Visite senza certificati ,salassi,visite gratuite fantasma
vorrei gentilmente avere qualche informazione su due fatti molto vistosi e concretissimi di malpractice.mi capita che dopo una serie interventi nasali e dentali,mi rivolgo a professionisti e diverse volte o non voglion scrivere nulla.qualcuno e' arrivato a visitarmi in ospedali o altre sedi senza scrivere nulla,e a volte non facendo neppure pagare.per ovvie motivazioni di disagio a refertatre cose invece molto gravi sostenute a voce anche piuttiosto pesanrti.allora come dobbiamo fare?capitati professionisti molto noti che o ci salassan e quindi non possiamo fare altre cento visite a questo costo,pero'forse ci occorron per salute.altri non facendo neppure una carta con vari stratagemmi e qualche diplomazia, ci indirizzan a voce da un altro.cosi'e'impossibile dar loro ogni cgenere di responsabilita'.che cosa dobbiamo fare?andare in giro dai medici coin telecamere e registratori o sempre supertestimoni?pare brutto,scorretto. capita anche che in alcune strutture dinanzi a errori grossolani scrivan alcune parole molto molto evasive e a volte eludon completamente dal principale disturbo se viene da malpreactice,o anche un piccolo disguido.in un ospedale io ho avuto carte con scritte di cose che giravan intorno al fatto lesivo evidentissimo.un corpo estraneo che di fatto han dovuto rimuovere.non volevan scriverlo.gli argomenti eran su piccoli eventi stesso distretto corporeo ma non era il problema denunciato.i fogli in ospedale io li potevo leggere solo uscito fuori da stanza medica.a volte ho lamentato forti disturboi gastologici per prescrixzioni antidolorifici,e ho trovato scritto l esatto opposto.il paziente non lamenta disturbi di gastro... e nuova prescrizione antidolorifici.invece mi pare dovesser scrivere urge rimuover corpo estraneo;?!qualcuno lo scriveva,ma con tremila raggiri.bisogna andare per forza con testimoni?e sui denrtisti o ortodonzie capitato di peggio.mancan certificati di consensi infotrmati,oppure a cose avvenute,cambiamenti terapie con evidenti pegiioramenti,o sbagli,anche ammessi,ma solo a voce!come puo difendersi un paziente contro verbali certi di tutto quel che viene cambiato?in ortodonzia un povero ignorante ,se sbaglian terapia o loa peggioran,non puo difendersi,.se uno invece sa alcune nozioni deve tacere esser modesto per non offendere.un consiglio grazie
[#1]
Spett.le Utente,
ho dato di recente risposta ad un quesito molto simile al Suo:
https://www.medicitalia.it/consulti/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/254673-difficilissimo-disumano-trovare-rimedio-per-esiti-malasanita.html
Anche nel Suo caso, la risposta è la medesima:
se si vuole evitare di incorrere nei problemi che Lei riferisce, è indispensabile rivolgersi a professionisti di provata serietà e competenza.
Per quanto già successo, riuscendo a documentare gli errori, dovrebbe rivolgersi con la documentazione in Suo possesso ad un medico legale della Sua zona, e far valutare se esistono i presupposti concreti per un'azione di colpa medica.
Distinti Saluti.
ho dato di recente risposta ad un quesito molto simile al Suo:
https://www.medicitalia.it/consulti/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/254673-difficilissimo-disumano-trovare-rimedio-per-esiti-malasanita.html
Anche nel Suo caso, la risposta è la medesima:
se si vuole evitare di incorrere nei problemi che Lei riferisce, è indispensabile rivolgersi a professionisti di provata serietà e competenza.
Per quanto già successo, riuscendo a documentare gli errori, dovrebbe rivolgersi con la documentazione in Suo possesso ad un medico legale della Sua zona, e far valutare se esistono i presupposti concreti per un'azione di colpa medica.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Gentile utente,
i problemi che lei solleva sono molti e complessi e riguardano la sfera dei corretti rapporti fra medico e paziente, che il Codice Deontologico dei medici chirurghi ed odontoiatri considera in maniera precisa in più di un articolo. Il medico è tenuto al rispetto di questo codice. Per quanto riguarda la chiarezza e la trasparenza dei rapporti professionali le riporto i seguenti articoli
Art. 21 - Documentazione clinica -
Il medico deve, nell'interesse esclusivo della persona assistita, mettere la documentazione clinica in suo possesso a disposizione della stessa, o dei suoi legali rappresentanti, o di medici e istituzioni da essa indicati per iscritto.
Art. 22 - Certificazione -
Il medico non può rifiutarsi di rilasciare direttamente al cittadino certificati relativi al suo stato di salute.
Il medico, nel redigere certificazioni, deve valutare e attestare soltanto dati clinici che abbia direttamente constatato
In altre parole il medico ha il dovere di mettere per iscritto ogni dato che ha rilevato visitando il malato o eseguendo qualunque tipo d'indagine, ogni intervento farmacologico, fisico, chirurgico o di altra natura che ha posto in essere. Il rifiuto è una violazione dei suoi obblighi e il paziente può ottenere soddisfazione rivolgendosi all'Ordine dei Medici della Provincia in cui il medico è iscritto. Nel caso che non si tratti di un rapporto libero professionale, il paziente può rivolgersi anche all'Amministrazione Pubblica per cui il medico opera (ASL, Università, Ministero ecc.)
Inoltre il medico e il dentista sono tenuti a rilasciare preventivi di spesa dettagliati, nonché quietanze (fatture) di tutti gli onorari corrisposti a qualunque titolo. Il medico pubblico, che esegue una prestazione privata, di amicizia in ambiente pubblico (ospedale, poliambulatorio della ASL) non può chiedere alcun compenso al paziente, senza avere problemi con l'Amministrazione di appartenenza, ma è sempre tenuto all'obbligo della certificazione degli atti compiuti, delle prescrizioni eseguite ecc.
Al dovere della certificazione non fa eccezione, ovviamente, il rapporto "intramoenia" che rientra nell'attività privata consentita in ambiente ospedaliero e regolata da apposite norme, anche per quanto riguarda la parte economica e il regime di tassazione del sanitario.
Infine aggiungerei che il medico che ha veramente a cuore il suo paziente, evita di immetterlo in un giro di spese per accertamenti non necessari, oppure fruibili in regime di servizio sanitario nazionale.
La problematica che lei ha sollevato e molto vasta e richiederebbe una disamina molto più lunga e approfondita di questi brevi cenni.
Distinti saluti
i problemi che lei solleva sono molti e complessi e riguardano la sfera dei corretti rapporti fra medico e paziente, che il Codice Deontologico dei medici chirurghi ed odontoiatri considera in maniera precisa in più di un articolo. Il medico è tenuto al rispetto di questo codice. Per quanto riguarda la chiarezza e la trasparenza dei rapporti professionali le riporto i seguenti articoli
Art. 21 - Documentazione clinica -
Il medico deve, nell'interesse esclusivo della persona assistita, mettere la documentazione clinica in suo possesso a disposizione della stessa, o dei suoi legali rappresentanti, o di medici e istituzioni da essa indicati per iscritto.
Art. 22 - Certificazione -
Il medico non può rifiutarsi di rilasciare direttamente al cittadino certificati relativi al suo stato di salute.
Il medico, nel redigere certificazioni, deve valutare e attestare soltanto dati clinici che abbia direttamente constatato
In altre parole il medico ha il dovere di mettere per iscritto ogni dato che ha rilevato visitando il malato o eseguendo qualunque tipo d'indagine, ogni intervento farmacologico, fisico, chirurgico o di altra natura che ha posto in essere. Il rifiuto è una violazione dei suoi obblighi e il paziente può ottenere soddisfazione rivolgendosi all'Ordine dei Medici della Provincia in cui il medico è iscritto. Nel caso che non si tratti di un rapporto libero professionale, il paziente può rivolgersi anche all'Amministrazione Pubblica per cui il medico opera (ASL, Università, Ministero ecc.)
Inoltre il medico e il dentista sono tenuti a rilasciare preventivi di spesa dettagliati, nonché quietanze (fatture) di tutti gli onorari corrisposti a qualunque titolo. Il medico pubblico, che esegue una prestazione privata, di amicizia in ambiente pubblico (ospedale, poliambulatorio della ASL) non può chiedere alcun compenso al paziente, senza avere problemi con l'Amministrazione di appartenenza, ma è sempre tenuto all'obbligo della certificazione degli atti compiuti, delle prescrizioni eseguite ecc.
Al dovere della certificazione non fa eccezione, ovviamente, il rapporto "intramoenia" che rientra nell'attività privata consentita in ambiente ospedaliero e regolata da apposite norme, anche per quanto riguarda la parte economica e il regime di tassazione del sanitario.
Infine aggiungerei che il medico che ha veramente a cuore il suo paziente, evita di immetterlo in un giro di spese per accertamenti non necessari, oppure fruibili in regime di servizio sanitario nazionale.
La problematica che lei ha sollevato e molto vasta e richiederebbe una disamina molto più lunga e approfondita di questi brevi cenni.
Distinti saluti
Dr. Pierluigi DALESSANDRO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 23/12/2011.
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