Candidosi recidivante, info e consulti

Salve ai dottori di medicitalia,
ormai vi sarete stufati di me e dei miei continui post riguardo la candida, ma visto che siete gentilissimi ho deciso di approfittare di nuovo della vostra appunto gentilezza.
Recentemente è stata riscontrata una candidosi (asintomatica!!!) alla mia ragazza curata con ovuli e lavande, mentre a me è stato dato fluconazolo per os e crema topica locale. Terapia eseguita alla lettera e ora aspettiamo per un sucessivo controllo ginecologico.
La mia domanda comunque è un'altra...
A partire da marzo circa ad oggi è il terzo episodio di candida (il primo sintomatico, il secondo sintomatico e unito a cistite da e. coli mentre il terzo, l'ultimo, asintomatico). Come voi sapete 3 episodi in nemmeno un anno è un numero preoccupante. Alla visita ginecologica completa non è stata alcuna anomalia morfologica e le analisi del sangue sono nella norma inclusi ormoni quali gonadotropine e tiroidei. C'è un altro fatto, ovvero che alla penetrazione lei prova tutte le volte dolore, sarà successo 3-4 volte che sono entrato senza difficoltà. Il dolore è abbastanza intenso ma dopo 1-2 minuti di rapporto sparisce e lei prova normlamente piacere. Il ginecologo ha imputato tutto questo alla candida, ma mi permetto di contraddirlo visto che anche a patologia debellata il dolore persiste ed è comunque sempre stato presente. Inizialmente ho pensato ad una vestibolite, ma non ha dolore persistente/cronico e cmq alla palpazione le zone interessate (piccole labbra e annessi) non solo dolorabili. Al primo rapporto in assoluto non ha avuto perdite ematiche giacchè il suo imene risulta molto elastico, difatti le caruncole rimaste coprono quasi interamente l'orifizio vaginale. Secondo voi questo dolore alla penetrazione a cosa può essere dovuto??? Anomalie morfologiche non ce ne sono altrimenti il ginecologo le avrebbe riscontrate, comorbosità con l'app. digerente (riguardanti, per esempio, il fatto dell'attivazione cronica dei mastociti) le escludo dato che va regolare di corpo e non ha problemi a riguardo ed escluderei (anche se non del tutto) la componente psicologica visto che stiamo insieme da tanto ed abbiamo un'ottima intesa. E' possibile che sia dovuto alla candida anche dopo terapia adeguata? Ho anche pensato ad una alterazione del pH, che magari potrebbe portare alle candide recidivanti, sarebbe opportuno secondo voi effettuare un semplice controllo dello stesso con il tornasole (ovviamente dal ginecologo)?...
Vi prego aiutateci o comunque indirizzateci verso una iter diagnostico...so che non è una patologia grave ma immaginate che OGNI volta che facciamo l'amore io e lei perdiamo molta eccitazione per colpa di questo problema e il tutto ci porta a farlo sempre meno volte...
Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi e mi scuso per la prolissità.

Cordiali saluti.
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Capirà che da un consulto on line è difficile dare un risposta in una situazione del genere in cui il rilievo clinico diretto diviene fondamentale, ma si può provare a proporre ipotesi concrete.

Riguardo al dubbio di una persistenza della candida, si può provare ad eseguire un tampone nel periodo in cui è presente solo il dolore all'inizio della penetrazione.

Altra ipotesi potrebbe essere quella di un'ansia anticipatoria per la paura di riprovare l'esperienza del dolore che porta ad una costrizione iniziale della muscolatura del pavimento pelvico responsabile a sua volta del dolore effettivo, che tende poco dopo a scomparire quando prevale il piacere del rapporto, che si correla al rilassamento della muscolatura.

Dr. Agostino Menditto
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Responsabile U.O. Ginecologia e Ostetricia
Clinica Mediterranea - Napoli

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Utente
Utente
Gentilissimo dottor Menditto la ringrazio per la sua risposta.

In effetti ho anch'io pensato la sua stessa cosa, mi rifesco al fatto di riprovare dolore ecc ma se provassi a parlarne con lei ovviamente, come lei ben sà, direbbe di no e che è rilassatissima!

Comunque a questo punto se il problema persiste credo che la miglior cosa sia uno psicologo, visto che di problemi fisici non ce ne sono...lei che ne pensa dottore?

Ultima cosa: per avere una effettiva "diagnosi" (motivi personali di curiosità) mi consiglia di constatare lo stato di contrattura al prima e al momento della penetrazione?? C'è qualche altro modo?

Grazie mille ancora dottore!!! Buon lavoro
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Un consulto psicologico potrebbe essere appropriato.

Controllare lo stato di contrattura della muscolatura è possibile, ma c'è il rischio di "medicalizzare" un momento di intimità, con conseguenze imprevedibili.
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Utente
Utente
Su questo ha ragione dottore!

Se per favore potesse spiegarmi come effettuare questo controllo in termini pratici gliene sarei molto grato! Le manovre da eseguire, che muscoli palpare ecc...Può parlare anche in termini tecnici senza nessun problema!

Per quanto riguarda il "medicalizzare" ha ragione, starò molto molto attento a non farlo sembrare tale!

Scusi il disturbo e grazie infinite per il consulto!
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Mi permetto di proseguire nella discussione perché so di parlare con uno studente di medicina, affascinato dalla ginecologia.

Per effettuare un testing perineale, inserendo le dita in vagina, è fondamentale la collaborazione della paziente (che in questo caso sarebbe la fidanzata, che non saprebbe di essere paziente nella circostanza).

Consiglio di fare molto attenzione a sovrapporre la sfera professionale a quella personale e sentimentale.
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Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta dottore.

Ovviamente porrò estrema cautela a sovrapporre le due figure come lei ha specificato, dato che un minimo errore può costarmi caro, ma penso di sapere come fare.

Deve sapere dottore che al momento della penetrazione lei, già sapendo del possibile dolore, mette in avanti le mani come per tirarmi indietro. Posso dire che lo fa incosciamente, dato che quando se ne accorge le ritrae. Si tratterà quasi sicuramente di un problema psicologico, ma prima di porre una "diagnosi" di tale importanza vorrei averne la certezza, per questo mi sono rivolto anche a lei. Ovviamente mi affiderò a figure esperte, evitando il solito fai da te che non è in nessuno caso giustificato neanche dal fatto che un pò me ne intendo della materia.

p.s. Ho letto anche il suo minforma sul vaginismo così per curiosità, anche se non penso che lei soffra di questo disturbo. Volevo dirle dottore che penso di aver trovato un piccolo errore di battitura: lei ha scritto contrazione volontaria mentre dovrebbe essere, almeno a quanto so io, una contrazione INvolontaria non controllata dalla donna. Sono sicuro che nella fretta dello scrivere si sia scordato "in", oppure è volontaria e allora ricordo male io: in questo caso la prego di dirmelo. Scusi per la puntualizzazione dottore, ma penso sia abbastanza importante. Comunque non volevo mettere assolutamente in dubbio la sua professionalità, ci mancherebbe! Sono sicuro al 100% che si tratti di un errore di battitura!

Arrivederci e grazie infinite per la risposta!
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
La contrazione è volontaria, in quanto è a carico della muscolatura striata. Se così non fosse, non sarebbe risolvibile con terapie psichiche e/o comportamentali-riabilitative.
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Utente
Utente
Mi permetto di dissentire dottore: non penso ci sia una diretta correlazione tra contrazione volontaria e muscolatura striata, nel senso che la muscolatura striata è contratta solo volontariamente. Così si evince dal suo "in quanto", ma potrei fare molti esempi di patologie dove questo non accade, cioè che si contrae la striata involontariamente, come Parkinson, ipocalcemia ecc. Comunque questo per quanto riguarda la "dubbia" interpretazione della sua frase, per quanto riguarda invece la contrazione volontaria del vaginismo se lei dice così dottore, così è!!

Sa ho sempre un pò di "timore" a contraddire chi ha molta ma molta più esperienza di me, però lo trovo un modo utile per arricchirsi a vicenda...ovviamente io so pochissime cose che lei "non sa" e per contro lei ne sa una miriade che io non so. Quindi ecco anche se siamo a livelli nettamente differenti mi piace confrontarmi. Spero dottore che non se la prenda per questo, ne rimarrei dispiaciuto.

Un cordiale saluto e un ringraziamento sincero per la sua risposta, a presto!
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
La tua precisazione è corretta, in effetti è volontaria in quanto dipende sempre dal sistema piramidale (hai ragione sul Parkinson).
Considera che nel Parkinson non si può recuperare il controllo della muscolatura con una psicoterapia o con una riabilitazione a differenza di quanto avviene nel vaginismo.
Se, durante la visita, si prova ad inserire un dilatatore vaginale ad una donna affetta da vaginismo, questa contrarrà la muscolatura vaginale, ma chiuderà anche le gambe e tenterà di allontanare la mano del medico con le sue. Tutti questi sono movimenti volontari.
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Utente
Utente
Ora è tutto più chiaro, ho finalmente capito! La sua spiegazione è stata sintetica ed esplicativa, proprio come piace a me!!

Grazie infinite dottore per la sua disponibilità, le auguro buon lavoro e....arrivederci al prossimo consulto!

Cordialmente
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