Salpingite bilaterale e persistenza di dolori cronici

buona sera, sono una ragazza di 20 anni, poco più di un anno fa mi è stata diagnosticata una salpingite bilaterale, probabilmente causata da chlamydia e ureaplasma. dopo aver effettuato tutte le cure ho ripetuto le analisi e sono risultata negativa a tutti i batteri e virus comuni. poichè continuavo ad avere dei leggeri fastidi durante i rapporti ho effettuato degli esami più approfonditi (sonoisterografia e salpingografia) che hanno evidenziato un aderenza nell utero e il malfunzionamento della tuba sinistra. ultimamente i dolori durante i rapporti sono aumentati, tanto da renderli molto difficili, e si presetano anche quando ho l'ovulazione dall ovaio sinistro. è possibile che i dolori siano aumentati pur non avendo più infezioni in corso? e che quindi siano dovuti solo ai danni causati dalla chlamydia? il mio ginecologo mi ha detto che l' unico modo per eliminare il dolore sarebbe asportare la tuba e l'ovaia sinistre ma, considerata la mia età, mi ha sconsigliato di eseguire adesso tale operazione. volevo gentilmente sapere se ci sono metodi definitivi alternativi all'operazione per eliminare il dolore o comunque delle soluzioni temporanee diverse dagli antidolorifici nell' attesa di potermi operare. vi porgo in anticipo i miei più sentiti ringraziamenti
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Credo sia opportuna, nel Suo caso, una Laparoscopia diagnostica.
Solo con questa indagine, in parte chirurgica, sarà possibile avere le informazioni più dettagliate possibili sullo stato dei Suoi annessi uterini (tube ed ovaia), oltre a percorrere la possibilità di intervenire anche dal punto di vista terapeutico in loco.

Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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dopo
Utente
Utente
La ringarzio molto per la Sua risposta. vorrei chederle però a cosa si riferisce quando parla di "possibilità di intervenire anche dal punto di vista terapeutico in loco." ed eventuamete quali sarebbero queste possibili terapie...la ringrazio ancora per la Sua disponibilità
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Con la Laparoscopia è possibile accertare, per esempio, la presenza di angolazioni tubariche anomale legate ad aderenze con il peritoneo pelvico, con le anse intestinali del piccolo o del grande intestino, oppure conoscere se è presente una endometriosi pelvica.
In questi casi, l'esame non si fermerebbe solo ed esclusivamente alla parte diagnostica, ma potrebbe proseguire con l'esecuzione di lisi di aderenze (adesiolisi) o con l'asportazione o folgorazione in situ di noduli endometriosici con il risultato finale di un miglioramento delle condizioni anatomiche o, a volte, di una completa "restitutio ad integrum" del quadro clinico.
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