Spina bifida

Buongiorno, sono un ragazzo di 35 anni affetto da spina bifida diagnosticata nel 1996. Tutto è iniziato con una nefrite acuta dovuta a reflusso urinario per vescica neurologica che poi si è scoperto dipendere da lipomielomeningocele, tethered cord. Nel primo intervento avvenuto nel 1997 è stato asportato il lipoma lasciando un vuoto, sacca liquorale, che i chirurghi hanno cercato di chiudere con 2 interventi prima attraverso una plastica posta all'altezza lombare che in seguito si è rotta, poi con una derivazione spinoperitoneale che dopo un anno si staccata dalla sede nella quale era stata fissata. Attualmente ho ancora questa sacca liquorale all'altezza sacrale che rappresenta per me un vero incubo, esteticamente ma soprattutto psicologicamente. Mi chiedo se è possibile appllicare nuovamente una valvola o rimettere una derivazione speritoneale per drenare e di conseguenza diminuire il gonfiore e i fastidi che ne derivano, MAL DI TESTA FORTISSIMI ALLA MINIMA PRESSIONE o se è ancora considerata questa procedura rischiosa e dannosa (ho sentito parlare di problemi a livello cerebrale per il continuo drenaggio o il pericolo che tale valvola si infetti).
La ringrazio per la sua disponibiltà ,
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
A distanza non posso dire molto perchè dovrei capire come stanno realmente le cose in sede di interventi.
Deve chiedere ai chirurghi che L'hanno operata del perchè non è possibile chiudere la fistola che, mi sembra di capire, attualmente forma il cosiddetto pseudomeningocele.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta , tornerò a fare una visita di controllo nell'ospedale in questione e chiederò ulteriori informazioni. L e faccio solo un ultima domanda: nei casi di pseudo mielomeningocele o idrocefalo la derivazione spinoperitoneale è sconsigliata? può portare disturbi permanenti, infettarsi facilmente?
Grazie della sua disponibilità
Cordiali saluti
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