Osteocondrosi tipo i di modic
Gentilissimi, è da più di un anno che soffro di un continuo mal di gambe, in particolare quella dx. Da quest’estate è peggiorato, faccio un lavoro dove continuamente mobilito pesi. Il dolore alla schiena è lieve, ma dall’interno Coscia esattamente in corrispondenza tra ano e testicoli fino Alla pianta del piede dx ho un dolore a volte insopportabile come una corda in tensione. L’ultima risonanza evince quanto descritto di seguito.
Farmaco: GADOVIST ml, Q.ta: 7,5 RM RACHIDE LOMBO-SACRALE MdC Esame effettuato con apparecchio 3T, secondo protocollo patologie espansive del rachide, senza e con mdc., ed integrato da sequenze "mielografiche" 3D. Ad L3-L4, bulging discale posteriore con segni di osteocondrosi tipo I di Modic carico delle limitanti contrapposte. In sede sacrale, in corrispondenza del culdisacco durale, è presente a livello S2 una una cisti radicolare di Tarlov tipo I (20x13 mm. ca.), a contenuto liquorale. caudalmente ad essa (52-53), presenza di verosimile cisti extradurale meningea con fibre nervose radicolari (tipo II di Tarlov) a configurazione allungata (28x22 mm.), con segnale intermedio tenuemente ed omogeneamente accentuat dal mdc. (contenuto misto: CF5 e radici), i cui profili superiore ed inferiore appaiono concavi. Essa determina lieve rimodellamento delle pareti del canale sacrale, senza segni di erosione ossea. Normorappresentato il grasso epidurale nel passaggio sacro-coccigeo .. Regolari appaiono il cono midollare e le radici della cauda. Non evidenti lesioni a carico del coccige. CD: Cisti sacrali di Tarlov (tipo I e II).
Ultima domanda potrei chiedere delle limitazioni lavorative in merito al carico di pesi?
Grazie della vostra attenzione
Farmaco: GADOVIST ml, Q.ta: 7,5 RM RACHIDE LOMBO-SACRALE MdC Esame effettuato con apparecchio 3T, secondo protocollo patologie espansive del rachide, senza e con mdc., ed integrato da sequenze "mielografiche" 3D. Ad L3-L4, bulging discale posteriore con segni di osteocondrosi tipo I di Modic carico delle limitanti contrapposte. In sede sacrale, in corrispondenza del culdisacco durale, è presente a livello S2 una una cisti radicolare di Tarlov tipo I (20x13 mm. ca.), a contenuto liquorale. caudalmente ad essa (52-53), presenza di verosimile cisti extradurale meningea con fibre nervose radicolari (tipo II di Tarlov) a configurazione allungata (28x22 mm.), con segnale intermedio tenuemente ed omogeneamente accentuat dal mdc. (contenuto misto: CF5 e radici), i cui profili superiore ed inferiore appaiono concavi. Essa determina lieve rimodellamento delle pareti del canale sacrale, senza segni di erosione ossea. Normorappresentato il grasso epidurale nel passaggio sacro-coccigeo .. Regolari appaiono il cono midollare e le radici della cauda. Non evidenti lesioni a carico del coccige. CD: Cisti sacrali di Tarlov (tipo I e II).
Ultima domanda potrei chiedere delle limitazioni lavorative in merito al carico di pesi?
Grazie della vostra attenzione
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Egregio Paziente,
la sintomatologia che ha riferito potrebbe essere in relazione con il reperto evidenziato a carico della regione sacrale dalla Risonanza Magnetica. Le suggerisco di sottoporre l'indagine ad un Neurochirurgo che ne valuti l'effettiva implicazione patogenetica e la indirizzi per una terapia appropriata.
Per quanto attiene al secondo quesito, esso compete al medico competente nell'ambito della struttura per la quale lavora.
Cordialmente
la sintomatologia che ha riferito potrebbe essere in relazione con il reperto evidenziato a carico della regione sacrale dalla Risonanza Magnetica. Le suggerisco di sottoporre l'indagine ad un Neurochirurgo che ne valuti l'effettiva implicazione patogenetica e la indirizzi per una terapia appropriata.
Per quanto attiene al secondo quesito, esso compete al medico competente nell'ambito della struttura per la quale lavora.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
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Utente
La ringrazio Dottor Colangelo, la voglio aggiornare sugli esami strumentali effettuati in seguito, elettromiografia: Lo studio neurofisiologi.co documenta l'esistenza di una cronica e discreta sofferenza della radice L5 ed Sl di ambo i lati. Allo stato attuale,nel correlato miotomo: -non segni di degenerazione assonale in atto -modesto depauperamento di UMsotto controllo volontario -discreto rimodellamento delle stesse per fenomeni di tipo reinnervativo.
Poi ho effettuato una visita neurologica il quale Dottore ha evidenziato quanto segue: lombo sciatalgia cronica bilaterale più a dx da radicolopatia L5,S1,S2 da cisti di tarlov 1 e 2 sacrali, evitare la stazione eretta o seduta prolungata, evitare carichi di pesi a livello lombosacrale. Terapia farmacologica lyrica e assonal. Dopo ho effettuato una visita neurochirurgica dove mi ha evidenziato che il problema alle gambe non può dipendere dai problemi alla schiena, e mi ha prescritto un’altra elettromiografia ed un ecografia gluteo ed una visita ortopedica per scongiurare una metatarsalgia fascite plantare dx. Non nascondo un po’ di smarrimento nel leggere i due referti, ma la cosa che mi preoccupa è il dolore lancinante alle gambe in alcune posizioni, per non parlare durante la notte, ho le gambe sempre flesse ed avverto la parte posteriore delle gambe sempre in tensione, quando mi sveglio non sento mai le gambe riposate. Anche stare seduto al bagno è un dramma, iniziano a formicolarmi da dove poggiano fino alla pianta del piede. Stare seduto su una superficie dura mi crea fastidio all’osso sacro e stare seduto su una superficie molto calda mi irradia un dolore su tutte e due le gambe esattamente dall’interno gluteo fino al plantare in particolare quello dx. È possibile che non ne vengo a capo di cosa mi crea tutto questo disagio oltre che dolore? Ps alcune posizioni come stare in ginocchio o troppo tempo in piedi oltre alla schiena mi bloccano completamente le gambe. Mi può dare un consiglio? La ringrazio infinitamente per la sua attenzione, buona giornata
Poi ho effettuato una visita neurologica il quale Dottore ha evidenziato quanto segue: lombo sciatalgia cronica bilaterale più a dx da radicolopatia L5,S1,S2 da cisti di tarlov 1 e 2 sacrali, evitare la stazione eretta o seduta prolungata, evitare carichi di pesi a livello lombosacrale. Terapia farmacologica lyrica e assonal. Dopo ho effettuato una visita neurochirurgica dove mi ha evidenziato che il problema alle gambe non può dipendere dai problemi alla schiena, e mi ha prescritto un’altra elettromiografia ed un ecografia gluteo ed una visita ortopedica per scongiurare una metatarsalgia fascite plantare dx. Non nascondo un po’ di smarrimento nel leggere i due referti, ma la cosa che mi preoccupa è il dolore lancinante alle gambe in alcune posizioni, per non parlare durante la notte, ho le gambe sempre flesse ed avverto la parte posteriore delle gambe sempre in tensione, quando mi sveglio non sento mai le gambe riposate. Anche stare seduto al bagno è un dramma, iniziano a formicolarmi da dove poggiano fino alla pianta del piede. Stare seduto su una superficie dura mi crea fastidio all’osso sacro e stare seduto su una superficie molto calda mi irradia un dolore su tutte e due le gambe esattamente dall’interno gluteo fino al plantare in particolare quello dx. È possibile che non ne vengo a capo di cosa mi crea tutto questo disagio oltre che dolore? Ps alcune posizioni come stare in ginocchio o troppo tempo in piedi oltre alla schiena mi bloccano completamente le gambe. Mi può dare un consiglio? La ringrazio infinitamente per la sua attenzione, buona giornata
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Premesso che è estremamente difficile giudicare attraverso un consulto online una situazione così complessa come quella da lei descritta, tuttavia posso dirle che la presenza delle cisti di Tarlov potrebbe comportare dolori lombo-sacrali, sciatalgia, parestesia/disestesia agli arti inferiori, difficoltà nella deambulazione, dolore perineale, disturbi della sfera sessuale ed anche disturbi sfinterici per neuropatia del nervo pudendo. Questa è una situazione da valutare con estrema cautela perché devo avvertirla che l'opzione chirurgica è seguita spesso da risultati deludenti dal punto di vista del miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
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Utente
La ringrazio Dottor Colangelo, è la risposta più professionale che abbia sentito. La ringrazio vivamente, il mio dramma psicologico è vivere al sud dove molto spesso si prende tutto con superficialità e dove capita di trovarsi di fronte professionisti che guardano poco obbiettivamente il malessere, a volte etichettando il disagio ed il dolore per mancanza di volontà . Mi sono permesso di dire questo come sfogo di anni di sacrifici e di lavoro a nero, ed ora che posso rivalermi sulla mia salute mi trovo a combattere con un qualcosa di peggiore...L’ignoranza legalizzata! Chiedo perdono del mio sfogo
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La ringrazio per il suo gentile commento, ma mi sono limitato ad esporle quel che nella verosimile situazione clinica che la caratterizza è oggi considerato il più accreditato stato dell'arte.
Posso intuire il suo rammarico, ma vedrà che un bravo professionista riuscirà a trovarlo che si faccia carico del suo problema.
Cordiali saluti
Posso intuire il suo rammarico, ma vedrà che un bravo professionista riuscirà a trovarlo che si faccia carico del suo problema.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Buona sera Dottor Colangelo,
Mi farebbe piacere avere un suo consiglio sull’ultima risonanza effettuata, sto valutando la possibilità di spostarmi dalla Puglia per effettuare una visita specialistica, sinceramente non ho trovato un riferimento che mi ispiri fiducia qui dove abito! Le riporto cosa mi hanno refertato: Esame eseguito mediamente l'utilizzo di sequenze TSE !1 prima e ?0P~ la somministrazione di mdc per via endovenosa (Gadovist), TSE T2 e STIR sui diversi piani dello spazio. Si eseguono inoltre sequenze pesate in Diffusione e mielografiche. d 1 1 g Si prende visione del precedente esame RM del 27-11-2018 e e -12-2018. Appaiono invariate per morfologia e dimensioni le due note formazioni ovalari di tipo cistico, nel contesto del canale vertebrale, in particolare al passaggio S1-S2 con diametri d1 21mm x 22mm e al passaggio S2-S3 di 25x14mm. La prima formazione cistica descritta appare in stretta contiguità con le radici della cauda, presenta segnale simil liquorale.senza evidente enhancement contrastografico ed appare compatibile in prima ipotesi con cisti meningea extradurale del tipo Il di Tarlov. La seconda formazione cistica descritta presenta disomogenea ipointensità in T1, iperintensità in T2/STIR, e modesta aceentuafflne parietale dopo somministrazione di mezzo di contrasto e minima restrizione del segnale in DWI, in stretta contiguità con alcune radici della cauda; anéhè essa appare compatibile in prima ipotesi con formazione di tipo cistico, verosimilmente meningea extradurale del tipo Il di Tarlov. A tale livello si osserva modesto enhancement delle fibre della cauda come per radicolite. Si consiglia valutazione Specialistica e monitoraggio Clinico Strumentale. Non alterazioni a carico del midollo spinale nel tratto in esame, nè anomali enhancement contrastografici. Conservata la fisiologica lordosi lombare. Muri somatici posteriori appaiono normoallineati. Non crolli vertebrali. Disomogenea ipointensità in T2 del disco intersomatico L3-L4 per fenomeni di disidratazione del nucleo polposo. . Ernia di Schmorl a carico della limitante somatica superiore di L4. In corrispondenza dello spazio intersomatico L3-L4 si osserva protrusione discale ad ampio raggio con impronta sul sacco durale, riduzione in ampiezza dei forami di coniugazione e ridotti piani di clivaggio con le radici emergenti. In L4-L5 si osserva minimo bulging discale ad ampio raggio.
La ringrazio anticipatamente della sua considerazione.
Cari saluti
Mi farebbe piacere avere un suo consiglio sull’ultima risonanza effettuata, sto valutando la possibilità di spostarmi dalla Puglia per effettuare una visita specialistica, sinceramente non ho trovato un riferimento che mi ispiri fiducia qui dove abito! Le riporto cosa mi hanno refertato: Esame eseguito mediamente l'utilizzo di sequenze TSE !1 prima e ?0P~ la somministrazione di mdc per via endovenosa (Gadovist), TSE T2 e STIR sui diversi piani dello spazio. Si eseguono inoltre sequenze pesate in Diffusione e mielografiche. d 1 1 g Si prende visione del precedente esame RM del 27-11-2018 e e -12-2018. Appaiono invariate per morfologia e dimensioni le due note formazioni ovalari di tipo cistico, nel contesto del canale vertebrale, in particolare al passaggio S1-S2 con diametri d1 21mm x 22mm e al passaggio S2-S3 di 25x14mm. La prima formazione cistica descritta appare in stretta contiguità con le radici della cauda, presenta segnale simil liquorale.senza evidente enhancement contrastografico ed appare compatibile in prima ipotesi con cisti meningea extradurale del tipo Il di Tarlov. La seconda formazione cistica descritta presenta disomogenea ipointensità in T1, iperintensità in T2/STIR, e modesta aceentuafflne parietale dopo somministrazione di mezzo di contrasto e minima restrizione del segnale in DWI, in stretta contiguità con alcune radici della cauda; anéhè essa appare compatibile in prima ipotesi con formazione di tipo cistico, verosimilmente meningea extradurale del tipo Il di Tarlov. A tale livello si osserva modesto enhancement delle fibre della cauda come per radicolite. Si consiglia valutazione Specialistica e monitoraggio Clinico Strumentale. Non alterazioni a carico del midollo spinale nel tratto in esame, nè anomali enhancement contrastografici. Conservata la fisiologica lordosi lombare. Muri somatici posteriori appaiono normoallineati. Non crolli vertebrali. Disomogenea ipointensità in T2 del disco intersomatico L3-L4 per fenomeni di disidratazione del nucleo polposo. . Ernia di Schmorl a carico della limitante somatica superiore di L4. In corrispondenza dello spazio intersomatico L3-L4 si osserva protrusione discale ad ampio raggio con impronta sul sacco durale, riduzione in ampiezza dei forami di coniugazione e ridotti piani di clivaggio con le radici emergenti. In L4-L5 si osserva minimo bulging discale ad ampio raggio.
La ringrazio anticipatamente della sua considerazione.
Cari saluti
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Egregio Paziente,
nell'esprimerle ancora una volta, come le ho espresso nella precedente risposta, la perplessità legata alla possibilità di un efficace e risolutivo trattamento chirurgico delle cisti di Tarlov di cui lei è portatore, ritengo tuttavia che sia necessario procedere ad una attenta valutazione dell'intero quadro sotto il profilo clinico e strumentale per esprimere un giudizio più accurato.
nell'esprimerle ancora una volta, come le ho espresso nella precedente risposta, la perplessità legata alla possibilità di un efficace e risolutivo trattamento chirurgico delle cisti di Tarlov di cui lei è portatore, ritengo tuttavia che sia necessario procedere ad una attenta valutazione dell'intero quadro sotto il profilo clinico e strumentale per esprimere un giudizio più accurato.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 15.5k visite dal 02/02/2019.
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