Sclerosi multipla e gravidanza

Buongiorno, circa un mese fa ho fatto una risonanza magnetica dell'encefalo e rachide intero per verificare la presenza di placche e me ne sono state riscontrate 3 lungo il midollo spinale e nessuna a livello encefalico, io non ho nessun sintomo e la visita neurologica è risultata del tutto negativa, il mio neurologo mi ha tranquillizzato dicendo che le placche sono sfumate e non è detto che abbia la sclerosi multipla e di fare solo tra un anno una risonanza di controllo ma non consiglia l'esame del liquor perchè in assenza di sintomi non porta a diagnosi. Io e mio marito vorremmo un bambino, ma la ginecologa mi ha detto che la gravidanza può slatentizzare la malattia e quindi di fare approfondimenti tipo la ricerca di bande oligoclonali nel liquor e di rivolgermi ad un centro specializzato in particolare dal Dott. Rovaris a Milano e che ci sono delle terapie biologiche che adesso vengono utilizzate non ho capito se preventivamente o come cura.
Quello che mi chiedo è se l'esame del liquor porta ad una diagnosi certa, se è vero che la gravidanza può slatentizzare la malattia, in cosa consistono queste cure biologiche e se dovessi avere la sclerosi multipla le terapie in gravidanza si farebbero comunque (biologiche o no) o si sospenderebbero? In caso sarebbero utili prima della gravidanza per evitare che la malattia si manifesti?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Signora,

la Sua potrebbe essere una "sindrome radiologicamente isolata" (RIS) in cui si è riscontrato alla RM (con mezzo di contrasto?) delle presunte placche di demielinizzazione senza alcuna sintomatologia che potrebbe giustificarle.
In questa condizione non si pratica alcuna terapia.
Non è detto che questa condizione evolva in SM.
L'esame del liquor può dare ulteriori informazioni ma può non essere dirimente in assenza di altri elementi.
Non è detto che la gravidanza possa slatentizzare la malattia, anzi nei soggetti con diagnosi certa assume spesso un ruolo protettivo riducendo drasticamente eventuali recidive, il puerperio invece potrebbe essere un periodo a maggiore rischio ma qui gli studi sono contraddittori. Subito dopo il parto invece il rischio di recidiva aumenta notevolmente
Ne parli col neurologo che La segue, può darLe delle risposte più attendibili alle Sue domande.

Cordiali saluti e auguri

Dr. Antonio Ferraloro

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