Perché è necessario l'ecg per l'idoneità alla pratica non agonistica dello sport?
La mia ragazza si è iscritta in palestra, le hanno richiesto il certificato non agonistico per il quale ho scoperto essere necessario l'ECG.
Mi chiedo quale sia il senso di questa legge e come possa un tale esame non essere definito "inutile".
Per me lo è sotto tutti i punti di vista: per prima cosa, una persona che si iscrive in palestra pratica un'attività sportiva controllata e sta semplicemente facendo del bene a se stessa.
E poi non mi sembra che siano richiesti certificati medici a chi decide di praticare attività ben più rischiose, come stare tutto il giorno seduto in poltrona o mangiare cibo spazzatura.
Mi risulta che all'estero, in quasi tutte le circostanze, non sia richiesto alcun esame nemmeno per l'agonismo, mentre noi italiani dobbiamo farne svariati, anche qui non si sa bene con che logica visto che gli sportivi agonisti hanno molta più cognizione di causa di chiunque esca di casa propria indossando un paio di scarpe e decidendo di correre una maratona da solo, cosa che può tranquillamente fare anche senza certificati, oppure, come ho detto prima, di chi sta seduto tutto il giorno in poltrona.
Sicuramente le ragioni di questa scelta non vanno a favore degli atleti né del sistema sanitario, né della promozione dello sport perché o è un deterrente (un'ulteriore tassa da pagare) oppure è un peso (esame inutile) per il SSN.
Senza entrare nel merito di burocrazie e assicurazioni varie, c'è una ragione culturale?
Lo sport, in Italia, è ancora visto come fonte di pericoli per la salute della persona, perché magari durante la data manifestazione muore un calciatore, un tennista o un pallavolista e si fanno i titoloni sui giornali, anche se è statisticamente provato che i numeri di queste morti sono di molto inferiori rispetto a un campione confrontabile di non sportivi?
Grazie per l'attenzione.
Mi chiedo quale sia il senso di questa legge e come possa un tale esame non essere definito "inutile".
Per me lo è sotto tutti i punti di vista: per prima cosa, una persona che si iscrive in palestra pratica un'attività sportiva controllata e sta semplicemente facendo del bene a se stessa.
E poi non mi sembra che siano richiesti certificati medici a chi decide di praticare attività ben più rischiose, come stare tutto il giorno seduto in poltrona o mangiare cibo spazzatura.
Mi risulta che all'estero, in quasi tutte le circostanze, non sia richiesto alcun esame nemmeno per l'agonismo, mentre noi italiani dobbiamo farne svariati, anche qui non si sa bene con che logica visto che gli sportivi agonisti hanno molta più cognizione di causa di chiunque esca di casa propria indossando un paio di scarpe e decidendo di correre una maratona da solo, cosa che può tranquillamente fare anche senza certificati, oppure, come ho detto prima, di chi sta seduto tutto il giorno in poltrona.
Sicuramente le ragioni di questa scelta non vanno a favore degli atleti né del sistema sanitario, né della promozione dello sport perché o è un deterrente (un'ulteriore tassa da pagare) oppure è un peso (esame inutile) per il SSN.
Senza entrare nel merito di burocrazie e assicurazioni varie, c'è una ragione culturale?
Lo sport, in Italia, è ancora visto come fonte di pericoli per la salute della persona, perché magari durante la data manifestazione muore un calciatore, un tennista o un pallavolista e si fanno i titoloni sui giornali, anche se è statisticamente provato che i numeri di queste morti sono di molto inferiori rispetto a un campione confrontabile di non sportivi?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Buongiorno,
Capisco che le dispiaccia spendere del denaro per pagare degli accertamenti sanitari. Le do pienamente ragione circa il fatto che lo sport (o meglio l'attività fisica facciano bene, se fatti bene). È nel giusto quando dice che in altri paesi non siano previsti accertamenti obbligatori neanche per l'agonismo.
Va però tenuto conto del fatto che in Italia, grazie agli accertamenti obbligatori, il fenomeno della morte cardiaca improvvisa nei campi sportivi è di misura molto, ma molto minore che in altri paesi.
Il concetto filosofico che sta dietro l'obbligo è riassumibile nell'articolo della costituzione il quale prevede che lo stato abbia cura della salute dei cittadini. In altri paesi la tutela della salute è considerata fatto privato (fino al punto di non prevedere un'assistenza pubblica). In questa ottica la visita medico-sportiva di idoneità rappresenta un importante presidio di medicina preventiva permettendo di individuare patologie per loro natura del tutto silenti in assenza di esami specifici.
Capisco che le dispiaccia spendere del denaro per pagare degli accertamenti sanitari. Le do pienamente ragione circa il fatto che lo sport (o meglio l'attività fisica facciano bene, se fatti bene). È nel giusto quando dice che in altri paesi non siano previsti accertamenti obbligatori neanche per l'agonismo.
Va però tenuto conto del fatto che in Italia, grazie agli accertamenti obbligatori, il fenomeno della morte cardiaca improvvisa nei campi sportivi è di misura molto, ma molto minore che in altri paesi.
Il concetto filosofico che sta dietro l'obbligo è riassumibile nell'articolo della costituzione il quale prevede che lo stato abbia cura della salute dei cittadini. In altri paesi la tutela della salute è considerata fatto privato (fino al punto di non prevedere un'assistenza pubblica). In questa ottica la visita medico-sportiva di idoneità rappresenta un importante presidio di medicina preventiva permettendo di individuare patologie per loro natura del tutto silenti in assenza di esami specifici.
Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in
[#2]
Utente
Bisogna essere davvero fantasiosi per non riconoscere che si tratta di un esame inutile, che è un costo inutile per chi lo paga di tasca propria oppure un peso per il SSN per chi ha l'esenzione.
I paradossi si sprecano: ad esempio, non è previsto alcun obbligo di certificazioni, esami o "patenti" per chi fa attività fisica al di fuori delle strutture, quindi se io per assurdo mi rifiuto di fare l'ECG oppure, ancor peggio, lo faccio e mi vedo negata l'idoneità, posso tranquillamente mettermi un paio di scarpe da corsa o anche dei tacchi a spillo, uscire di casa e correre la maratona, poi 100km in bicicletta o una bella nuotata in mare aperto.
Ma soprattutto non è previsto alcun esame obbligatorio per chi NON fa attività fisica, per chi fuma, per chi mangia, per chi sta seduto in poltrona da mattina a sera.
L'ECG non sarebbe forse più utile a chi non pratica sport, dato che oltre che dalla morte improvvisa per infarto - che, statisticamente, mi sono documentato, colpisce molto di più la popolazione generale e soprattutto quella di non sportivi, rispetto a quella degli sportivi agonisti - potrebbero essere salvati da moltissime altre patologie, improvvise, croniche, presenti e future, causate dalla vita sedentaria?
I paradossi si sprecano: ad esempio, non è previsto alcun obbligo di certificazioni, esami o "patenti" per chi fa attività fisica al di fuori delle strutture, quindi se io per assurdo mi rifiuto di fare l'ECG oppure, ancor peggio, lo faccio e mi vedo negata l'idoneità, posso tranquillamente mettermi un paio di scarpe da corsa o anche dei tacchi a spillo, uscire di casa e correre la maratona, poi 100km in bicicletta o una bella nuotata in mare aperto.
Ma soprattutto non è previsto alcun esame obbligatorio per chi NON fa attività fisica, per chi fuma, per chi mangia, per chi sta seduto in poltrona da mattina a sera.
L'ECG non sarebbe forse più utile a chi non pratica sport, dato che oltre che dalla morte improvvisa per infarto - che, statisticamente, mi sono documentato, colpisce molto di più la popolazione generale e soprattutto quella di non sportivi, rispetto a quella degli sportivi agonisti - potrebbero essere salvati da moltissime altre patologie, improvvise, croniche, presenti e future, causate dalla vita sedentaria?
[#3]
Pensi, non è richiesto l'ecg neanche a chi vuole buttarsi da 5 piano!
È evidente che Lei non intende recedere dalle sue idee né, tantomeno, mettersi in discussione.
Se il suo intento è quello di esprimere un'opinione basata sul preconcetto libero di farlo. Forse, però, sarebbe più opportuna un'altra sede.
È evidente che Lei non intende recedere dalle sue idee né, tantomeno, mettersi in discussione.
Se il suo intento è quello di esprimere un'opinione basata sul preconcetto libero di farlo. Forse, però, sarebbe più opportuna un'altra sede.
Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 14/04/2022.
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