Protrusioni disco-osteofitarie multiple e compressione cronica radice motoria c5

Vi scrivo perché molto preoccupata per mio padre e non so a chi altri rivolgermi.
Ha 58 anni e da circa 20 anni soffre di mal di schiena. Da due mesi non riesce più a muovere il braccio destro se non con enorme sforzo. Ha difficoltà a vestirsi, a scrivere, persino a tenere in mano la forchetta.
Si è rivolto a più di un neurochirurgo ma nessuno ha saputo dargli una risposta precisa e definitiva. Mi rendo perfettamente conto di quanto possa essere delicato il problema e magari difficile da affrontare, ma mi rendo perfettamente conto anche di quanto possa essere difficile vivere dovendo sopportare dolore ad ogni movimento.
Mi rivolgo a voi sperando in un aiuto.

La risonanza magnetica e l’elettromiografia hanno dato i seguenti risultati:

RM rachide cervicale
“I dischi intersomatici mostrano alterazioni degenerative con riduzione degli spessori e modificazione del segnale per disidratazione. Si associano manifestazioni spondilosiche con osteofitosi dei piatti vertebrali e delle articolazioni uncovertebrali.
Da C2 a C7 protrusioni disco-osteofitarie posteriori, ad ampio raggio, realizzano multiple impronte sulla faccia anteriore del sacco durale giungendo a contatto con il midollo spinale, senza tuttavia comprimerlo.
In C3-C4 la protrusione prevale in sede paramediana destra, dove contatta la porzione prossimale della tasca radicolare C4.
In C4-C5 una piccola ernia discale paramediana sinistra impronta il sacco durale ed impegna la porzione prossimale della tasca radicolare C5 di questo lato.
Marcata protrusione disco-osteofitaria posteriore a tutto spessore in C5-C6 con riduzione dei forami di coniugazione, soprattutto a destra, dovuti anche alla componente artrosica interapofisaria.
In C6-C7 ulteriore, più modesta, protrusione disco-osteofitaria posteriore ad ampio raggio con prevalenza nel versante sinistro, dove contatta la porzione prossimale della tasca radicolare C7 di questo lato.
Tali alterazioni del tratto cervicale riducono lievemente le dimensioni del canale spinale.
Vivaci fenomeni osteocondrosici intervertebrali di tipo Modic I in C4-C5 e di tipo II in C5-C6 e C6-C7.”

EMG
“I tracciati evidenziano i segni di una denervazione cronica a carico dei muscoli di pertinenza della radice motoria C5 bilateralmente. Le UM a carico di tali muscoli sono rimaneggiate, di aumentata ampiezza e durata ridotta. Non si osservano segni di denervazione in atto.
Reperti compatibili con un sofferenza compressiva cronica della radice motoria C5 bilateralmente, senza al momento segni di danno compressivo in atto.”

La terapia anti-infiammatoria non ha avuto alcun effetto.

Cosa è possibile fare? Quali sono le strade da tentare? A chi ci possiamo rivolgere?
Potete dirmi uno specialista, un ospedale, una clinica, ovunque in Italia, che possa aiutarci in qualche modo? Ad ogni nuovo esame, a distanza di uno-due anni, la situazione peggiora inesorabilmente. Un intervento chirurgico è consigliabile o no?

Grazie infinite.
[#1]
Neurochirurgo attivo dal 2009 al 2010
Neurochirurgo
Può spiegare meglio cosa intender per "non riesce a muovere il braccio destro"?

Non ha forza nel braccio o ha un dolore tale che gli impedisce di fare il movimento?

Se sì, in quale parte del braccio ha esattamente dolore? Gli fa male la spalla, il braccio, l'avambraccio, la mano?

Ha per caso formicolii, addormentamenti o sensazioni tipo "scossa elettriche" alle dita?

Cosa gli hanno detto i neurochirurghi che l'hanno visitato?

Cordialmente,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta tempestiva..

Il dolore è alla parte bassa del collo e alla spalla, ma solo per alcuni movimenti. Se tiene il muscolo rilassato e si aiuta con l'altro braccio può muoverla, senza sentire niente, in qualsiasi modo, anche quei movimenti che contraendo la spalla destra non riesce a fare, o per dolore o perché "più di così non va" (scusi la descrizione un po' terra terra, ma non sono riuscita a farglielo spiegare in nessun altro modo!).
Non sente altri tipi di fastidi all'arto.

Gli è stata prescritta una prima terapia (anti-infiammatori e cortisone) che ha diminuito un po' il dolore ma non ha risolto il problema.
Un altro consiglio è stato di rimanere a riposo assoluto e di assumere diazepan (non ha ancora cominciato).
Quasi tutti hanno detto che dovrebbe operarsi, ma sembrano tutti molto scettici e nessuno sa dire se sono più i vantaggi o i possibili svantaggi.
Lei cosa consiglia? E se l'intervento dovesse essere davvero l'unica soluzione possibile, a chi ci consiglia di rivolgerci?
[#3]
Neurochirurgo attivo dal 2009 al 2010
Neurochirurgo
Mi rendo conto di esser stato piuttosto vago nel chiedergli cosa gli abbiano consigliato in neurochirurghi che l'hanno visto.

Intendevo chiedere che tipo di disturbi neurologici abbiano riscontrato alla visita clinica per ritenere opportuno l'intervento...

Un bilancio dei vantaggi/svantaggi che suo padre avrebbe operandosi (specie avendo un'età tutt'altro che avanzata)può essere fatta solo visitando di persona il paziente: in Toscana ha a disposizione varie equipes neurochirurgiche http://www.sinch.it/neuro.php?aaa=a&modus=lista&l=ita&r=16

Cordialmente,