Quali step ci sono oltre all'accompagnamento?
Buongiorno,
mi trovo in una situazione un po' delicata con mia madre di 80 anni con vari problemi (deterioramento cognitivo vascolare lieve non degenerativo, policitemia, trombosi, tiroidectomia, osteoporosi grave, vari crolli vertebrali e ultimamente una frattura del bacino per caduta dal letto ad inizio giugno).
Abbiamo chiesto l'accompagnamento e tra due mesi ci sarà una risposta, spero positiva dato che non saprei in caso contrario come debba essere ridotta una persona per avere un aiuto dallo stato.
Al momento dopo quasi due mesi di ospedalizzazione è rientrata a casa, non è autosufficiente in quando la frattura è in fase iniziale di riconsolidamento e la muscolatura alle gambe non ha tono e vanno rinforzate.. Ci siamo avvalsi, dopo molta insistenza e direttività ci siamo fatti dire come poter avere dei fondi e l'iter per avere una minima asstenza. Sono da solo con un lavoro da libero professionista che fino ad ora mi ha permesso, grazie ad una minima autosufficienza della mamma, da me supervisionata, di gestirmi bene le mie ore, mio fratello che non abita qui lavora a tempo pieno spesso fuori firenze. Siamo un po' in difficoltà perchè a settembre ricomincerà il lavoro a pieno regime, la mamma non sarà ancora minimamente autosufficiente come qualche mese fa.. e prendere una persona fissa, anche con l'accompagnamento ha dei costi insostenibili.
Possibile che in una nazione tendenzialmente anziana e con delle problematiche sempre più forti relative alla terza età tutte le problematiche relative alla vecchiaia siano demandate al terzo settore e quindi al volontariato sociale (che per quanto apprezzabile ed una manna dal cielo non è spesso specializzato) oppure alle risorse di chi, benestante, può permettersi di spender 800, 900 euro al mese per avere una assistente familiare durante la giornata?
Che si fa in questi casi?
mi trovo in una situazione un po' delicata con mia madre di 80 anni con vari problemi (deterioramento cognitivo vascolare lieve non degenerativo, policitemia, trombosi, tiroidectomia, osteoporosi grave, vari crolli vertebrali e ultimamente una frattura del bacino per caduta dal letto ad inizio giugno).
Abbiamo chiesto l'accompagnamento e tra due mesi ci sarà una risposta, spero positiva dato che non saprei in caso contrario come debba essere ridotta una persona per avere un aiuto dallo stato.
Al momento dopo quasi due mesi di ospedalizzazione è rientrata a casa, non è autosufficiente in quando la frattura è in fase iniziale di riconsolidamento e la muscolatura alle gambe non ha tono e vanno rinforzate.. Ci siamo avvalsi, dopo molta insistenza e direttività ci siamo fatti dire come poter avere dei fondi e l'iter per avere una minima asstenza. Sono da solo con un lavoro da libero professionista che fino ad ora mi ha permesso, grazie ad una minima autosufficienza della mamma, da me supervisionata, di gestirmi bene le mie ore, mio fratello che non abita qui lavora a tempo pieno spesso fuori firenze. Siamo un po' in difficoltà perchè a settembre ricomincerà il lavoro a pieno regime, la mamma non sarà ancora minimamente autosufficiente come qualche mese fa.. e prendere una persona fissa, anche con l'accompagnamento ha dei costi insostenibili.
Possibile che in una nazione tendenzialmente anziana e con delle problematiche sempre più forti relative alla terza età tutte le problematiche relative alla vecchiaia siano demandate al terzo settore e quindi al volontariato sociale (che per quanto apprezzabile ed una manna dal cielo non è spesso specializzato) oppure alle risorse di chi, benestante, può permettersi di spender 800, 900 euro al mese per avere una assistente familiare durante la giornata?
Che si fa in questi casi?
[#1]
Spett.le Utente,
in questi casi (e mi meraviglia che non sia già stato informato) ci si rivolge ai Servizi Sociali del Comune, per ottenere, se ne ricorrono i presupposti, un contributo (regionale o comunale) per l'assistenza al disabile grave.
Tuattavia va precisato che per poter fruire di tale contributo è indispensabile che l'ISEE non superi un determinato importo, e che sia certificata la condizione di disabilità grave, o comunque si rientri nelle previsioni della Legge 104, art.3, comma 3 (stato di handicap in condizione di gravità).
Distinti Saluti.
in questi casi (e mi meraviglia che non sia già stato informato) ci si rivolge ai Servizi Sociali del Comune, per ottenere, se ne ricorrono i presupposti, un contributo (regionale o comunale) per l'assistenza al disabile grave.
Tuattavia va precisato che per poter fruire di tale contributo è indispensabile che l'ISEE non superi un determinato importo, e che sia certificata la condizione di disabilità grave, o comunque si rientri nelle previsioni della Legge 104, art.3, comma 3 (stato di handicap in condizione di gravità).
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 799 visite dal 05/08/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Osteoporosi
L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?