Problematiche comportamentali e cognitive in uomo di 70 anni

Gentili dottori,
Buongiorno.


Sono molto preoccupata per mio padre, che ha 70 anni.
Sua madre aveva una demenza con problemi vascolari.

Lui ha fatto una vita molto stressante a causa della grave disabilità di mio fratello, che ha inciso tanto sulla sua salute e a mio avviso sul suo umore, portandolo inoltre a fumare e mangiare male (adesso per fortuna è dimagrito).


Ha un ipertiroidismo non ancora rientrato (è autoimmune e si ripresenta spesso) e da una risonanza di anni fa è emerso un meningioma in zona frontale, controllato più volte e sempre uguale (non riesco adesso a risalire ai referti ma era dato come invariato), e ci sono segni di sofferenza vascolare che da quello che ci è stato detto sono compatibili con la sua età.


Negli anni la sua tendenza ad avere sbalzi d’umore è aumentata, e ultimamente tende ad essere verbalmente aggressivo per sciocchezze (ma non con mio fratello con cui è sempre tenero, ricordandoci la persona che era); qualunque cosa può scatenare una sfuriata sempre più intensa; è sempre stato piuttosto depresso, ed essendo un carattere molto chiuso non ci dice esattamente come si sente - non possiamo che osservarlo.

Ha avuto un ruolo lavorativo di grande responsabilità e adesso va in panico per un parcheggio, perdendo il controllo, sembra far fatica a trovare soluzioni alternative, come se non riuscisse a gestire problemi anche semplici, non vede possibilità ovvie e mi pare sia lievemente meno preciso con l’orientamento.
Non fa vita sociale, non ha hobby a parte passeggiare da solo per ore, che gli migliora l’umore ma non può essere tutto! Appena gli si offrono degli stimoli (venendo anche trattati non bene per avere avuto idee per stimolarlo) pare subito stare meglio ed essere più reattivo e vivace, ma non li cerca da solo ha sempre avuto un carattere rigido, gli era stato anche diagnosticato tantissimo tempo fa un disturbo ossessivo che però non ha curato molto: è una di quelle persone che ce la deve fare da solo e non ammette di avere problemi (ce l’ ho anche io il doc ed è gestito benissimo da farmaci e psicoterapia).

Dopo il covid sta avendo piccoli problemi di memoria, lui che si ricordava tutto a memoria.


In un caso con tanti fattori, come capire quanto è psicologico e quanto è neurologico?
Un meningioma può dare problemi comportamentali?
Con tutti questi diversi fattori non sappiamo se stia invecchiando male dopo una vita ansiosa sempre imploso in se stesso o peggio.

So che non è risolvibile qui, ma non sappiamo come muoverci.

Mi son sempre preoccupata io di lui perché mia madre non è presente.


Grazie mille di cuore
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buongiorno. Lei è stata molto precisa nella descrizione dei sintomi di suo padre.
Ovviamente non è possibile emettere una diagnosi a distanza, ma sicuramente posso dirle che occorre per prima cosa escludere la presenza di una iniziale involuzione cerebrale, indagando le funzioni cognitive con i test appositi ed eseguendo magari una PET (ammesso che suo padre accetti). E' anche possibile che sia in atto un disturbo dell'umore, o magari entrambe le patologie, i cui sintomi possono aggravarsi reciprocamente.
Sul piano operativo, direi che dovrebbe consultare prima un neurologo e poi eventualmente uno psichiatra.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
Grazie mille.

Mio padre va una volta l’anno da un neurologo, ma esclusivamente per monitorare il meningioma, e dai referti che porta a casa (lui le visite le vuol fare sempre da solo) sembra che non tratti in alcun modo l’aspetto cognitivo, solo consigli circa fumo e alimentazione oltre che controllo tiroide.

Proverò a convincerlo per test neuropsicologici o a farci essere presenti a una visita neurologica. Purtroppo non è semplice aiutare chi non accetta aiuto.

Un’ultima domanda: un problema dell’umore e un disturbo ossessivo che ha sempre caratterizzato una certa rigidità di pensiero, quando non sono stati mai trattati, possono contribuire a un invecchiamento cerebrale precoce?
Grazie mille.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Un disturbo dell'umore cronicizzato comporta un maggior rischio di demenza. Diversamente, una depressione ad esordio tardivo può essere la prima manifestazione di una demenza. Questo non vale per il disturbo ossessivo-compulsivo.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, dottore.
Cordiali saluti.