Cefalea tensiva, duloxetina e dieta chetogenica in attesa di tossina botulinica
Buongiorno,
dal 2017 soffro di cefalea che il mio medico mi ha sempre fatto curare come tensiva con fans, tentato laroxyl ma senza risultati se non aumento di peso importante.
Nel 2024 cefalea lieve da luglio a ottobre continua, poi apparte qualche episodio sporadico fino ad Aprile tutto bene.
Da Aprile 2025 cefalea continua da lieva a moderata raramente responsiva ai fans (in lista dal 2024 per accesso al centro cefalee), in Giugno 2025 dopo un aumento spropositato del dolore sono stata ricoverata in neurologia per 12 giorni con diagnosi cefalea tensiva dove, una volta visto che ossicodone e fans non funzionavano sono stata trattata con cortisone in bolo e ho iniziato trattamento con duloxetina per 3 giorni a 30 mg poi a 60 mg, trittico per dormire 100 mg.
in abbianamento a dieta chetogenica e in attesa di tossina botulinica per fine luglio.
Esami del sangue nella norma, si rileva solo trigliceridi a 119 su massimo 100.
Rm senza contrasto negativa, indica solo 2 protusioni a livello cervicale che il neurolo interpreta come non importanti.
Ad oggi è un mese che assumo duloxetina 60 mg, trittico 50 mg (mi hanno detto di assumenrlo fino a un mese di duloxetina quindi l'ho dimezzato da una settimana e sono prossima alla sospensione) e altrettanto che sono in chetosi ma il mal di testa seppur il più delle volte lieve è quasi quotidiano, tentato indometacina in un episodio forte ma non ha dato risultati.
Ho letto che la duloxetina può richiedere fino a due mesi per agire totalmente e vorrei chiedere contezza di questo per capire se la terapia sta fallendo o se ho ancora speranza di vedere un miglioramento.
Per quanto riguarda la dieta sicuramente sotto tanti punti di vista sto meglio, non ho quasi più extrasistole, raramente ho acidità e sto perdendo chili.
Dalla tossina botulinica non so cosa aspettarmi non avendola mai fatta, mi può dare un idea?
In quanto funziona?
Chiedo, nella vostra esperienza, quanto tempo servirà per poter sperare di vedere un risultato se la terapia è giusta e quanto tempo dovrò assumere trittico da 50 mg prima di sospenderlo e se è opportuno che prima della sospensione io assuma 25 mg per un periodo.
Ringrazio di cuore e auguro buona giornata.
dal 2017 soffro di cefalea che il mio medico mi ha sempre fatto curare come tensiva con fans, tentato laroxyl ma senza risultati se non aumento di peso importante.
Nel 2024 cefalea lieve da luglio a ottobre continua, poi apparte qualche episodio sporadico fino ad Aprile tutto bene.
Da Aprile 2025 cefalea continua da lieva a moderata raramente responsiva ai fans (in lista dal 2024 per accesso al centro cefalee), in Giugno 2025 dopo un aumento spropositato del dolore sono stata ricoverata in neurologia per 12 giorni con diagnosi cefalea tensiva dove, una volta visto che ossicodone e fans non funzionavano sono stata trattata con cortisone in bolo e ho iniziato trattamento con duloxetina per 3 giorni a 30 mg poi a 60 mg, trittico per dormire 100 mg.
in abbianamento a dieta chetogenica e in attesa di tossina botulinica per fine luglio.
Esami del sangue nella norma, si rileva solo trigliceridi a 119 su massimo 100.
Rm senza contrasto negativa, indica solo 2 protusioni a livello cervicale che il neurolo interpreta come non importanti.
Ad oggi è un mese che assumo duloxetina 60 mg, trittico 50 mg (mi hanno detto di assumenrlo fino a un mese di duloxetina quindi l'ho dimezzato da una settimana e sono prossima alla sospensione) e altrettanto che sono in chetosi ma il mal di testa seppur il più delle volte lieve è quasi quotidiano, tentato indometacina in un episodio forte ma non ha dato risultati.
Ho letto che la duloxetina può richiedere fino a due mesi per agire totalmente e vorrei chiedere contezza di questo per capire se la terapia sta fallendo o se ho ancora speranza di vedere un miglioramento.
Per quanto riguarda la dieta sicuramente sotto tanti punti di vista sto meglio, non ho quasi più extrasistole, raramente ho acidità e sto perdendo chili.
Dalla tossina botulinica non so cosa aspettarmi non avendola mai fatta, mi può dare un idea?
In quanto funziona?
Chiedo, nella vostra esperienza, quanto tempo servirà per poter sperare di vedere un risultato se la terapia è giusta e quanto tempo dovrò assumere trittico da 50 mg prima di sospenderlo e se è opportuno che prima della sospensione io assuma 25 mg per un periodo.
Ringrazio di cuore e auguro buona giornata.
Gentile Paziente. Sono 8 anni che lei soffre di cefalea, diagnosticata come Tensiva, purtroppo senza soluzione nonostante le visite specialistiche e le terapie del caso: Forse sarebbe da verificare e confermare anzitutto la diagnosi.
Le suggerirei di non trascurare un'ipotesi che spesso non viene presa in considerazione: il ruolo che nell'insorgenza della cefalea può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola, con conseguente disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Nelle stesse osservazioni della International Headache Society (IHS) viene sottolineata una somiglianza fra la Cefalea di Tipo Tensivo e la Cefalea punto 11 della classificazione internazionale, cefalee secondarie che derivano da bocca e denti", il che lascia un certo margine di incertezza: queste cefalee sono accorpate infatti con una certa confusione ad altri distretti anatomici che in particolari condizioni possono causare cefalea (cranio, collo, occhi, orecchie, naso e seni paranasali, altre strutture facciali o craniche).
Il punto cruciale è l’11-7, relativo ai Temporo Mandibular Disorders (TMD), per accertare i quali nelle note si raccomanda di attenersi ai diagnostic criteria evolved by the International RDC/TMD Consortium Network and Orofacial Pain Special : in pratica il possibile ruolo dell’ATM è legato esclusivamente alla presenza di un TMD, definito e accertato. Tuttavia la mdiagnosi di Disordine Temporo Mandibolare può essere difficile, con alcune controversie .
Nel sospetto di una Cefalea derivante da TMD, l’effettiva presenza di quest’ultimo può essere controversa e può dunque risultare dubbio che l’ATM sia effettivamente coinvolta e abbia qualche ruolo nella patogenesi della cefalea sulla quale si sta indagando. Non dovrebbe stupire che un Neurologo possa non avere certezze sul coinvolgimento di un distretto come l’ATM che non rientra nel proprio ambito specialistico: per dirimere il dubbio si dovrebbe prevedere la consulenza specialistica odontoiatrica-gnatologica: se la cefalea fosse secondaria al TMD, ci sarebbe la possibilità di una terapia causale, intervenendo sulla patologia di fondo. Invece da questo dubbio, secondo l’autorevole istituzione scientifica, si esce in maniera alquanto criticabile: When the diagnosis of TMD is uncertain, the headache should be coded as 2. Tension type headache or one of its types or subtypes (presumably with pericranial muscle tenderness) : se la diagnosi di TMD è dubbia, anziché approfondire l’indagine e procedere per esclusione , si risolve il problema decidendo arbitrariamente che la cefalea di cui il paziente soffre è primaria (Tensiva), il che condanna il paziente a convivere con il suo problema, senza aver escluso che una cura causale possa essere possibile, come sarebbe invece doveroso: all’interesse del paziente per la propria possibilità di guarigione si antepone quello della possibilità per il curante di trincerarsi in una diagnosi rassicurante di cefalea PRIMARIA (cioè con causa sconosciuta) che, in quanto tale , non prevede l’onere di una vera conferma diagnostica. Il paziente rischia di mantenere la convinzione di soffrire di una patologia primaria, senza che si sia ipotizzato il possibile ruolo patogenetico della sua bocca, cioè che la cefalea sia di tipo 11, secondaria alla bocca. È frequente che uno gnatologo riscontri e tratti con successo cefalee ritenute primarie e trattate come tali anche per decenni.
Va sottolineato che la versione del 2004 della Classificazione IHS per la cefalea legata all’ATM prevedeva un interessante criterio diagnostico: D. La Cefalea si risolve entro tre mesi e non ricorre, dopo trattamento efficace del disordine dell’ATM . Si tratta di un criterio assolutamente esaustivo, perché la cessazione della cefalea a seguito dell’intercettazione con dispositivi intraorali solitamente denominati bite del problema dell’ATM costituisce evidente conferma diagnostica di Cefalea Secondaria punto 11-7, oltre che efficace terapia. Osservando questo criterio diagnostico, oltretutto, si supera l’eventuale incertezza segnalata dalla nota sulla difficoltà di una diagnosi certa di TMD prima ancora di quella di Cefalea da TMD.
Inoltre è probabile che non sia il TMD in sè il vero elemento patogenetico legato all’ATM. E’ più verosimile che sia legato alla tensione e al disequilibrio muscolari dovuto alla malposizione mandibolare per uno scorretto ingranamento dei denti (Malocclusione) . La vecchia denominazione cefalea muscolo-tensiva ha visto eliminare il prefisso muscolo già nella riformulazione della classificazione IHC avvenuta nel ’98, che ha fissato la nuova definizione di Cefalea di Tipo Tensivo . Collocandola fra le cefalee primarie ed eliminando il prefisso muscolo , si è rimossa la potenziale competenza su questa cefalea da parte di tutte le figure professionali in grado di agire sui muscoli, e si sono esclusi quindi anche i dentisti-gnatologi, competenti sui grossi fasci muscolari della testa che partecipano alla masticazione (masseteri, temporali, pterigoidei), rendendo quindi la Cefalea di Tipo Tensivo, in quanto primaria , inequivocabilmente di stretta competenza neurologica. I sottotipi associati a dolorabilità dei muscoli pericranici individuano una associazione fra la cefalea e gli squilibri muscolari, non un loro ruolo patogenetico. Il fatto che dopo decenni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usare il termine muscolotensiva significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente adeguata. In realtà creava necessariamente l’incongruenza concettuale di individuare una possibile secondarietà in una patologia definita primaria.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina patologie trattate-cefalea e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere. Se trovasse chiuso questo consulto, se crede può scrivermi privatamente: edber@studiober.com
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7060-orientamento-ricerca.html
Le suggerirei di non trascurare un'ipotesi che spesso non viene presa in considerazione: il ruolo che nell'insorgenza della cefalea può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola, con conseguente disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Nelle stesse osservazioni della International Headache Society (IHS) viene sottolineata una somiglianza fra la Cefalea di Tipo Tensivo e la Cefalea punto 11 della classificazione internazionale, cefalee secondarie che derivano da bocca e denti", il che lascia un certo margine di incertezza: queste cefalee sono accorpate infatti con una certa confusione ad altri distretti anatomici che in particolari condizioni possono causare cefalea (cranio, collo, occhi, orecchie, naso e seni paranasali, altre strutture facciali o craniche).
Il punto cruciale è l’11-7, relativo ai Temporo Mandibular Disorders (TMD), per accertare i quali nelle note si raccomanda di attenersi ai diagnostic criteria evolved by the International RDC/TMD Consortium Network and Orofacial Pain Special : in pratica il possibile ruolo dell’ATM è legato esclusivamente alla presenza di un TMD, definito e accertato. Tuttavia la mdiagnosi di Disordine Temporo Mandibolare può essere difficile, con alcune controversie .
Nel sospetto di una Cefalea derivante da TMD, l’effettiva presenza di quest’ultimo può essere controversa e può dunque risultare dubbio che l’ATM sia effettivamente coinvolta e abbia qualche ruolo nella patogenesi della cefalea sulla quale si sta indagando. Non dovrebbe stupire che un Neurologo possa non avere certezze sul coinvolgimento di un distretto come l’ATM che non rientra nel proprio ambito specialistico: per dirimere il dubbio si dovrebbe prevedere la consulenza specialistica odontoiatrica-gnatologica: se la cefalea fosse secondaria al TMD, ci sarebbe la possibilità di una terapia causale, intervenendo sulla patologia di fondo. Invece da questo dubbio, secondo l’autorevole istituzione scientifica, si esce in maniera alquanto criticabile: When the diagnosis of TMD is uncertain, the headache should be coded as 2. Tension type headache or one of its types or subtypes (presumably with pericranial muscle tenderness) : se la diagnosi di TMD è dubbia, anziché approfondire l’indagine e procedere per esclusione , si risolve il problema decidendo arbitrariamente che la cefalea di cui il paziente soffre è primaria (Tensiva), il che condanna il paziente a convivere con il suo problema, senza aver escluso che una cura causale possa essere possibile, come sarebbe invece doveroso: all’interesse del paziente per la propria possibilità di guarigione si antepone quello della possibilità per il curante di trincerarsi in una diagnosi rassicurante di cefalea PRIMARIA (cioè con causa sconosciuta) che, in quanto tale , non prevede l’onere di una vera conferma diagnostica. Il paziente rischia di mantenere la convinzione di soffrire di una patologia primaria, senza che si sia ipotizzato il possibile ruolo patogenetico della sua bocca, cioè che la cefalea sia di tipo 11, secondaria alla bocca. È frequente che uno gnatologo riscontri e tratti con successo cefalee ritenute primarie e trattate come tali anche per decenni.
Va sottolineato che la versione del 2004 della Classificazione IHS per la cefalea legata all’ATM prevedeva un interessante criterio diagnostico: D. La Cefalea si risolve entro tre mesi e non ricorre, dopo trattamento efficace del disordine dell’ATM . Si tratta di un criterio assolutamente esaustivo, perché la cessazione della cefalea a seguito dell’intercettazione con dispositivi intraorali solitamente denominati bite del problema dell’ATM costituisce evidente conferma diagnostica di Cefalea Secondaria punto 11-7, oltre che efficace terapia. Osservando questo criterio diagnostico, oltretutto, si supera l’eventuale incertezza segnalata dalla nota sulla difficoltà di una diagnosi certa di TMD prima ancora di quella di Cefalea da TMD.
Inoltre è probabile che non sia il TMD in sè il vero elemento patogenetico legato all’ATM. E’ più verosimile che sia legato alla tensione e al disequilibrio muscolari dovuto alla malposizione mandibolare per uno scorretto ingranamento dei denti (Malocclusione) . La vecchia denominazione cefalea muscolo-tensiva ha visto eliminare il prefisso muscolo già nella riformulazione della classificazione IHC avvenuta nel ’98, che ha fissato la nuova definizione di Cefalea di Tipo Tensivo . Collocandola fra le cefalee primarie ed eliminando il prefisso muscolo , si è rimossa la potenziale competenza su questa cefalea da parte di tutte le figure professionali in grado di agire sui muscoli, e si sono esclusi quindi anche i dentisti-gnatologi, competenti sui grossi fasci muscolari della testa che partecipano alla masticazione (masseteri, temporali, pterigoidei), rendendo quindi la Cefalea di Tipo Tensivo, in quanto primaria , inequivocabilmente di stretta competenza neurologica. I sottotipi associati a dolorabilità dei muscoli pericranici individuano una associazione fra la cefalea e gli squilibri muscolari, non un loro ruolo patogenetico. Il fatto che dopo decenni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usare il termine muscolotensiva significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente adeguata. In realtà creava necessariamente l’incongruenza concettuale di individuare una possibile secondarietà in una patologia definita primaria.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina patologie trattate-cefalea e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere. Se trovasse chiuso questo consulto, se crede può scrivermi privatamente: edber@studiober.com
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7060-orientamento-ricerca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Utente
Buonasera e grazie per la risposta. Questa possibilità era stata valutata ma anche scartata inquanto chi mi aveva visitata non aveva riscontrato problemi.
Se l'alternativa presa in considerazione è la tossina botulinica, che , finchè dura, può allentare i muscoli del cranio, sottolineo che i grossi muscoli del cranio, potenzialmente importanti nella patogenesi della cefalea, sono quelli che si inseriscono e agiscono sulla mandibola : massetere, Temporale , Pterigoidei. Le suggerirei di cercare , anche in campo gnatologico, una seconda opinione, come del resto ha fatto anche per la Neurologia, visto che attende l'ingresso a Centro Cefalee.
Aggiungo che il suo essere sovrappeso e soffrire di acidità (forse Reflusso Gastro Esofageo), potrebbe trovare una concausa della sua cefalea anche nel russare notturno con episodi di apnea, se fossero riscontrati nel suo caso.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-russare-apnea.html
Aggiungo che il suo essere sovrappeso e soffrire di acidità (forse Reflusso Gastro Esofageo), potrebbe trovare una concausa della sua cefalea anche nel russare notturno con episodi di apnea, se fossero riscontrati nel suo caso.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-russare-apnea.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 429 visite dal 11/07/2025.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.