Conseguenze ematoma sottodurale cronico

Egr. dottore,
mio padre di anni 74 è stato sottoposto ad un intervento di evacuazione ematoma sottodurale cronico. E' stato operato di mercoledì 20 maggio il martedì successivo 28 maggio è stato dimesso senza alcuna terapia. TAC di controllo dopo intervento indicava che tutto andava bene.
Venerdì 30 meggio è stato di nuovo ricoverato perchè si sono manifestati disturbi alla mano sx e alla bocca (insensibilità, mano morta, bocca storta).
Dalla TAC risulta ancora una bolla d'aria, il medico dice che si deve riassorbire, occorre aspettare perchè non è da escludersi intervento in quanto sembra essereci una piccola parte di residuitività dovuta al fatto che con il lavaggio non si è ripulito bene. Gli è stato fatto anche elettro encefalo gramma
Venerdì sera ha iniziato terapia antipilettica.
Sabato mattina peggiorato, mano e braccio completamente insensibile, fatica a parlare ed un po' anche a deglutire.
Purtroppo essendi fine settimana si hanno poche risposte
Vorrei che mi prospettasse tutte conseguenze e capire il perchè di qs improvviso peggioramento. C'è il rischio di ictus, ischemie? Recupererà qs menomazioni?
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

senza vedere gli esami TC eseguiti è difficile risponderle in modo appropriato.
Da quanto scrive, sembra che nel caso di suo padre dopo l'intervento si sia sviluppato uno pneumoencefalo (raccolta di aria intracranica). Generalmente, quando la raccolta aerea è piccola, tale problema si risolve spontaneamente nel corso di alcuni giorni. In caso di raccolte di maggiori dimensioni e con effetto compressivo sul parenchima cerebrale occorre praticare un secondo intervento. Per quanto riguarda il ruolo di un eventuale residuo nella sintomatologia di suo padre, occorre tener presente che dopo gli interventi per ematoma sottodurale cronico, la completa normalizzazione del quadro TC richiede generalmente qualche settimana. Ovvero modesti residui si risolvono spontaneamente.
In definitiva, suo padre necessita ancora di essere seguito presso un centro di neurochirurgia. Il recupero dei suoi disturbi avverrà con la risoluzione dei reperti rilevati agli studi TC.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore della risposta,
vorrei se possibile ancora una precisazione,
posso ritenere il docorso normale o è una cosa grave?
se necessitasse di un secondo intervento sarà della stessa entità del primo con anestesia generale oppure una cosa più leggera? consideri che a lui hanno fatto la finestra ossea.
grazie ancora
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,
il decorso di suo padre è stato complicato dall'occorrenza dello pneumoencefalo, una complicanza ben nota e comunque gestibile.
Come e quando effettuare un eventuale secondo intervento sarà deciso dai colleghi che hanno in cura il paziente.
Ci tenga al corrente.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora dottore,
domani dovrebbero fargli una TC e poi ci diranno.
Comunque la tengo informata.
[#5]
Utente
Utente
Egregio dottore,
qs mattina mio padre è leggermente migliorato, ma la mano sx è sempre deficitaria.
Il medico che lo ha visitato ha detto che oggi gli faranno un elettroencefalogramma di controllo e poi mercoledì una risonanza magnetica. Occorre verificare se la bolla si riassorbe o peggiora.
Non escludono la possibilità di un intervento ma potrebbe essere anche solo un piccolo forellino.
Pensa che sia corretto il decorso?
Se ci fosse qualche complicanza si può aspettare fino a mercoledì?
[#6]
Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Da quanto scrive i medici che hanno in cura suo padre sanno facendo tutto il possibile per risolvere la siuazione.
Cordiali saluti,
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