Contagio hiv tagli dita unghie e pellicine sollevate
Gentilissimi Medici,
volevo porvi il seguente quesito: per una persona che ha il vizio di mangiarsi le unghie o di sollevarsi le pellicine sulle dita intorno alle unghie, il rischio di contrarre il virus dell'hiv è elevato se durante la masturbazione sia di un uomo che di una donna chi utilizza le mani ha appunto pelli sollevate o piccole "ferite" (se così si possono chiamare, dovute anche magari all'essersi strappati un pezzettino di unghia) che hanno portato e si sono presentate con arrossamento e bruciore ma senza che ci sia stato un vero e proprio sanguinamento?
Precisando che queste "ferite" possono essere state fatte diverse ore prima della masturbazione, durante la quale ormai la pelle ha già iniziato il processo di rimarginazione, chi possiede queste o qualcosa di simile sulle mani ed entra in contatto con sperma, liquido pre-spermatico o liquido vaginale deve temere di aver contratto il virus? O il contagio avviene solo attraverso dei veri e propri tagli?
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro nella mia richiesta, vi ringrazio anticipatamente anche per l'utilissimo lavoro consultivo che attuate con questo sito.
volevo porvi il seguente quesito: per una persona che ha il vizio di mangiarsi le unghie o di sollevarsi le pellicine sulle dita intorno alle unghie, il rischio di contrarre il virus dell'hiv è elevato se durante la masturbazione sia di un uomo che di una donna chi utilizza le mani ha appunto pelli sollevate o piccole "ferite" (se così si possono chiamare, dovute anche magari all'essersi strappati un pezzettino di unghia) che hanno portato e si sono presentate con arrossamento e bruciore ma senza che ci sia stato un vero e proprio sanguinamento?
Precisando che queste "ferite" possono essere state fatte diverse ore prima della masturbazione, durante la quale ormai la pelle ha già iniziato il processo di rimarginazione, chi possiede queste o qualcosa di simile sulle mani ed entra in contatto con sperma, liquido pre-spermatico o liquido vaginale deve temere di aver contratto il virus? O il contagio avviene solo attraverso dei veri e propri tagli?
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro nella mia richiesta, vi ringrazio anticipatamente anche per l'utilissimo lavoro consultivo che attuate con questo sito.
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Salve,
nelle malattie infettive si consigliano dei percorsi che si configuarano come comportamenti atti ed evitare il rischio di contagio. Non è che ci sia un regolamento con miliardi di postille che configurrano anche le più strane ipotesi possibili dandone una stima probebilistica in termini di contagio.
In generale, porre la propria cute ferita a contatto con liquidi corporei altrui è un comportamento a rischio. La probabilità, poi, è assolutamente non valutabile. Ho conosciuto, per esempio, pazienti donne che hanno fatto sesso non protetto col proprio marito sieropositivo (non dichiarato, è ovvio) ed hanno sieroconvertito dopo oltre 20 anni, e persone che hanno sieroconvertito solo dopo una settimana di bagordi. Come vede non ci sono regole, ma solo comportamenti più o meno a rischio.
Sperando di essere riuscito a comunicarle quello che deve essere prima di tutto un atteggiamento mentale, le faccio cari saluti
nelle malattie infettive si consigliano dei percorsi che si configuarano come comportamenti atti ed evitare il rischio di contagio. Non è che ci sia un regolamento con miliardi di postille che configurrano anche le più strane ipotesi possibili dandone una stima probebilistica in termini di contagio.
In generale, porre la propria cute ferita a contatto con liquidi corporei altrui è un comportamento a rischio. La probabilità, poi, è assolutamente non valutabile. Ho conosciuto, per esempio, pazienti donne che hanno fatto sesso non protetto col proprio marito sieropositivo (non dichiarato, è ovvio) ed hanno sieroconvertito dopo oltre 20 anni, e persone che hanno sieroconvertito solo dopo una settimana di bagordi. Come vede non ci sono regole, ma solo comportamenti più o meno a rischio.
Sperando di essere riuscito a comunicarle quello che deve essere prima di tutto un atteggiamento mentale, le faccio cari saluti
Luigi Mocci MD
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 26k visite dal 05/05/2011.
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