Crisi epilettiche

Buongiorno sono la moglie di un signore di 63 anni che dal mese di febbraio gli è stata diagnosticata l' epilessia parziale criptogenetica (secondo il mio medico curante per troppo stress accumulato) Prima di arrivare alla diagnosi ha avuto 3 ricoveri per perdita di coscienza con occhi spalancati e lieve irrigidimento degli arti. Prima di perdere coscienza avverte un cattivo odore Da febbraio ha iniziato la cura col Tegretol aumentando poco x volta il dosaggio da 400mg iniziali, oggi siamo a 800 (400+ 400) Tutto sembrava andare per il meglio poi però nel mese di luglio ha avuto una nuova crisi con ricovero e gli è stato aggiunto Keppra da 500 + 500 da associare al Tegretol . . Aggiungo che oltre a questi farmaci prende 0.25 mg di Ramipril. Sono molto preoccupata del fatto che da quando è in cura lui non è + lo stesso in quanto non ricorda nulla neppure cose accadute poche ore prima; quando mi accompagna mi sembra di portare appresso un manichino non partecipa e non c'è nulla che lo coinvolga (ha venduto la sua ditta perché lui stesso si rende conto di non essere + in grado di gestire le problematiche) e poi dorme spesso e frequentemente in quanto qualsiasi cosa faccia gli costa fatica. La neurologa a cui è in cura dice che passa tutto col tempo, io sono molto perplessa in quanto mi sembra che non migliori affatto, e non so cosa pensare .Gradirei cortesemente un Suo parere in merito e la ringrazio anticipatamente. Dimenticavo che ECG+TAC+Risonanza sono nella norma mentre EEG con privazione di sonno dice : modesta aliquota di onde lente, anche puntute sulle 2 regioni fronto temporali e diffuse con prevalenza a sn. Un'ulteriore domanda è indispensabile prendere Tegretol sempre alla stessa ora ? oppure si può tardare anche di poco? Grazie nuovamente e aspetto con ansia una sua cortese risposta O.M
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
la associazione Tegretol+Keppra non mi sembra tra le migliori. Difficile che a 63 possa esordire una epilessia criptogenetica ( senza causa apparente o da causa non individuata). Qualche dubbio circa la RM Encefalo completamente normale versus un dato EEG che evidenzia onde lente e puntute fronto-temporali bi-emisferiche (atrofia? aree di gliosi cortico-sottocorticali?): renderebbero anche conto dei disturbi di memoria per quanto questi possano essere dovuti, almeno in parte al trattamento farmacologico.
Consiglio: un "secondo parere clinico neurologico" con la ripetizione più mirata di almeno 2 degli accertamenti effettuati. Poi forse anche una valutazione neuro-cognitiva mediante test per evidenziare se si tratti di deficit mnesico vero o interferenza farmacologica o psicogena. Ultima nota: mai sentito parlare dell'epilessia causata dal troppo lavoro (non risulta neanche nella classificazione LICE (lega italiana contro epilessia).

Cordialmente,
Dr. Otello Poli
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Gent. Dott. Poli la ringrazio della sua risposta ora volevo informarla che ieri mattina mio marito ha avuto una nuova crisi di breve durata, ed entità lieve però è stato accompagnato al P.S. e gli è stato fatto un nuovo EEg che dice: mostra anomalie puntute sulle regioni temporali diffuse, prevalentemente a sn, ma migliorato rispetto all'ultimo. Siamo tornati a casa con un aumento di terapia 400 Tegretol x 2+ 500 di Keppra al mattino e 1000 alla sera. Questa mattina mio marito si è alzato e lamentava sonnolenza e confusione mentale con vertigini, dopo circa 10 minuti, improvvisamente ha avuto una nuova crisi durata poco. Sentita la neurologa che l'ha in cura dice che è abbastanza normale almeno sino a quando non si arriva al dosaggio perfetto della terapia. Ora dottore le chiedo è possibile che stia sempre così male e soprattutto lei mi dice che non è molto d'accordo sulla associazione dei farmaci perché? Un ultimo quesito visto che mio marito al mattino ha così sonno potrei dargli la terapia al solito orario, quindi a digiuno, e fargli fare la colazione quando si alza? Ci sono forse delle conseguenze somministrare la cura a digiuno? La ringrazio nuovamente e mi scuso per l'assillo ma sono molto preoccupata ,in quanto a breve riprenderò il lavoro e lui, essendo pensionato, sarà a casa da solo. Attendo una sua risposta ed ossequio.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Un aumento di sonnolenza e sedazione nei primi gg di aumento del dosaggio del farmaco è usuale. Gli orari è corretto li stabilisca il medico che segue il paziente. La "critica" verso la associazione dei due farmaci sta nel fatto che hanno entrambi azione simile e non invece, come auspicabile, complementare.
Il resto credo di averlo già espresso nel precedente contatto.
Nuovamente con cordialità.