Discopatia ed ernia del disco

Salve sono una ragazza di 27 anni , vivo a Ravenna . All'età di 15 anni (2003)sono stata operata di ernia del disco lombare all'altezza dell'asse L4 L5 ,,lasciando però spazio tra le vertebre dove inizialmente compariva l ernia . I dieci anni successivi la mia vita si era normalizzata fino all estate 2014 quando avverti' un leggero fastidio all'altezza dei lombi ,di conseguenza presi un antidolorifico comune. La mattina seguente il lieve fastidio si è trasformato in dolore lancinante ,il quale mi bloccò a letto.I dolori iniziavano all'altezza dell osso sacro fino ad arrivare al tallone della gamba dx .Preoccupata,mi rivolsi ad uno specialista che dopo un consulto mi prescrisse la RM nella quale la diagnosi era la seguente :discopatia susseguita da due ernie del disco espulse ,nelle vertebre L4 L5 , Dopo essermi consultata con vari medici ognuno di loro mi prescrisse varie terapie tra cui :1 mese di punture a base di antinfiammatori e cortisone ,massaggi e manovre dal chiropratico ,fino ad arrivare alle infiltrazioni epidurali , foraminali e successivamente di ozono,con minimi se non scarsi risultati.Esegui' una nuova risonanza magnetica a Gennaio ,e il referto fu di un peggioramento in quanto le vertebre si stanno assortigliando .Ancora oggi se sono a letto il dolore è lieve (scala di dolore da 1 a 10 è 2)mentre quando mi alzo o sono seduta per piu di 10 minuti il dolore aumenta (scala di dolore da 1 a 10 è 10 ).Quando mi alzo noto questa particolarità il mio corpo pende a destra e a volte a sinistra .Vorrei sapere quale per voi sia la cura più efficace .Sentiti ringraziamenti , attendo vostre risposte .
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Resto un momento perplesso; non ho capito che "le vertebre si stanno assottigliando" e che vi sono due ernie in L4-L5.
Forse sarebbe opportuno che Lei trascrivesse per intero il referto delle risonanze magnetiche recentemente eseguite.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Salve come da Lei consigliato vi invio il referto dell ultima RM eseguita a gennaio ::Indagine RM eseguita con impianto da 1,5 Tesla,mediante impiego di seguenze DP e SE T1 e T2 dipendenti, senza mdc paramagnetico,con acquisizioni nei piani sagittale ed assiale dello spazio.L esame evidenzia rachide lombare in asse, in atteggiamento rigido per riduzione del fisiologica lordosi.Alterazione dell intensità del segnale ipointenso nelle immagini T1 T2 dipendenti per fenomeni degenerativi del disco in L3-L4 e L4 L5 .Non si evidenziano segni di ernia discale in L1 L2 ed in L2 L3 .In L3 L4 si evidenzia riduzione in spessore del disco con bulging discale posteriore a largo raggio di curvatura e protrusione discale focale posteriore in sede paramediana DX che impronta la parete anteriore del sacco durale.In L4 L5
si evidenzia riduzione in spessore del disco con ernia discale posteriore in sede mediana -paramediana DX che si estende per diversi mm nel canale neurale in senso caudale ed impronta la parete anteriore del sacco durale e la corrispondente radice nervosa di L4 L5.In L5-S1 si evidenzia riduzione in spessore del disco.Non alterazioni focali dell intensità del segnale con caratteri di evolutività del midollo osseo dei metameri lombari .Regolare per morfologia e segnale il cono midollare e le radici della cauda .Canale neurale di ampiezza ridotta in L3-L4 e L4 -L5 . Conclusioni :protrusione discale focale posteriore in sede paramediana dx in L3 .L4 : in L4-L5 ernia discale posteriore in sede mediana- paramediana dx che si estende per diversi mm nel canale neurale in senso caudale ed impronta la parete anteriore del sacco durale e la corrispondente radice nervosa di L4 L5 . Cordiali saluti , attendo vostre notizie , Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Gent.le Utente,
mi sembra che la situazione sia chiarita.
Lei soffre per la presenza di due compressioni erniarie: una da considerare come recidiva dell'ernia di dieci anni fa, e forse anche vivaci reazioni fibrotiche in atto, ed un altra al livello metamerico immediatamente superiore.

In considerazione del lungo periodo, ormai in atto, di sofferenza soggettiva e, presumo, oggetiva, penso che dovrebbe essere presa in considerazione anche l'opzione chirurgica.

Per quanto concerne la possibile e comprensibile Sua "ritrosità" al riguardo, mi permetto di aggiungere che la persistenza della compressione, specie al livello già al tempo operata, può comportare ulteriori nuovi problemi di sofferenza delle radici nervose spinali a quel livello con l'insorgere di deficit neurologici di moto e conseguente diminuzione di forza all'arto inferiore dx.

Tenendo presente che ci troviamo di fronte ad una recidiva, è da ritenere che le aderenze siano importanti e che potrebbero costituire un problema all'atto chirurgico.
Per tale motivazione, Le suggerirei di rivolgersi ad un Collega Specialista della Sua zona che esegua routinariamente la chirurgia minimamente invasiva e che le rimuova sia la parte "da recidiva", sia che sbrigli gli esiti post-chirurgici che inevitabilmente si siano instaurati in loco.
In considerazione della scarsa aggressività chirurgica della tecnica in parola, il Collega potrebbe anche, nella stessa seduta operatoria, decomprimere la radice superiore (3-4) che presumo abbia un parziale, ma non irrilevante ruolo, sui Suoi disturbi.

Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Auguri cordiali.
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dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott. Della Corte ,
volevo ringraziarla per la disponibilità immediata ed esaudiente nel rispondere alle mie domande .Cordiali Saluti .