Disturbi atm. è consigliabile un intervento?
Salve.
Nel 2017 mi è stato diagnosticato un disturbo all'ATM, con artrosi dell'articolazione (dopo una prima risonanza statica e dinamica).
Ho iniziato un trattamento seguita da uno specialista gnatologo con bite e attivatori, una serie di esercizi da fare con questi attivatori e dei rialzi in ceramica per ripristinare la corretta occlusione (i denti si erano "consumati").
Con questo trattamento è diminuito notevolmente il problema di emicrania di cui soffrivo da anni.
Secondo il mio dentista/gnatologo, però, la terapia che stavo seguendo aveva smesso di dare i suoi frutti.
Di conseguenza, a distanza di 4 anni mi è stata richiesta una seconda risonanza, il cui esito riferisce:
"Esame eseguito con sequenze T1-pesate, T2-pesate e T2 gradiente a bocca chiusa e in apertura dinamica,
confrontato con precedente del 17.
11.
2017.
Tuttora apprezzabile deformazione artrosica dei condili mandibolari con appuntimento osteofitosico e riduzione
dello spazio articolare temporo-mandibolare.
I dischi articolari sono assottigliati e marcatamente degenerati lussati anteriormente e medialmente.
Con i movimenti di apertura della bocca i dischi articolari permangono lussati anteriormente e l'escursione dei
condili mandibolari discretamente ridotta.
Conclusione: rispetto a precedente controllo RM progressione del quadro di "lock" bilaterale artrosico con
lussazione anteriore dei dischi residui.
"
Come è meglio proseguire?
Il mio dentista suggerisce ortodonzia fissa, la fisioterapista consiglia esercizi per migliorare la posizione dei dischi e il lock.
Può essere una buona soluzione considerare di vedere un chirurgo maxillo-facciale e valutare un possibile intervento per riposizionare i dischi e andare a ristorare per quanto possibile la funzionalità dell'articolazione e agire sull'artrosi?
Ringrazio per la disponibilità.
Nel 2017 mi è stato diagnosticato un disturbo all'ATM, con artrosi dell'articolazione (dopo una prima risonanza statica e dinamica).
Ho iniziato un trattamento seguita da uno specialista gnatologo con bite e attivatori, una serie di esercizi da fare con questi attivatori e dei rialzi in ceramica per ripristinare la corretta occlusione (i denti si erano "consumati").
Con questo trattamento è diminuito notevolmente il problema di emicrania di cui soffrivo da anni.
Secondo il mio dentista/gnatologo, però, la terapia che stavo seguendo aveva smesso di dare i suoi frutti.
Di conseguenza, a distanza di 4 anni mi è stata richiesta una seconda risonanza, il cui esito riferisce:
"Esame eseguito con sequenze T1-pesate, T2-pesate e T2 gradiente a bocca chiusa e in apertura dinamica,
confrontato con precedente del 17.
11.
2017.
Tuttora apprezzabile deformazione artrosica dei condili mandibolari con appuntimento osteofitosico e riduzione
dello spazio articolare temporo-mandibolare.
I dischi articolari sono assottigliati e marcatamente degenerati lussati anteriormente e medialmente.
Con i movimenti di apertura della bocca i dischi articolari permangono lussati anteriormente e l'escursione dei
condili mandibolari discretamente ridotta.
Conclusione: rispetto a precedente controllo RM progressione del quadro di "lock" bilaterale artrosico con
lussazione anteriore dei dischi residui.
"
Come è meglio proseguire?
Il mio dentista suggerisce ortodonzia fissa, la fisioterapista consiglia esercizi per migliorare la posizione dei dischi e il lock.
Può essere una buona soluzione considerare di vedere un chirurgo maxillo-facciale e valutare un possibile intervento per riposizionare i dischi e andare a ristorare per quanto possibile la funzionalità dell'articolazione e agire sull'artrosi?
Ringrazio per la disponibilità.
[#1]
Gentile Paziente, non credo sia possibile valutare il suo caso via rete, senza un esame diretto, basandosi sui referti della RM (che sono peraltro significativi). Il ricorso alla chirurgia rappresenta l'ultima opzione, non priva di rischi, e deve essere decisa con molta prudenza, solo dopo un attento esame clinico, che via rete è impossibile.
Può trovare qualche notizia in più sull'argomento che la riguarda visitando il mio sito internet alla pagina "Patologie trattate-patologia dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Cordiali saluti ed auguri.
Può trovare qualche notizia in più sull'argomento che la riguarda visitando il mio sito internet alla pagina "Patologie trattate-patologia dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#3]
Se ha visitato il mio sito internet come le h suggerito (lo ha fatto?) avrà di certo colto che prescrivo anzitutto una prima fase terapeutica con dispositivo di riposizionamento mandibolare (erroneamente chiamato bite) , che però costituisce solo una terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolare , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia. E' del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente può essere esattamente come quando ha cominciato: successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che chirurgici, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto senza bussola.
Cordiali saluti ed auguri.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che chirurgici, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto senza bussola.
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 16/07/2021.
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