Conseguenze operazione allo stomaco
Salve, diversi anni fa ho subito un’operazione chirurgica comportante una resezione gastroduodenale (asportati ¾ di stomaco), causata da un grave stato di shock emorragico da ulcera duodenale sanguinante. Dopo una lenta convalescenza, le conseguenze sono state croniche poi sul piano alimentare e dei medicinali. Mi spiego meglio. Sul piano alimentare non posso mangiare alcuni cibi che possono provocarmi eruttazioni involontarie o addirittura vomito e ciò mi comporta, purtroppo, disagio sociale e stati d’ansia. Sono più o meno gli stessi alimenti di chi soffre di reflusso gastroesofageo solo che io sono stato operato. Da aggiungere che recentemente è sopraggiunto anche un nuovo episodio, ovvero in fase di digestione molto difficoltosa, dapprima ho un fastidio allo stomaco (tipo acidità/gastrite) e poi successivamente (dopo mezz’ora circa) un’impellente manifestazione di urinare che poi fortunatamente termina il problema. Per quanto riguarda i medicinali invece sono costretto a prendere solo ed esclusivamente quelli che non contengono i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Vorrei avere qualche consiglio in generale e poi, cosa per me molto importante in quanto precario, in base a tutte le problematiche descritte, potrei ottenere un riconoscimento del grado di handicap ai sensi della legge 104/92, per usufruire almeno dell’iscrizione alle liste speciali del collocamento ? Ringrazio sin da ora per le risposte.
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Gent. Utente 131115,
chiaramente le spetta un riconoscimento in termini di invalidità civile e di legge 104.
Come ha prospettato lo specialista gastroenterologo prima di me il problema descritto manca, anche sotto il profilo medico legale, di alcune specificazioni, del tipo che solitamente soggetti che hanno il suo stesso quadro morboso manifestano a distanza di tempo (variabile) altri quadri patologici (sindromi da malassorbimento, etc.) che influiscono notevolmente sulla valutazione medico legale.
In definitiva, il consiglio iniziale è di mostrarci (al medico legale ed allo specialista clinico) esami e visite recenti prima di intraprendere qualunque richiesta alle commissioni medico legali competenti.
In secondo luogo (sperando di no) soffre di altre patologie?
Da ultimo, quali sono le sue mansioni lavorative?
Buona giornata
chiaramente le spetta un riconoscimento in termini di invalidità civile e di legge 104.
Come ha prospettato lo specialista gastroenterologo prima di me il problema descritto manca, anche sotto il profilo medico legale, di alcune specificazioni, del tipo che solitamente soggetti che hanno il suo stesso quadro morboso manifestano a distanza di tempo (variabile) altri quadri patologici (sindromi da malassorbimento, etc.) che influiscono notevolmente sulla valutazione medico legale.
In definitiva, il consiglio iniziale è di mostrarci (al medico legale ed allo specialista clinico) esami e visite recenti prima di intraprendere qualunque richiesta alle commissioni medico legali competenti.
In secondo luogo (sperando di no) soffre di altre patologie?
Da ultimo, quali sono le sue mansioni lavorative?
Buona giornata
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
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a mio parere non ha diritto al riconoscimento dell'handicap grave ai sensi della L. 104 (comma 3 art. 3).Per quanto riguarda il riconoscimento dell'invalidità civile, provi a fare la domanda all'ASL di residenza ed allegi la documentazione di eventuali altre patologie, il minimo per il collocamento mirato è il 46%.
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 02/10/2009.
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