Ernia del disco e tamponamento

Buongiorno, e grazie anticipatamente per il tempo dedicatomi, la mia domanda riguarda la fuoriuscita di un'ernia discale a causa di un tamponamento.Nello specifico si tratta di un infortunio sul lavoro, Il medico legale mi ha detto che sicuramente era preesistente, ma io ho un referto di una visita fisiatrica di un anno fa in cui non c'è nessun riferimento ad un ernia del disco, io, a questo punto vorrei sapere se è possibile che l'ernia sia stata causara dal sinistro o no. Si consideri, anche che sono in attesa di risposta per una risonanza cervicale, in quanto ho sintomi di addormentamento alla gamba (con clono del piede) e braccio destro, e e problemi di mobilità al collo. Grazie dell'attenzione.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
La problematica è purtroppo intricata.
Per esperienza personale non troverà mai, in ambito medico legale (qualunque sia l'ambito) qualcuno disposto a concedere il benefivio del dubbio-> ovvero potrebbe se non in presenza di concomitante frattura vertebrale o listesi vertebrale poichè si assume come qualora un traumatismo abbia provocato la fuoiuscita di materiale discale dovesse comunque esservi una pre-esistenza disco-artosica.

Inoltre Lei dice di essere in possesso di una certificazione fisiatrica che esclude la presenza della medesima ma "stressando il contetto" l'unica evidenza a suo favore sarebbe quella di avere una RM negativa eseguita il giorno prima del trauma ed una RM eseguita il giorno dopo il trauma che mostri una voluminosa ernia discale (sottolineando il termine "evidenza").

Come consiglio al momento si concetri sull'aspetto "salute" giacchè un "clono al piede" lascia pensare ad una sofferenza del midollo cervicale.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Risultato rm cervicale:non evidenti alterazioni a carico delle vertebre esaminate.discpatie si apprezzano da c2 a c6 concomita in c5 c6 una protrusione discale in sede posteriore mediana che impronta la parete ventrale del sacco durale.Il neurologo continua a dirmi che tuto ciò non giustifica l addormentamento degli arti lato destro? Possibile che a due mesi daal tamponamento ancora esce la diagnosi?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
L'ultimo questito che pone lascia molto perplesso anche me.

Forse il problema non risiede a livello del Rachide Cervicale e forse Lei ha bisogno di un secondo parere clinico neurologico per aver a disposizione prima una ipotesi diagnostica corretta e conseguentemente una pianificazione terapeutica adeguata.

Cordialmente.
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Utente
Utente
Grazie della risposta, comunque questa è tutta la storia:
subito dopo l'incidente forti dolori alla schiena che creavano disturbi alla deambulazione, successivamente circa 2 3 giorni dopo, ho cominciato ad avere vertigini, intorpidimento alla gamba destra. In seguito dopo circa 20 giorni, ho cominciato ad avere forti dolori al collo e l'intorpidimento del braccio destro,tutto questo dopo aver avuto forti doloti (tipo contratture muscolari alle gambe) tutt'ora ho problemi al braccio che ha cominciato a darmi dolori, e rigidità al collo. A seguito di un elettromiografia l'esito è : referti elettrofisiologici nella norma, clinicamente si registra una sindrome irritativa radicale c6, a seguito della rm lombare "in l4-l-5 protusione circonferenziale.In l5-s1 protusione circonferenziale,focalità erniaria sottoligamentosa medana paramediana intraforaminale sinistra che occupa il recesso, impronta la radice nevosa omolaterale,il sacco durale,presenta minima fissurazine dell'anulus" Mentre la rm al rachide cervicale presenta in c5 c6 una protusione discale in sede posteriore mediana che impronta la parete ventrale del sacco durale.Il midollo spinale presenta morfologia e segnale nei limiti del tratto studiato."

La diagnosi non viene fatta perchè tutto ciò non è coerente con i sintomi in particolare alla gamba destra.

Cordialmente.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Come già detto precedentemente concordo con Lei.
Sembra anche a me come vi sia qualcosa che sfugge...

Come le dicevo "... un "clono al piede" lascia pensare ad una sofferenza del midollo cervicale..." o comunque del SNC (sistema nervoso centrale),
pertanto valutato il referto (ma non le immagini RM) "...il problema potrebbe non aver sede a livello del Rachide Cervicale...".

Cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
buonasera, le scrivo ancora per cercare ulteriori chiariimenti, ho effettuato un'altra elettromiografia, nel cui referto c'è scritto:

Esame Obiettivo Neurologico: rot vivavi, sub-clono dx, riferite paresteste al piede dx

Muscoli esaminati: peroneo lungo destro e sinistro,tibiale anteriore destro e sinistro,gemello intenro destro e sinistro.

Nervi esaminati: peroneo profondo detro,surale destro

Attività spontanea : assente

Attività volontaria: alla contrazione sub-massimale si raggiungono quadri di transizione al gemello bilateralmente e di susb interferenza nei restani muscoli esaminati

unità motorie: n.d.s

Io a tutt'oggi non riesco a capire cosa posso avere alla gamba destra, in più l'ortoprdico della struttura oggi ha cominciato a farmi delle infiltraszioni di cortisone al collo.
é possibile che ci sia bisogno di una rmn con contrasto totale?

Grazie ancora della disponibilità.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Come già detto l'arto inferiore destro con una obiettività sempre del tipo "...Esame Obiettivo Neurologico: rot vivavi, sub-clono dx, riferite paresteste al piede dx..." necessariamente sembrerebbe avere, una problematica di tipo "centrale".

Non sarà giustificato dai referti delle RM (delle quali naturalmente chi le scrive legge quel che recitano i referti ma non visiona le immagini->pertanto la mia opinione è viziata da questo e dal contesto in cui ci troviamo di "consulto a distanza"), in senso macroscopico ma è possibile come da un punto di vista funzionale sia così.

Esistono patologie che si manifestano con sintomi centrali non necessariamente visibili ad esami quali la RM.

Non comprendo affatto quale sia il senso delle infiltrazioni di corticosteroidi a livello cervicale (e poi: ma quale tipo di infiltrazioni: mesoterapia? blocchi plesso o radici spinali, blocchi antalgici peri-durali, infiltrazioni paravertebrali?; come sono state tecnicamente definite? le sarà stata data una giustificazione ed formulata una ipotesi diagnostica per giustificarle? avrà firmato un "consenso informato" circa rischi e benefici della metodica essendo questa un approccio invasivo?).

Parafrasando romanzi gialli si potrebbe dire "il mistero si infittisce".

Forse lo ho già scritto o forse no ma un "secondo parere neurologico" mi sembra oramai assolutamente indicato.

Cordialmente.