Riconoscimento l.104/92 art.3 c.3

Egregi dottori,
la mia domanda è finalizzata a capire, a grandi linee e nei limiti del possibile, se una mia richiesta di riconoscimento di legge 104 art.
3 comma 3 avrebbe sufficiente possibilità di accoglimento.
Sono impiegato, ho 62 anni e 36 anni di contributi versati per cui la mia finestra pensionistica si apre solo nel 2028; 5 anni alla pensione, nelle mie condizioni psico-fisiche, sembrano un’eternità.

Premesso che ho già un precedente vecchio verbale della Commissione Provinciale Invalidi Civili datato febbraio 1985 nel quale mi viene accertata un’invalidità del 35% per le seguenti minorazioni: vasta cicatrice deturpante ed estesa a circa i due terzi dell’arto superiore Dx con deficit funzionale dell’arto; Astigmatismo ipermetropico bilaterale; Iperlordosi lombare con deviazione a dx del tratto lombare.

Nel corso degli anni mi sono state diagnosticate altre malattie per le quali non ho mai presentato nessuna domanda di invalidità e, che appunto, mi accingerei a fare solo adesso per il riconoscimento della L.
104 al fine di usufruire dei 3 giorni di riposo ed, eventualmente, del congedo straordinario.

Vi elenco le malattie che attualmente sto curando e che sarebbero oggetto di valutazione da parte della Commissione medica:
Discopatie degenerative nel segmento compreso tra L1 ed L4 ed a livello L5-S1;
Protusione eccentrica laterale e foraminale destra a livello L3-L4.
;
Glaucoma cronico ad angolo aperto bilaterale con deficit campimetrico in terapia con Cosopt e Saflutan;
Cataratta iniziale occhio dx;
Occhio secco;
Forte stato depressivo reattivo in terapia.

Vi chiedo inoltre se quel vecchio verbale del 1985 ha ancora valenza e possa essere esibito alla Commissione Medica,
In attesa di un cortese riscontro, Vi porgo distinti saluti.
[#1]
Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 95
Buongiorno,

considerando le patologie da cui è affetto, non ha i requisiti per ottenere l'handicap grave (art. 3 comma 3).

Cordiali saluti

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, leggo solo adesso e la ringrazio per la celere risposta fornita.
La patologia che più di tutte mi affligge e mi preoccupa per il prosieguo della mia attività lavorativa è la grave depressione reattiva di cui soffro dal 2020 e, per la quale, sono in cura presso il CPS di riferimento con trattamento farmacologico per la cura della sintomatologia associata. Tale depressione è scaturita dopo la diagnosi di una grave malattia psicotica per mio figlio appena 18enne. E' anche per tale motivo che le cure farmacologiche a cui mi sottopongo non riescono ad incidere più di tanto; Anche se il lavoro in teoria dovrebbe distrarmi dalla malattia di mio figlio in realtà non ho più piacere a svolgere le attività quotidiane della vita, soffro di insonnia e la qualcosa peggiora lo svolgimento del mio lavoro per la difficoltà di concentrazione e di prendere delle decisioni.
Saluti
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