corretta nei confronti del disturbo cardiaco in considerazione della definizione ECG del tipo preciso di extrasistoli o della eventualità di sola sintomatologia clinica (palpitazione).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.