Postumi intervento maxillo facciale

Salve, nel 1991 ho subito un intervento di chirurgia maxillo-facciale, per proglemi di prognatismo mandibolare associato a scarso accrescimento mascellare superiore. E' stata eseguita un'operazione che prevedeva lo "slittamento" indietro della mandibola ed il posizionamento in avanti del palato. Al di la di questo intervento, la sensibilità del labbro inferiore e di una porzione del mento, è notevolmente diminuita. Dapprima il chirurgo parlava di mesi per un completo recupero, poi di anni, non si sa quanti. Fiducioso in queste risposte, non ho avuto la premura di far verificare da un neurologo la situazione. Dopo parecchio tempo però, non vedendo miglioramenti, ho fatto una visita neurologica, che ha confermato la diminuzione della sensibilità senza pero' identificare un preciso motivo, salvo il fatto che era una conseguenza dell'operazione, prevista per un intervento così difficile. Non posso fare risonanze perche' le placche e viti che porto, non mi consentono di fare l'esame. Recentemente, facendo una ortopanoramica per una carie, il dentista ha ipotizzato che una delle viti avesse "colpito" il nervo della mandibola e che questo era, secondo lui, un errore medico. Oltretutto, nel condilo mandibolare destro c'e' una specie di scheggia, un frammento di qualche tipo di cui non ero a conoscenza. Che avessi meno sensibilità lo sapevo, ma non immaginavo si potesse trattare di errore medico, che comunque per ora rimane solo una supposizione. Di certo farò degli esami per verificare questa cosa oltre a far valutare la presenza di quel frammento di cui parlavo. Per quello che riguarda la sensibilità, c'è da dire che negli ultimi due anni è sensibilmente peggiorata, direi quasi che non c'è quasi più. Probabilmente, ai fini di una causa legale, ormai la cosa è andata in prescrizione, ma informandomi presso alcune fonti ho scoperto che i termini decorrono da quando si è a conoscenza del danno. Chiedo cortesemente delucidazioni in merito. Grazie.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente.

Sulla prescrizione.
La prescrizione solitamente è di 10 anni, ma per danni derivanti da fatto illecito, doloso o colposo (artt. 2043 e 2059 del Codie Civile), è di 5 anni (art. 2947 del Codice Civile); se il fatto che ha causato il danno è considerato come reato, il periodo di prescrizione può essere più lungo.
Bisogna vedere, però, come interpretare il concetto di "conoscenza del danno".
Nel suo caso, i disturbi sono cominciati nel 91, ma solo recentemente lei sarebbe venuto a conoscenza che tale disturbo potrebbe essere stato causato da un errore medico.
La sentenza nr 583 delle Sezioni Unite specifica che i termini di prescrizione iniziano a decorrere «non dal giorno in cui il terzo determina la modificazione che produce il danno altrui o dal momento in cui la malattia si manifesta all’esterno, ma dal momento in cui viene percepita o può essere percepita, quale danno ingiusto conseguente al comportamento doloso o colposo di un terzo...».
Pertanto, a mio parere, se lei è venuto a conoscenza del danno nel momento in cui ha fatto l'ortopantomografia, in seguito alla quale le è stato detto di un possibile errore medico, da tale epoca potrebbero partire i termini per la prescrizione.
Le consiglio, però, di consultare un avvocato, per sapere se il suo caso rientra in questa fattispecie.

Sull'errore medico.
Se l'avvocato dovesse confermarle che la richiesta di eventuale risarcimento non è ancora prescritta, deve rivolgersi ad uno specialista in medicina legale, il quale potrà stabilire, di concerto con uno specialista maxillo-facciale, se vi è stato effettivamente un errore medico e se tale errore medico sia o no colpevole; in caso affermativo, potrà procedere alla richiesta di risarcimento.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
chiedo scusa al collega se intervengo, ma ho trattato un caso questo genere. E' necessaria una ben precisa diagnosi di casua per poter endare avanti per vie legali.Se la si ha il discorso è in discesa in caso caontrario , in tutti ic asi, ma in quelli come questo in aprticolare, tutto si presenta teerribilement ein salita.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Dr. Corcelli, la ringrazio per la gentile, esaustiva e veloce risposta. Mi ha fornito preziosi dettagli e chiarito alcuni dubbi. Saluti
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
credo sia il caso di ripetere la mia risposta correggendo una marea di refusi

chiedo scusa al collega se intervengo, ma ho trattato un caso simile. E' necessaria una ben precisa diagnosi di causa per poter andare avanti per vie legali.Se la si ha il discorso è in discesa in caso contrario e questo in particolare, tutto si presenta terribilmente in salita.
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